Nintendo Switch 2 Welcome Tour Recensione: per una grande nicchia

Ecco la nostra recensione del Nintendo Switch 2 Welcome Tour, il discusso "benvenuto" dalla casa di Kyoto.

Lorenzo Ardeni
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Lorenzo Ardeni
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Sono Lorenzo, UX/UI Designer di professione e recensore per passione. Con un amore profondo per le serie di Metal Gear e The Legend of Zelda, da...
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Nintendo Switch 2 Welcome Tour
6.5 Sufficiente
Nintendo Switch 2 Welcome Tour

Nintendo Switch 2 Welcome Tour ha fatto molto chiacchierare di sé, inutile girarci attorno. Di fronte a una line-up di lancio molto ben variegata, che ha potuto offrire ai primi acquirenti della nuova console ibrida produzioni che vanno dal racing game al picchiaduro, il “tour di benvenuto” si posiziona in modo abbastanza peculiare. Speriamo infatti che la nostra recensione di Nintendo Switch 2 Welcome Tour possa aiutarvi a comprendere più a fondo la natura di questo titolo, in quanto può essere un ottimo modo per valorizzare un acquisto che sarebbe potuto non essere necessario.

Di fatto, non è una novità che di fronte al rilascio di una nuova console, i grandi produttori decidano di presentare un software che ne mostrasse i muscoli o, come in questo caso, le peculiarità distintive. Possiamo dirlo: Nintendo Switch 2 ne ha davvero molte di caratteristiche interessanti, ed è quindi lecito che la Grande N abbia deciso di realizzare un titolo del genere.

La storia del gaming ci ha sempre insegnato che un videogioco esplicativo delle potenzialità della console sarebbe potuto essere importante per il suo ciclo vitale. È successo con il 3DS, che aveva preinstallati software per giocare con le due fotocamere 3D della console, così come con la Wii che è stata venduta assieme a quel colosso di Wii Sport, ma anche Sony ha giocato molto in tal senso, proponendo titoli come Astro’s Playroom su PS5. Per quanto possa sembrare incredibile, però, è proprio Sony ad aver già realizzato un prodotto che ricorda terribilmente Nintendo Switch 2 Welcome Tour.

Parliamo del Welcome Park di PSVITA, un software preinstallato nella console che presentava al giocatore cinque minigame – rapidi ed essenziali – che mostravano le caratteristiche della console. Ce n’era qualcuno che sfruttava il touch screen, un altro per il giroscopio e un altro ancora che richiedeva di usare il pannello touch posteriore, che ha fatto da precursore al touch pad del Dualshock 4. Crediamo che il caso di Welcome Park di PSVITA sia particolarmente emblematico perché, alla fine dei fatti, erano pochissimi i giochi che sfruttavano attivamente quelle funzionalità. Le similitudini con il Welcome Tour di Switch 2 sono evidenti, ma che ci si prospetta un futuro simile?

Con il Welcome Tour, la storia si ripete su Nintendo Switch 2?

Possiamo avere pregiudizi contro i controlli in stile mouse dei Joy-Con 2, verso la telecamera o ancora, addirittura in direzione dei due voltanti per i controller. Perché, diciamocelo, non è detto che tutti gli sviluppatori decideranno di adottare queste funzionalità o periferiche nei loro giochi e, anzi, probabilmente non lo faranno affatto, proprio come è accaduto con PSVITA o con gli ultimi due controller di casa Sony. Ma Nintendo si è mossa verso una direzione assai differente: non si è limitata a creare dei banali minigiochi che sfruttassero il mouse o i sensori di movimento, al contrario.

Nintendo Switch 2 Welcome Tour

La casa di Kyoto ha creato un vero e proprio hub dove i giocatori possono letteralmente avventurarsi sulle nuove periferiche, andando a scoprire sia punti di interesse – come il nuovo pulsante C o banalmente la seconda porta USB-C – sia i singoli dettagli su come funziona il nuovo hardware. La nostra curiosità in merito a questi temi non ha potuto che spingerci a provare tutto del Nintendo Switch 2 Welcome Tour facendoci ritrovare, allo stesso tempo, tanto sorpresi quanto annoiati. Ci sono infatti quattro attività principali presenti in questo tour virtuale: la ricerca dei timbri, le prove tecniche, i minigiochi e gli approfondimenti.

