A volte sembra quasi di parlare di un’amica di lunga data e in un certo senso è proprio così. È infatti dal 1996 che con la saga di Tomb Raider, Lara Croft ci conduce nel suo mondo fatto di archeologia, azione e misteri. Nell’immaginario collettivo è divenuta l’esploratrice per eccellenza, alla pari del mitico Indiana Jones, al punto di non aver bisogno di presentazioni. Lara è conosciuta da tutti, gamers e non, appassionati di videogiochi e gente che non ha mai impugnato un controller in vita sua. Da cosa deriva dunque questa sua popolarità?
Un’eroina come non se ne erano mai viste prima
All’epoca dell’esordio di Tomb Raider nel mondo videoludico, tale mercato era popolato da eroici protagonisti maschili e le figure femminili erano perlopiù “relegate” al ruolo di principessa da salvare. Toby Gard, inventore dell’opera, decise allora che al centro del suo gioco ci sarebbe stata una donna. Nasceva così Laura Cruz, nome successivamente cambiato nel più inglese Lara Croft, l’eroina che avrebbe rivoluzionato il concetto stesso di videogioco.
L’apprezzamento del pubblico fu immediato, tanto per l’innovativo gameplay quanto per la forza trasmessa dalla protagonista. Era nata un’icona: ovunque si parlava della bella archeologa armata di pistole. Fin dal principio Lara affermò senza troppi giri di parole il proprio ruolo, in barba a tutti quelli che sostenevano (e sostengono) che una donna non possa essere in grado di reggere certe sfide. Tomb Raider ottenne un tale successo che già un anno dopo venne pubblicato il secondo capitolo, al quale ne seguirono molti altri, tra cui un remake del primo e, dal 2013, una serie reboot che si prepara al lancio del terzo episodio dal titolo Shadow of the Tomb Raider.
Ovviamente la scelta di una protagonista femminile nei panni di un ruolo fino ad allora ad appannaggio maschile suscitò grande interesse anche tra la stampa, e fu così che la signorina Croft iniziò ad apparire anche su riviste di moda e altre pubblicazioni che non trattavano l’argomento games.
Tomb Raider oltre il videogioco
Mentre i videogiocatori passavano le ore davanti alla PlayStation affrontando gli scagnozzi di Natla o ricercando il pugnale di Xian, Lara iniziava la sua personale e meritata conquista del mondo. Giornali e riviste ne parlavano al pari di attrici e grandi star e persino gli U2 la vollero tra le scenografie di un loro tour di concerti. Ormai eravamo di fronte a un fenomeno di costume e non ci volle molto prima che Paramount Pictures annunciasse l’uscita al cinema, nel 2001, del film Lara Croft: Tomb Raider, diretto da Simon West con Angelina Jolie nei panni dell’archeologa inglese.
Con questa pellicola si (ri)consacrò l’immagine di Lara. Prima di ciò diverse modelle erano state scelte per impersonificare la Croft, ma in seguito all’uscita del film Lara e Angelina vennero associate in maniera tanto solida che in molti identificavano l’una nell’altra. Nel 2003 venne pubblicato Tomb Raider: La Culla della Vita sequel del primo film, senza però riscuotere grande successo, e suscitando alcune sterili polemiche sulla poca attinenza col personaggio originale. Contemporaneamente, un altro media veniva investito dall’onda di Tomb Raider, grazie alla rivista Tomb Raider Magazine, che proponeva, tra i vari contenuti, una serie di fumetti ispirati all’omonimo gioco. Purtroppo da noi passò un po’ in sordina e ad oggi si trovano solamente edizioni di seconda mano.
La fortuna di Lara non si era però esaurita, e la serie ripartì nel 2006 con Tomb Raider: Legend, capostipite di una trilogia che comprendeva il remake del primo gioco e che si concluse nel 2008.
