Specialmente nel corso delle ultime due generazioni videoludiche, i ritardi sulle date d’uscita hanno “contagiato” la maggior parte delle grandi produzioni che arrivano sul mercato. Che sia per una qualità del medium in costante crescita, che richiede agli sviluppatori di alzare l’asticella qualitativa delle proprie opere di volta in volta, oppure per i problemi legati alla pandemia del Covid-19, che ha cambiato da cima a fondo alcuni ambienti di lavoro costringendo le software house ad adattarsi per continuare a produrre i propri giochi, ormai assistere a dei rinvii è diventato pane quotidiano.
C’è però da dire che, mentre qualche gioco si è fatto attendere solamente qualche mese in più del necessario, nel corso delle ultime due generazioni videoludiche abbiamo assistito a dei ritardi davvero clamorosi, che vogliamo approfondire in questo articolo. È bene sottolineare che molte volte, se non tutte, è bene prendersi il tempo che serve, e che i fan stanno ormai imparando che è meglio non mettere fretta ai creativi, rischiando in tal caso di trovarsi davanti a giochi che non soddisfano le aspettative, e che con qualche mese di lavoro in più sarebbero stati decisamente migliorati.
Cyberpunk 2077
Impossibile non iniziare questa lista di grandi ritardi delle ultime due generazioni videoludiche con Cyberpunk 2077. Parliamo di un gioco annunciato all’inizio del 2013, che si è invece presentato sugli scaffali a dicembre del 2020, quasi 8 anni dopo, e con non pochi compromessi, come approfondito nella nostra recensione. Pur presentandosi infatti come un gioco con alcune qualità davvero ottime, fra cui una Night City a tratti indimenticabile (seppur anch’essa, con i suoi compromessi), l’opera ha richiesto molto più tempo di sviluppo rispetto al previsto.
La situazione non si è evoluta in positivo, dato che il colore giallo neon caratteristico utilizzato per annunciare il rinvio è diventato un vero e proprio meme sul web, il CEO di CD Projekt RED si è dovuto scusare pubblicamente per quanto avvenuto, quasi in lacrime, e le azioni della compagnia sono man mano crollate a picco. Ci sono stati ritardi anche per gli update successivi, fra cui anche la versione next-gen, non ancora arrivata a oltre un anno dal lancio, anche se per fortuna il team sta portando Cyberpunk 2077 sempre più vicino a quelli che erano i suoi piani, anche se difficilmente riuscirà mai a raggiungerli.
Kingdom Hearts 3
C’è da dire che i casi di ritardi così clamorosi non sono stati purtroppo così pochi, e infatti Kingdom Hearts 3 ha avuto, per quel che riguarda lo sviluppo, dei tempi simili a quelli di Cyberpunk 2077. Anche questa volta ci troviamo davanti a un annuncio del 2013, seppur il debutto sia avvenuto nel 2019, mentre i fan sembravano aver quasi perso le speranze in merito all’attesissimo seguito della storica saga di Square Enix, che accomunando i propri universi con quelli Disney ha plasmato indelebilmente il mondo dei videogiochi.
Per fortuna però, dopo il debutto di Kingdom Hearts 2 nel 2005/2006, i fan hanno avuto il capitolo tanto richiesto a gran voce, seppur – com’era normale aspettarsi – questo non è riuscito a sorprendere tutti in positivo, anche trascurando i molteplici rinvii, che non hanno però compromesso l’ottima accoglienza ricevuta. Trovate il nostro parere in merito alla nuova opera in questa recensione dedicata, in cui abbiamo approfondito il ritorno della banda di Square Enix per la tanto attesa avventura.