La ricerca dei timbri è l’attività fondamentale, che permette di sbloccare nuove aree da esplorare. Tutto ciò che sia un input o un output della console ha il suo timbro, per cui procedere è semplice: se si comincia da un Joy-Con, ad esempio, bisogna visitare tutti i pulsanti per poter procedere alla console principale, e da lì dovremo trovare tutti gli elementi che la compongono, dallo schermo all’ingresso USB-C, incluso il pulsante POWER e le griglie per la ventilazione.

Un timbro leva l’altro

Si tratta quindi di una modalità di progresso abbastanza intuitiva, che va ad aumentare di complessità man mano che si entra (letteralmente) nei dettagli. Di fatto, alcuni utenti potrebbero trovare più difficoltà quando ci si inoltra dentro le periferiche, e quindi le componenti da trovare non sono più così palesi, o quando si ha a che fare con accessori non a disposizione, come possono essere il Pro Controller o appunto la telecamera. La ricerca dei timbri, tra l’altro, va in parallelo a quella degli oggetti smarriti, lasciati dagli NPC visitatori del tour e che rappresentano un modo ma eccessivamente elementare per donare longevità all’esperienza.

Nintendo Switch 2 Welcome Tour

Ci sono poi le prove tecniche, ovvero tutte quelle attività che non hanno un vero e proprio fine “ludico” ma si limitano a mostrare proprio le potenzialità della console. Troveremo quindi delle attività in cui potremo parlare al microfono – peraltro scoprendo quanto funzioni bene anche a grandi distanze e con rumori di sottofondo – oppure giocare con i controlli stile mouse, sperimentare le caratteristiche dell’HDR o dei 120 Hz di aggiornamento dello schermo, per fare degli esempi. Nintendo ha anche inserito degli obiettivi da completare per ottenere delle medaglie e sbloccare altre prove tecniche, anche in questo caso semplicissime da ottenere, ma che possono nascondere traguardi segreti in perfetto stile easter-egg.

Questa è forse la parte meno divertente dell’intero pacchetto, seppur non necessariamente quella meno interessante. Di fronte a questo genere di attività ci siamo iniziati a chiedere seriamente chi fosse il pubblico reale di Nintendo Switch 2 Welcome Tour, sebbene la risposta ci sia stata più evidente quando abbiamo iniziato a leggere gli approfondimenti e a fare i relativi quiz.

La componente più divertente, ma più banale

Sparsi per varie zone di interesse del tour, infatti, sono presenti dei piccoli chioschi di Switch 2 dove un membro dello staff ci mostrerà più sezioni da leggere e ponendoci alla fine alcune domande per vincere altre medaglie. Gli approfondimenti sono così spunti di Nintendo stessa, che confronta le nuove funzionalità di Switch 2 con gli hardware passati oppure dove illustra alcune delle principali scelte progettuali della console.

Ammettiamo che siamo rimasti piacevolmente sorpresi nel vedere quanto la casa di Kyoto si sia dilungata nei dettagli, andando a spiegare nel modo più semplice e conciso possibile il funzionamento di ogni aspetto della console. Proprio questo è il motivo per cui abbiamo apprezzato così tanto questo genere di attività: da una parte andava a fare confronti con hardware, mentre dall’altra mostravano delle caratteristiche talvolta subdole ma che finivano per avere un motivo importantissimo all’interno dell’ecosistema di progettazione. Inoltre, gli sviluppatori sono stati particolarmente bravi a spiegare dettagli tecnici come la risoluzione 4K o la frequenza di aggiornamento dello schermo. Ma è proprio qui che abbiamo storto il naso.

Nintendo Switch 2 Welcome Tour

Non tanto per la semplificazione dei tecnicismi, che al contrario vengono spiegati basilarmente ma correttamente, quanto per il fatto che ci siamo sentiti raccontare alcuni dettagli come se fossimo dei ragazzini, mentre in altri casi la narrazione era più consona a un pubblico più studiato su argomenti legati alla tecnologia. Di fatto, qui viene a galla un difetto fondamentale di Nintendo Switch 2 Welcome Tour, ovvero la possibilità che non abbia un target specifico, bensì un generico “primi consumatori della console”. Questo rappresenta però un problema, dal momento che gli sviluppatori non avrebbero potuto definire un tone-of-voice specifico così come non potevano prendere decisioni più specifiche legate al pubblico di riferimento.

