Frozen 2: Il Segreto di Arendelle – Recensione del nuovo musical Disney

Frozen 2 - Il Segreto di Arendelle è l'ultima fatica Disney che tratta temi più adulti che mai: ecco la nostra recensione del film!

Tiziano Sbrozzi
Di Tiziano Sbrozzi - Senior Editor Recensioni Lettura da 5 minuti
8.5
Frozen 2: Il Segreto di Arendelle

Frozen 2: Il Segreto di Arendelle è il secondo capitolo del trionfo Disney del “lontano” 2013, un periodo in cui i musical non andavano più per la maggiore e che le due sorelle Elsa ed Anna sono state in grado di riportare alla ribalta, facendoci sognare di nuovo. Con questo secondo capitolo gli sceneggiatori hanno deciso di portare il rapporto dei personaggi ad un altro livello consapevolezza e di crescita: dai toni sicuramente più oscuri e meno scanzonati del primo, questa nuova sfida per la Regina di Arendel e compagni sarà tutt’altro che una passeggiata.

Un segreto da rivelare

Elsa, Olaf il pupazzo di neve, Anna ed il fidanzato Kristoff, vivono serenamente presso il castello di Arendelle. Il quartetto passa lieti momenti assieme finché Elsa non avverte un richiamo, come una voce che le canta nella testa e che le chiede di andarla a trovare: dopo diverse discussioni con la sorella Anna, il gruppo decide di partire alla volta di questa misteriosa voce, anche se la stessa Elsa è contraria alla partecipazione di tutta la sua famiglia allargata in quanto teme per la loro incolumità. Del resto, l’unica ad avere un potere magico è lei stessa. Senza svelarvi altro sulla trama del film, sappiate che le sorprese non mancheranno e si accavalleranno momenti riflessivi a momenti di ilarità e tenerezza, tipici di un cartone animato targato Disney. Diciamo “per fortuna”, perché quando un prodotto è così ben confezionato e strutturato su più livelli, va sottolineato. Frozen 2: Il Segreto di Arendelle è un film decisamente più adulto del precedente, forse uno trai più adulti che Disney ci abbia mai presentato.

Tra ghiaccio e ombre

Come dicevamo poco fa, il tono del film è decisamente diverso dal suo predecessore: la palette di colore scelta è tipica del mondo di Frozen, quindi troviamo degli azzurri e dei colori accesi sui protagonisti, ma il mondo che circonda i nostri eroi in questo caso è stato incupito: a contrasto con la voglia irrefrenabile di scoprire il mondo che Olaf porta con sé, il fondale genera una tristezza o malinconia nello spettatore. Il titolo non si avvicina alle atmosfere quasi dark di altri film animati come Le Cinque Leggende, ma ha di certo cambiato rotta, passando da un tema più scanzonato come la ricerca dell’amore di Anna nel primo capitolo o le battute costanti di Olaf a domande sulla vita, le scelte che si compiono e le responsabilità che ogni scelta comporta, siano queste nostre o di altri cari che ci circondano. La morte: questa parola così spaventosa è ripetuta spesso in Frozen 2: Il Segreto di Arendelle, anche qui un forte segnale di cambiamento da parte di Disney che una ventina di anni fa, sfiorava certi temi mentre adesso ne parla apertamente dando anche una sua personale visione sul tema.

Crescere significa imparare

Non si può attraversare l’esperienza della vita senza farsi qualche ferita ed ottenere delle cicatrici, lo sanno bene i protagonisti del film, che devono confrontarsi con problemi presenti e passati, legati a scelte non proprie. Abbiamo tutti un retaggio, una famiglia che ci ha preceduti e che spesso non conosciamo del tutto, la diamo un po’ per scontata. Nel corso della pellicola (che ormai è digitale) troverete diversi spunti di riflessione personale che toccano temi davvero profondi, alcuni di loro talmente specifici che probabilmente solo chi ha vissuto un’esperienza simile – o proprio la stessa – potrà apprezzare fino in fondo. Dal punto di vista pratico, probabilmente il film è più per adulti che per bambini. Doppiaggio ottimale e realizzazione estetica ai limiti dell’assurdo: non stupitevi se sentirete freddo nel vedere l’acqua scorrere sullo schermo, probabilmente la realizzazione 3D più profonda mai vista ad oggi su quell’elemento specifico, al pari di tanti altri come la roccia e la sabbia che si trovano nel film. Sicuramente un capolavoro tecnico ed artistico, ma non un capolavoro come film. tirando le somme, ci troviamo di fronte ad un ottimo film d’animazione, questo è sicuro.

Frozen 2: Il Segreto di Arendelle
8.5
Voto 8.5
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Senior Editor
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.