asmodee guarda al futuro: tecnologia, giovani giocatori e autonomia strategica

Intervista a Thomas Koegler (CEO) per fare il punto sull’evoluzione di un gigante del gioco da tavolo, niente meno che asmodee. Ecco cosa ci ha raccontato.

Alessio CialliFabrizio LeonardiMarco Fioravanti
Di
Alessio Cialli
Senior Editor
Eclettico personaggio, ha iniziato la sua carriera videoludica con un Commodore 64. Si consacra nei titoli Platform, Stealth e GDR. Titolo preferito: Alex Kidd in Miracle...
Analisi
Lettura da 7 minuti

Nel corso di Lucca Comics & Games abbiamo incontrato Thomas Koegler, CEO di asmodee, per parlare di come sta cambiando il mondo dei giochi da tavolo e di come una delle realtà più importanti del settore stia affrontando un mercato in rapida trasformazione. Acquisizioni, riorganizzazione, nuove tecnologie e un pubblico sempre più giovane: oggi asmodee si trova davanti a nuove sfide e nuove opportunità.


Intervistatore: Siamo felici di essere qui con Thomas Koegler, CEO di asmodee. Vorrei farle alcune domande.

«Dobbiamo fare scelte: non si può fare tutto, anche se vorremmo»

Domanda. Guardando agli ultimi anni di acquisizioni, riorganizzazione e integrazione del catalogo: qual è stata la decisione più difficile che asmodee ha dovuto prendere? E quale metrica vi ha convinti che fosse quella giusta?

Thomas Koegler: «La cosa più difficile è accettare che non possiamo fare tutto quello che vorremmo. Come tutti, abbiamo risorse finite, ed è un concetto che conosciamo bene nei giochi da tavolo: bisogna fare delle scelte.
Detto questo, non rimpiango nessuna decisione presa come gruppo. È importante guardare avanti, non indietro. Forse mettere in pausa alcune acquisizioni è stato frustrante — adoriamo accogliere nuovi team e nuovi giochi — ma questa pausa ci ha permesso di concentrarci su altre aree del nostro business. Una limitazione può sempre diventare un’opportunità.»

«Siamo di nuovo un’azienda indipendente: ora tutte le decisioni sono in nostre mani»

Domanda. Dopo l’uscita dall’Embracer Group e la recente riorganizzazione interna: come è cambiato il modo di prendere decisioni strategiche? C’è più autonomia o più sinergia con le altre aziende?

Koegler: «Siamo rimasti parte di Embracer fino a febbraio. Da allora asmodee è di nuovo completamente indipendente ed è quotata al NASDAQ di Stoccolma. Ora abbiamo piena autonomia sulle nostre decisioni di lungo periodo.
Abbiamo ancora rapporti commerciali con Embracer: per esempio possiede Middle-Earth Enterprises, quindi la maggior parte dei diritti de Il Signore degli Anelli. Noi amiamo quell’universo e continuiamo a creare giochi ambientati lì, diventando anche partner di categoria per i giochi da tavolo e di ruolo.
Anche quando eravamo parte del gruppo continuavamo a portare avanti la nostra strategia, solo che alcune priorità sono state rallentate per ragioni di contesto. È la natura di far parte di un gruppo: a volte benefici, a volte contribuisci.»

«Il nostro business è locale: la forza di asmodee è nei team dei singoli Paesi»

Domanda. asmodee è sempre stata sinonimo di scoperta di nuovi talenti e studi indipendenti. Come sta evolvendo l’approccio all’integrazione di nuove realtà creative nel catalogo?

Koegler: «Una nostra grande particolarità è essere una realtà molto locale: asmodee Italia lavora per il mercato italiano, per i giocatori italiani, per costruire il miglior catalogo possibile per quel pubblico.
Questo catalogo nasce da due fonti: giochi dei nostri studi interni e giochi di partner esterni.
La prima parte del lavoro è individuare tendenze locali, creatori emergenti, idee innovative. Abbiamo team in tutti i Paesi che fanno scouting proprio per questo: gran parte dell’innovazione non arriva dai grandi studi, ma da piccoli team o singoli autori.
La seconda parte è la collaborazione con i nostri studi per rendere i giochi più accessibili e adatti alle esigenze dei giocatori di ogni mercato.
Il punto chiave è che il nostro business, per sua natura, è locale.»

«La tecnologia non sostituirà mai l’esperienza fisica attorno a un tavolo»

Domanda. Companion app, piattaforme digitali, IA… Che ruolo avranno nel futuro dei giochi da tavolo e come si inserisce asmodee in questa evoluzione?

Koegler: «Non parlerei di trasformazione, ma di evoluzione. Dieci anni fa ci chiedevano se i videogiochi avrebbero “ucciso” i giochi da tavolo — e guardate dove siamo oggi. Più il mondo si digitalizza, più le persone hanno bisogno di ritrovarsi, stare insieme, vivere esperienze fisiche.
La tecnologia può migliorare l’esperienza, non sostituirla. Può aiutare i Game Master nelle campagne, tracciare l’evoluzione dei personaggi, creare atmosfera con musica e suoni.
Stiamo collaborando con realtà come Board Game Arena per rendere i giochi più accessibili: il momento più complicato è sempre quello tra l’apertura della scatola e la prima partita. Le innovazioni nelle guide introduttive hanno aiutato molto, ma la tecnologia può andare oltre e semplificare davvero l’onboarding.»

«I giovani oggi usano i giochi come strumento sociale: dobbiamo essere al loro fianco»

Domanda. I giocatori stanno ringiovanendo grazie ai social e agli actual play. Come intendete coinvolgere questa nuova generazione e collegarla ai grandi brand storici?

Koegler: «La differenza rispetto a quando avevo vent’anni è enorme: i giovani oggi usano i giochi come mezzo di socializzazione. Titoli come Exploding Kittens o Dobble sono forme immediate di interazione.
Il nostro ruolo è garantire esperienze adatte a loro, tramite i nostri studi e i nostri partner indipendenti.
Più giovani iniziano a giocare oggi, più grande sarà la community del futuro. Diventeranno adulti, forse un giorno genitori, e insegneranno ai loro figli a giocare.
E poi è un’esperienza di famiglia meravigliosa: in un mondo in cui tutti siamo attratti dagli schermi, i giochi ci restituiscono tempo di qualità insieme. Io lo vivo con mio figlio, ed è prezioso.»

Intervistatore: Grazie mille per il tempo e la disponibilità.

Koegler: «Grazie a voi. Sono molto appassionato di questa industria e di ciò che facciamo. È stato un piacere.»

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Senior Editor
Eclettico personaggio, ha iniziato la sua carriera videoludica con un Commodore 64. Si consacra nei titoli Platform, Stealth e GDR. Titolo preferito: Alex Kidd in Miracle World "Sega Master System", gioco più vecchio di lui!
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