Facciamo un altro esempio: dopo aver letto tutti gli approfondimenti di una specifica caratteristica della console, il membro dello staff del chiosco ci chiamerà per proporci un quiz, dove ogni domanda è legata a una parte degli approfondimenti e avrà quattro risposte. Qui, fin troppo spesso ci è capitato di trovare quesiti terribilmente semplici o altri che ponevano domande poco legate alla componente della console. Per quanto questa sia stata la parte che più ci ha divertiti di tutto il Nintendo Switch 2 Welcome Tour, anche perché alcune risposte erano palesemente ironiche, riconosciamo che potrebbe non interessare affatto ad altri utenti.

La porzione del titolo che invece sarà quella più appetibile per un pubblico più generalista è però quella dei minigiochi, ovvero brevissime sfide dove bisognerà sfruttare con maestria le nuove caratteristiche della console. Il giocatore avrà anche degli obiettivi da raggiungere, al fine di ottenere più medaglie e sbloccare i successivi minigame. Insomma, un concept particolarmente semplice e che ricorda molto la serie WarioWare (che ora non vediamo l’ora di giocare su Switch 2) rappresentando il fiore all’occhiello dell’impianto ludico. Il problema, in questo caso, è che per quanto le quattro tipologie di attrazioni del tour siano generalmente ben bilanciate in qualità e quantità, stavolta non sono abbastanza.

Un impianto ludico troppo ridotto?

Di fatto, tendenzialmente troveremo la stessa quantità di timbri, prove tecniche e approfondimenti su tutte le periferiche, dal singolo Joy-Con 2 fino al Pro Controller, ma nel caso dei minigiochi si ha spesso la sensazione che non siano stati bilanciati correttamente. Alcuni sono più complicati, altri troppo brevi, mentre in alcuni casi non si può neanche giocare, come nel caso della telecamera, e bisogna quindi saltarli con un chat code che viene addirittura insegnato in-game da un NPC. Si tratta di un grande dispiacere, ma siamo sicuri del fatto che Nintendo è probabilmente già al lavoro per confezionare il prossimo Mario Party, 1-2-Switch o WarioWare per sfruttare nel dettaglio tutte le caratteristiche della nuova console.

Il nostro verdetto finale è quindi piuttosto misto soprattutto perché, ripetiamo, non ci è chiaro il pubblico di riferimento del Nintendo Switch 2 Welcome Tour. Di conseguenza, è anche difficile stabilire se limitarlo dietro un acquisto da 9,99 euro sia eccessivo, perché d’altro canto presenta comunque una sua profondità, seppur al limite del soddisfacente. Forse la triste realtà è che il prezzo è lievemente più alto del necessario, ma sappiamo che Nintendo non avrebbe mai permesso la messa in vendita sotto i cinque euro. L’unica certezza è che il Welcome Tour riesce a fare quello che premetteva, ovvero illustrare la console con un’avventura senza troppe premesse e, addirittura, con una lieve nota di backtracking.

A noi non è affatto dispiaciuta l’esperienza che ci siamo trovati davanti, ma se dovessimo rispondere alla domanda “dovrei acquistarlo?”, quello che vi diremmo è di farvi una sola domanda: amate aprire le console per vedere come funzionano al loro interno? Se la risposta è sì, allora sappiate che con il Welcome Tour potrete letteralmente entrare dentro la vostra nuova console.

Nintendo Switch 2 Welcome Tour
Nintendo Switch 2 Welcome Tour
Sufficiente 6.5
Voto 6.5
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Sono Lorenzo, UX/UI Designer di professione e recensore per passione. Con un amore profondo per le serie di Metal Gear e The Legend of Zelda, da sempre esploro il mondo dei videogiochi cercando di capire cosa rende ogni titolo unico. Oggi sono piantato su Call of Duty e Super Smash Bros., ma non perdo occasione per giocare classici come Super Metroid o Syphon Filter. Scrivo recensioni con uno sguardo critico, ma sempre con la stessa curiosità che mi accompagna da quando ho iniziato a giocare.