Videogiochi

Hideo Kojima parla nuovamente della VR e del realismo nei videogiochi

Durante una recente intervista rilasciata nella scorse ore Hideo Kojma ha parlato del realismo applicato ai film ed ai videogiochi. Il creatore della saga di Metal Gear ha spiegato il proprio punto di vista sull’evoluzione del videogioco per merito soprattutto dei vari miglioramenti tecnologici.

Hideo KojimaEcco tutte le sue parole:

La tecnologia digitale dev’essere utilizzata per offrire agli utenti un’esperienza, una storia e un messaggio. Come è avvenuto nel cinema, la tecnologia nello sviluppo dei videogiochi si è evoluta. Un tempo i personaggi venivano rappresentati con un aspetto rudimentale, ma adesso la fotogrammetria 3D e il performance capture permettono di registrare i movimenti degli attori e delle attrici in modo che vengano ricreati fedelmente nel mondo digitale. Nel mio attuale progetto, Death Stranding, abbiamo ripreso gli attori Norman Reedus e Mads Mikkelsen e li abbiamo ricreati digitalmente all’interno del gioco. L’abilità di controllare un attore reale è unica nei videogiochi e porta ad un’esperienza più realistica; e questo è lo scopo condiviso da giochi e film. Le tecnologie digitali sono un ingrediente magico per raggiungere questo scopo.

Nell’occasione c’è stato anche modo di parlare della VR:

La VR permette allo spettatore di sperimentare eventi e storie con un realismo ineguagliabile. Essi non vedono più persone, campi di battaglia ed eventi all’interno di una cornice, ma sono invece assorbiti in un’atmosfera che li porta faccia a faccia con questi individui, e li conduce direttamente nel luogo dove questi fatti sono accaduti. Questa nuova prospettiva è sicuramente destinata ad avere un impatto anche sulla fiction. Diversamente dai film, i giochi sono un medium interattivo. Combinati con la VR, hanno il potenziale di creare una forma d’intrattenimento completamente nuova, qualcosa che sfugge alla definizione di film e gioco. L’industria cinematografica sta già sperimentando al di là dei film tradizionali, e ho intenzione di fare lo stesso con l’industria videoludica.

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Patrizio Coccia
Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.

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