Final Fantasy VII Remake: attesa e terrore

Gianluigi Crescenzi
Di Gianluigi Crescenzi - Deputy Editor GL Originals Lettura da 6 minuti

E3 2015, durante la conferenza di Sony, sul palco viene mostrato un enigmatico video. Dopo una partenza in sordina, il pubblico inizia a notare qualcosa di familiare, ma tutto è ancora molto confuso. Si spremono i cervelli, si fanno collegamenti, ingranaggi di un macchinario che iniziano a muoversi e a formulare ipotesi. Ora compare una struttura. Il fiato sospeso si tramuta nelle prime speranzose grida. Eccolo lì, quel galeotto minigun, e di conseguenza quel ragazzo di spalle, del quale vediamo solamente dalla nuca in su… perché tutto il resto è coperto dall’iconica spada. Viene rivelato Final Fantasy VII Remake. Le grida si trasformano in giubilo e pianti di gioia, che siano persone presenti in sala, o davanti ad un PC a seguire la diretta streaming. Io stesso durante l’annuncio (ed ero proprio a commentare il live coverage), ho dovuto metaforicamente prendermi a pugni per trattenere il grande entusiasmo.final fantasy VII RemakePochi mesi dopo però, esattamente un anno fa, Final Fantasy VII Remake torna sotto i riflettori, e stavolta sul palco del PlayStation Experience 2015. Durante l’evento è stato mostrato un trailer gameplay, e quelle che erano state fin ora paure e supposizioni da parte del grande pubblico sino a quel momento, incominciano ad avere anche una forma concreta. “Ma non è più a turni! Non è più un Final Fantasy!” oppure “Lo stanno rovinando, che gli è saltato in mente?” sono solo un paio dei commenti più “carini” che sono stati fatti durante questi 363 giorni. Che sia una fortuna oppure no, l’hype per il titolo nel periodo successivo è stato coperto da quello dell’appena pubblicato Final Fantasy XV. Basta fare uno più uno, per capire che le paure e le critiche mosse verso entrambi i titoli durante l’ultimo anno sono praticamente le stesse, anche se con origini embrionali diverse: entrambi sono titoli attesi e richiesti a gran voce da anni e anni, ma la sorpresa e la paura di uno stravolgimento totale del genere hanno sollevato un polverone mediatico non indifferente. Nel caso di Final Fantasy VII Remake, questa sensazione è molto più grande, per un motivo all’apparenza banale, ma che ha accomunato una percentuale spaventosa di giocatori e puristi: la visione di FF VII Remake come un oltraggio a causa di tali modifiche, la contaminazione tossica che va ad intaccare quello che oggettivamente è uno dei giochi più belli di tutti i tempi, vilipendio contro la sacralità della forma originale del titolo.

Arriva dunque il momento delle inutili prese di posizione. Perché mai lamentarsi di un gioco che non ha ancora visto la luce, semplicemente perché strutturato diversamente dai precedenti? Non è proprio approcciarsi a qualcosa di nuovo, quello che un giocatore dovrebbe volere? Ed è proprio quello che sta accadendo. Dall’uscita della versione originale di Final Fantasy VII per PlayStation sono passati ben 19 anni, e ne saranno almeno 20 quando il remake sarà disponibile all’acquisto: ciò significa che i tempi sono cambiati, ma non mi riferisco solamente alla crescita tecnologica, bensì alle esigenze dei giocatori stessi ed al loro tipo di richieste. È così che a ottobre, dopo vari chiarimenti riguardo la divisione in 3 giochi (e non piccoli episodi) da circa 30 ore l’uno, il game designer Tetsuya Nomura torna a parlare del titolo, soffermandosi ancora una volta sul combat system. Non sarà implementato, a differenza da quanto richiesto da moltissimi fan, l’Active time Battle System, dato che a quanto pare il team ha trovato la formula chimica di gameplay perfetta per il loro remake.Final Fantasy VII_02

Non siamo ancora giunti al giro di boa che segnerà la data di uscita del titolo, e proprio per questo dovremo sfruttare il tempo restante per “prepararci” a qualsiasi cosa ci troveremo davanti, e ad accoglierlo il più ottimisticamente possibile. Sono sacrilego? Non direi proprio. È così grande la paura di una rivoluzione parziale del gioco? Oppure temete che anche le ambientazioni e l’atmosfera ne risentano? Oppure ancora che dei personaggi, primari o secondari che siano, subiscano stravolgimenti? Rispondendo a queste domande, probabilmente non accadrà, ma per forza di cose molti fattori verranno riplasmati: dopotutto lo stesso direttore ha spiegato che sviluppare per due volte lo stesso titolo, non avrebbe molto senso. Tutto ciò, ci fa arrivare al vero nocciolo della questione: a questo punto, che cosa vogliamo? Vogliamo un gioco moderno e innovativo, che dia nuova luce all’era dei Final Fantasy come sta facendo l’ottimo Final Fantasy XV? Oppure per “Remake” ci aspettavamo semplicemente una riproposizione dello stesso gioco in 4K? Abbiate fiducia in Square Enix, apprezzate la loro voglia di scommettere, perché solo chi ha osato è riuscito a fare grandi cose. Dopotutto, se non volete neanche calcolare l’esistenza di questo Final Fantasy VII Remake, vi basterà rispolverare il nostro vecchio amore in forma originale, e riviverlo da capo…dopotutto non sarà cancellato, no? Vediamo dunque se questo fine settimana, durante il PlayStation Experience 2016, ci sarà qualche grande e gradita sorpresa per tutti noi…

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Deputy Editor
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto più del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.