Fallite in Cina il 90% di aziende produttrice di visori VR

Dal 2014 ad oggi solamente il 10% delle fabbriche cinesi produttrici di visori VR è rimasto aperto, il restante 90% ha chiuso i battenti.

Alessio Cialli
Di Alessio Cialli - Senior Editor News Lettura da 2 minuti

Sembra apparentemente una notizia impossibile, ma dal 2014 ad oggi si è visto un terribile crollo di aziende produttrici di visori VR. Il mercato che doveva trainare vista la novità il settore videoludico come ben sapete sta vivendo un periodo permettetemi di definirlo “transitorio“, visto che non sono bastati gli ingenti investimenti fatti dalle più grandi società mondiali nel segmento, come Facebook a catalizzare la giusta attenzione e la giusta qualità ai dispositivi che oggi sono definitivamente approdati in tutti i negozi. Questo periodo transitorio, che di certo non ci si aspettava sta causando non poche problemi alle società Cinesi aperte per produrre i tanto attesi dispositivi, visto che il 90% di loro oggi ha chiuso i battenti.Questo crollo spropositato però non deve essere ricondotto al solo momento di stasi del mercato, ma anche al folle investimento degli imprenditori cinesi che dopo l’acquisizione di Oculus Rift da parte di Facebook, speravano in boom epocale e ancor di più in un cambio di tecnologia globale. E invece no, questo cambiamento non è avvenuto, forse l’intera popolazione mondiale ad oggi non è ancora pronta a fare il grande salto e lasciarsi coinvolgere appieno dalla tecnologia della Realtà Virtuale. Voi cari lettori cosa ne pensate di questo enorme crollo? credete anche voi come noi che la colpa del crollo del mercato VR sia da doversi imputare anche alla cultura generale delle persone o più semplicemente pensate che ad oggi sia una tecnologia ancora acerba?

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Senior Editor
Eclettico personaggio, ha iniziato la sua carriera videoludica con un Commodore 64. Si consacra nei titoli Platform, Stealth e GDR. Titolo preferito: Alex Kidd in Miracle World "Sega Master System", gioco più vecchio di lui!