Watch Dogs: Legion – Provato il nuovo titolo di Ubisoft alla Gamescom 2019

La kermesse tedesca ci ha dato modo di saggiare con mano la qualità di Watch Dogs: Legion. Quali sono le prime impressioni pad alla mano?

Marcello Paolillo
Di Marcello Paolillo Impressioni Lettura da 6 minuti

Tra i titoli più attesi della prossima stagione, Watch Dogs Legion ha sicuramente un posto molto speciale nella lista dei giochi da tenere d’occhio. Vuoi perché i primi due capitoli della serie, sebbene imperfetti e aperti a numerose migliorie, rappresentavano la volontà di Ubisoft di portare lo stealth e il free roaming al di fuori di un contesto contraddistinto da assassini incappucciati e templari, ma anche e soprattutto per le potenzialità di una IP dalle mille sfaccettature differenti. Legion è infatti una sorta di contenitore di idee, come testimoniato in prima persona grazie alla demo messa disposizione della stampa in occasione della recente Gamescom 2019 di Colonia.

Quando uno smartphone non basta più

Nonostante il test giocabile fosse quasi del tutto identico a quello mostrato all’E3, abbiamo potuto gironozolare nel quartiere di Camden Town, snocciolando a dovere le meccaniche stealth legate all’hacking, vero punto di forza di questo nuovo capitolo della serie. La missione da noi testata ci ha visto impegnati a recuperare dei dati da un server, e per farlo siamo stati chiamati ad infiltrarci in una zona pesantemente sorvegliata (sia da guardie armate che da telecamera di sicurezza e droni). In base al personaggio reclutato (nel nostro caso, un infiltratore) avevamo carta bianca circa la possibilità di approcciarci all’azione in modalità bellica – vale a dire, sparando a tutto ciò che si muove e ingaggiando un conflitto a fuoco dietro l’altro – oppure cercare di utilizzare le nostre abilità di hackeraggio per uscire indenni dalla missione senza neppure un graffio.

Propendendo ovviamente per un approccio silenzioso, il personaggio da noi scelto ha dalla sua la possibilità di attivare l’invisibilità (ovviamente per un lasso di tempo limitato), oltre alla possibilità di occultare i corpi dei nemici caduti. Ma non solo: siamo stati in grado anche di prendere il controllo di uno dei vari droni di sorveglianza, per poi utilizzarlo contro le guardie. Il tutto, tranne l’ausilio dello smartphone datoci in dotazione (i giocatori storici di Watch Dogs sanno benissimo di cosa stiamo parlando). Interagire a distanza con (quasi) qualsiasi cosa sembra essere infatti una delle caratteristiche più particolari di Watch Dogs: Legion, con un sistema di controllo che non sembra mettere troppo i bastoni tra le ruote al giocatore (a patto di avere già una certa dimestichezza con la serie).

Chiaramente, le missioni dinamiche selezionate di volta in volta in base al personaggio reclutato fanno sì che ogni NPC diventi potenzialmente una storia da seguire. Ubisoft ci ha tenuto a sottolineare che ogni passante è mosso dall’intelligenza artificiale, tanto che ognuno di loro ha un obiettivo e uno scopo al di fuori della trama che decideremo di seguire: chi si sta recando in un bar, chi al lavoro, chi invece è alla ricerca di una dose di droga. Vien da sé che la meccanica di arruolamento dei personaggi non giocanti su cui si basa la trama (e di conseguenza il gameplay) di Legion, è sicuramente una delle cose più interessanti del pacchetto, sebbene dal nostro test non abbiamo notato particolari differenze tra un NPC e un altro (se non nelle prestazioni fisiche, come nel caso della nonnina ultranovantenne).

Tutto perfetto come da programma quindi? Niente affatto. La versione mostrataci da Ubisoft ha messo in luce delle sezioni free roaming a bordo delle varie autovetture rubate in strada (chiaramente in stile GTA) piuttosto canoniche e davvero noiose (considerando anche la presenza del fast travel, qui giustificato dalla presenza delle linea della metropolitana), così come il livello di dettaglio della Londra virtuale in saremo chiamati a muoverci non raggiunge ancora il grado qualitativo che ci si aspetterebbe da un gioco Tripla A alle soglie del 2020. A ciò vanno aggiunti tutta una serie di bug piuttosto fastidiosi (un paio dei quali ci hanno costretto a ricominciare una missione daccapo), che ci auguriamo vengano corretti nella build finale.

In ogni caso, mancano ancora diversi mesi dall’uscita di Watch Dogs: Legion nei negozi, prevista per il 6 marzo su PC, PS4, Xbox One e Stadia, cosa che ci fa ben sperare circa la volontà di Ubisoft di arricchire ulteriormente il gameplay, impostare come si deve una trama all’altezza e, ultimo ma non meno importante, correggere il tiro con un comparto tecnico al passo coi tempi. Nell’attesa di scoprirlo con le nostre mani, possiamo iniziare ad impostare i nostri smartphone in modalità hackeraggio.

Condividi l'articolo
Da anni critico del settore, ha scritto e scrive attualmente su diverse testate online dedicate ai videogames e al cinema, passando anche per i fumetti. La carriera di Marcello inizia nel 2003 e da allora non si è più fermato: dopo essersi fatto notare sui primi siti di settore, è arrivato a firmare articoli per le più importanti testate web italiane, oltre che per la carta stampata. Pavo non è il suo nome anagrafico: è il suo nome vero.