The Last Guardian
Si è parlato di The Last Guardian per moltissimi anni, visto che il gioco nato come Project Trico ha impiegato davvero tanti anni a vedere la luce. Si tratta dell’opera del team di Fumito Ueda, che ha realizzato anche ICO e Shadow of the Colossus, ma che con quest’opera ha trovato innanzi a sé ben più di un ostacolo. Il gioco è infatti stato pensato inizialmente come esclusiva PlayStation 3, il che ha portato molti utenti a munirsi della console in questione, per poi trovarsi davanti a rinvii di ogni tipo, i quali hanno fatto sì che il gioco non sia davvero mai arrivato sul gioiellino targato Sony. The Last Guardian, mostrando anche il fianco a qualche critica tra le altre cose (qui la nostra recensione) è arrivato su PlayStation 4 solamente nel 2016, permettendo quindi agli utenti che hanno atteso la nuova opera di Fumito Ueda di mettere mano sul gioco, che è infatti riuscito a centrare il cuore di moltissimi utenti.
Uncharted 4
Chi ha conosciuto la saga di Uncharted solamente dopo l’uscita della serie intera potrebbe non sapere che Uncharted 4, forse il progetto più ambizioso fra i vari capitoli – che tra le altre cose sta per arrivare su PS5 e PC – è in realtà stato rinviato molteplici volte. Non parliamo questa volta di un gioco pensato per PS3, dato che il titolo venne annunciato nel 2013 con un breve teaser, appena prima del lancio di PlayStation 4, seppur non vennero inizialmente fornite date a cui affidarsi.
Dopo che si parlò però del 2015, ben due anni di differenze, Naughty Dog si trovò ad ammettere che al fine di completare il progetto necessitava di una quantità di tempo maggiore, e rinviò quindi il titolo al 2016. Da quel momento, le cose non andarono molto meglio, visto che si passò da ben 3 date d’uscita: 18 marzo, 26 aprile e infine 10 maggio (per fortuna quella finale), con l’ira dei fan sempre pronta a scatenarsi dopo ogni rinvio. Per fortuna, il gioco si è presentato sugli scaffali in ottima forma, concludendo (per ora) la storia di un’icona PlayStation.
No Man’s Sky
Nonostante sia stato anche lui vittima di qualche rinvio, soprattutto interno, in realtà No Man’s Sky non ci ha messo poi così tanto ad arrivare dopo la presentazione. Il vero problema sta in come, questo è arrivato all’effettivo sul mercato, dato che ha fatto storcere il naso a moltissimi giocatori. Per quelli che molti hanno definito come un cumulo di bugie, le dichiarazioni di Sean Murray sono state fin troppo ottimistiche, e infatti il gioco non presentava al day one molte feature anticipate.
Il grande ritardo sta quindi nell’aggiunta di queste, dato che all’effettivo, attualmente, No Man’s Sky è un’opera molto diversa da quella che abbiamo visto al day one, tant’è che risulta ancora giocata e supportata, e grazie ai moltissimi update arrivati in oltre 5 anni, quasi tutto quello che fu promesso al tempo è stato integrato, con anche decine di ulteriori aggiunte. Di certo la qualità dei trailer creati su misura non è stata raggiunta, ma resta il fatto che il titolo viene ancora definito come un ottimo gioco.
Dying light 2: Stay Human
Quasi terrorizzati dalla strada che Cyberpunk 2077 aveva intrapreso, Techland ha deciso di non compiere gli errori di CD Projekt RED. Dying Light 2 è stato vittima di molteplici rinvii, e anche se il primo capitolo continua a essere supportato a distanza di molti anni da parte dello sviluppatore, per questo nuovo gioco servirà ancora aspettare qualche settimana, visto che il debutto avverrà a febbraio (con un rinvio di qualche mese ulteriore per la versione Nintendo Switch).
Non sappiamo ancora se questi anni di sviluppo abbiano permesso di realizzare l’opera maestosa che il titolo si prefissa di essere, e se le centinaia di ore di contenuti a cui avremo accesso risulteranno valide (ma stando a quanto visto possiamo essere ottimisti, e probabilmente il gioco riuscirà a intrattenere con successo e a stupire con le proprie meccaniche).
Crackdown 3
Purtroppo, è facile che non molti ricordino di quest’opera Microsoft, visto che – dopo i ritardi – al lancio la stessa non è ben riuscita a colpire il segno, ed è una di quelle che nelle ultime generazioni videoludiche forse avrebbe necessitato di ulteriori rinvii. Crackdown 3 aveva l’obiettivo di fornire un’esperienza next-gen sotto il campo del multiplayer e della distruttibilità delle mappe, che in realtà stando a molti è stata anche raggiunta, ma che all’effettivo non era accompagnata da altre qualità allo stesso livello.