Una protagonista in costante evoluzione
Ovviamente, nel corso degli anni, per via delle nuove meccaniche che venivano introdotte nei giochi e delle varie trasposizioni cinematografiche e cartacee di Tomb Raider, anche il personaggio di Lara subì dei cambiamenti. Tuttavia, indipendentemente dal successo e dalla risposta del pubblico a queste trasformazioni, Lara Croft venne sempre riconosciuta e non perse mai il proprio fascino, dando l’impressione di non essere di fronte a un cambiamento, ma alla scoperta di un lato dell’archeologa che ancora non conoscevamo, come se un’icona apparentemente perfetta fosse costantemente arricchita e perfezionata.
I fan volevano quindi conoscere meglio Lara, e i suoi creatori erano decisi ad accontentarli. Chi era Lara? Come era nata l’eroina forte e coraggiosa che tutti conoscevamo? Nel 2013 Square Enix inizia a rispondere a queste domande con il primo capitolo della serie reboot (della quale fa parte anche il romanzo I diecimila Immortali, da collocare tra il primo e il secondo episodio), che mostra una Croft ancora giovane e inesperta, approfondendone gli aspetti psicologici e umani. Da questo gioco, come saprete, è stato tratto un film, uscito pochi mesi fa per la regia di Roar Uthaug. Questa volta nel ruolo della protagonista troviamo Alicia Vikander, che raccoglie lo scettro lasciato dalla Jolie per reinterpretare la giovane Lara.
Come già successo nel 2001, anche la Vikander sembrerebbe essersi calata nel personaggio, mostrando aspetti dell’eroina che non erano mai stati approfonditi prima, ma comunque in sintonia con il modello proposto dalla nuova serie. Ancora una volta Tomb Raider stupisce per la sua capacità di raccontare un mondo immaginifico spezzando gli stereotipi di genere e dando nuova vita a Lara. Certamente è anche merito delle attrici incaricate di interpretarla, le quali hanno dovuto sostenere pesanti allenamenti per riuscire a raggiungere un livello di preparazione atletica degno dell’indomita ragazza inglese.
Allora qual è la vera Lara Croft?
La moda di bollare un film tratto da un videogioco o un libro come un pessimo film purtroppo non passerà mai. E anche la brava Alicia è stata ingiustamente accusata di non essere adatta al ruolo assegnatole. Tuttavia, non ritengo sia possibile relegare Lara Croft a un unico modello. Il nucleo che muove questa intramontabile icona pop è esattamente l’opposto. Fin dalla sua nascita Lara doveva distruggere gli schemi. Se all’inizio lo faceva con una coppia di pistole semiautomatiche, ora lo fa con arco e frecce (e tutto ciò che riesce a recuperare). Il restyling dei personaggi è doveroso quando si parla di lunghi periodi dalla prima pubblicazione ed è naturale che vengano riproposti con estetiche più accattivanti per il nuovo pubblico.
Tomb Raider non fa eccezione, ciò che rimane immutato è il cuore della sua protagonista: che sia una ricca archeologa armata fino ai denti che vive in una lussuosa villa con maggiordomo, o una giovane ragazza alla scoperta del mondo, Lara testimonierà sempre lo spirito combattivo delle donne che non accettano gli stereotipi, sopratutto agli occhi dei numerosi uomini suoi fan.
A conti fatti sono ben 22 anni che il mondo non può fare a meno di continuare a seguire Lara nelle sue avventure, perchè non si tratta solamente di divertirsi con dei bei videogiochi: il vero segreto del successo di Tomb Raider è Lara Croft. Probabilmente in futuro ci verranno narrate nuove storie di questa serie, attraverso i più svariati media, forse ci piaceranno, forse no, ma il mondo non potrà mai più fare a meno della donna più famosa dei videogiochi.
Se inoltre interessati a scoprire di più sull’intera saga di Tomb Raider, vi invitiamo a leggere questo nostro interessante editoriale d’approfondimento.