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La profezia del Male – Recensione, il nuovo teen horror sui tarocchi

La profezia del Male (Tarot) è un film horror del 2024 diretto da Anna Halberg e Spenser Cohen e tratto dal romanzo del 1992 Horrorscope di Nicholas Adams, un collettivo di scrittori molto attivo negli anni ‘90, co-autore della sceneggiatura. Si tratta di un’opera prima, ed è distribuito in Italia da Sony Pictures. Sarà nelle sale a partire proprio da oggi, 9 maggio.

Il demone della tarologia

La trama è estremamente semplice: un gruppo di adolescenti decide di affittare un’antica villa e passare una serata all’insegna del divertimento prima di tornare nel proprio college. Nella cantina di questa dimora, fra i vari oggetti e reliquie, i ragazzi trovano un antico mazzo di tarocchi contenuto in una misteriosa scatola: tarocchi dall’aspetto estremamente macabro e inquietante le cui carte sono minuziosamente dipinte a mano. Presto si scoprirà che questo mazzo porta con sé un’antica maledizione, e quando i giovani inconsapevolmente la infrangeranno, il loro tremendo destino non si attarderà ad arrivare.

La narrazione sfrutta una delle regole sacre della tarologia, secondo cui non bisognerebbe mai utilizzare il mazzo appartenuto a qualcun altro. Ignari del pericolo che stanno per correre, gli amici decidono di andare avanti con il gioco. La giovane Haley, interpretata da Harriet Slater, infatti, sceglie di leggere a tutti “l’oroscopo”, disponendo le carte come ha imparato a fare quando si è avvicinata a questa pratica divinatoria. D’ora in poi, ad una ad una, le sue parole prenderanno vita in un modo del tutto inaspettato e i ragazzi non potranno far altro che cercare l’aiuto di qualche esperto che ne sappia qualcosa.

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La premessa e la storia potrebbero essere interessanti, seppur trite e ritrite, se non fosse per le nozioni scorrette in materia di occultismo ed esoterismo e la sempre – e ormai obsoleta – grave abitudine di accostare il mondo magico e tutto ciò che ne fa parte all’aspetto più orrorifico, rischiando di demonizzarlo, o peggio, renderlo ridicolo. 

Di fatto, La profezia del male si rivela essere un horror superato, volendo forse trarre spunto dalla tradizione più slasher anni ‘80 e da quella gotica degli anni ‘90, rielaborate in salsa contemporanea pop, ma rendendosi vecchio e impossibile da svecchiare.

la profezia del male

Il film si trasforma in un susseguirsi di colpi di scena meramente “telefonati” (per restare in tema), utilizzando i famigerati – poco – jumpscare come se non ci fosse un domani, il tutto condito con delle scelte discutibili e, a parte qualche eccezione, estremamente prevedibili, finendo per trascinare lo spettatore verso un finale volutamente preannunciato.

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Note positive sono l’idea e la storia (purtroppo poco sviluppata) del misterioso mazzo, oltre che la trasposizione vivente delle immagini archetipiche – seppur in tono horror, sempre per rifarci alla già citata demonizzazione della tarologia. 

Un horror da “Piccoli Brividi”

Confidando nella scelta di un cast costruito ad hoc, il film si mostra come un teen movie già dai primi istanti, adatto principalmente ad un pubblico adolescenziale, che ne potrà apprezzare i frequenti cliché, i quali, del resto, rischiano di annoiare uno spettatore più adulto e navigato. Alcune sequenze volutamente soft gore, ma altrettanto censurate, confermano l’intenzione di rivolgersi ad un target giovane e facilmente suggestionabile. La presenza della componente adulta è ridotta all’osso ed ecco che le dinamiche fra i personaggi strizzano l’occhio ad una cinematografia da Piccoli Brividi, affrontando tematiche quali il primo amore e l’amicizia, e sfociando ovviamente in un finale dal sapore agrodolce. 

L’aspetto tecnico – con la sua fotografia buia e la colonna sonora già sentita – non basta a rendere il film più memorabile di quello che sarà: costretto a rimanere nel cassetto dei film horror – quasi – tutti uguali. 

Buono per una serata di halloween o un pigiama party, decisamente non indispensabile la visione in sala cinematografica.

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La Profezia del Male

5.5

La profezia del male è un teen horror movie pensato per un pubblico decisamente molto giovane. Rispolvera vecchie storie senza discostarsi da meri cliché della cinematografia horror, trascinandosi verso un finale prevedibile e costringendosi nel cassetto del dimenticatoio.

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