Il titolo, nonostante un’accoglienza piuttosto tiepida e un abbandono dei server da parte di moltissimi appassionati, ha visto nella sua strada molteplici rinvii, con uno di circa un anno intero, mentre alcuni pensavano che gli Xbox Game Studios stessero valutando di rifare l’opera dalle basi o l’avessero addirittura cancellata.
Final Fantasy XV
L’epopea di Final Fantasy XV è durata circa 10 anni. Prima che si parlasse di un rientro standard nella serie di videogiochi, l’opera di Nomura era nota come Versus XIII, visto quanto questo risulta diverso da tutti gli altri (proprio come sarà diverso il prossimo capitolo, stando a quel che sappiamo). Il cambio di nome è avvenuto nel 2012, ma lo sviluppo è partito a rilento sin dal 2007. Dopo una demo nel 2015, il gioco è stato rinviato fino ad arrivare a novembre del 2016, per fortuna sorprendendo molti fan.
Mentre parte del pubblico è rimasta piacevolmente colpita dall’esperienza però, lo sviluppatore si è trovato costretto a implementare successivamente all’incirca un centinaio di GB di patch, mettendo anche pesantemente mano sulla storia. Il tutto è continuato poi con dei DLC non troppo vicini l’un l’altro, prima che in seguito all’Episodie Ardyn lo sviluppo venisse abbandonato.
STALKER 2
La nascita di STALKER 2 ha richiesto ancora più anni, visto che il gioco è stato annunciato nel 2010, e mentre lo sviluppo procedeva a gonfie vele con un debutto nel 2012 quasi certo, diversi problemi hanno portato allo scioglimento della software house GSC Game World, che ad aprile del 2012 ha confermato la cancellazione della build. Il team si è riformato solamente nel 2014, e dopo aver realizzato Crossacks 3, ha confermato lo sviluppo del 2018.
Da quel momento, dovranno essere passati oltre quattro anni, prima che i fan possano mettere mano sul gioco, visto che appena prima dell’uscita questo è stato rinviato all’8 dicembre 2022. Sicuramente uno degli sviluppi più intricati del settore, che speriamo abbia presto fine grazie al lancio dell’esperienza.
Halo Infinite
Siamo arrivati all’ultima posizione di questo articolo sui ritardi delle ultime due generazioni videoludiche con un gioco arrivato sugli scaffali davvero da poco tempo: Halo Infinite. Dopo il debutto di Halo 5 (qui la nostra recensione), lo sviluppatore si è trovato davanti a una marea di problemi con il nuovo titolo, mentre aveva la necessità di mettere a posto un engine non all’altezza dello studio di sviluppo, che ha portato infatti moltissimi membri al licenziamento.
Nell’estate del 2019, buona parte del gioco è stata tagliata, per non dire che lo sviluppo fu ricominciato quasi dalle basi, ed è per questo che, nonostante dovesse essere titolo di lancio di Xbox Series X/S, e sia addirittura sulle confezioni di vendita, il gioco è stato rinviato ulteriormente di circa un anno appena prima dell’uscita, visti i problemi di sviluppo causati dal Covid-19.
(Extra) Steam Deck
Questo piccolo extra sui ritardi delle ultime due generazioni videoludiche è dato dal fatto che non stiamo parlando di un videogioco in realtà, ma di una console, e non di certo di una produzione indie. Lo Steam Deck è realizzato da Valve, software house che gestisce Steam e ha deciso di tornare nel campo dell’hardware con un gioiellino pronto a far girare in portabilità l’intero catalogo di giochi presenti su PC.
Seppur non si tratti di tempi epocali, da quando il dispositivo è stato annunciato, fa particolarmente riflettere come i problemi di produzione abbiano addirittura costretto al posticipo di una console, che non è uscita nel 2021 e arriverà infatti a febbraio, al contrario di quanto promesso. Speriamo che non serva più attendere molto per poter finalmente mettere mano sul device.