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Despot’s Game – Recensione, quando gli umani sono le cavie

Quando si tratta di distopia, ci vengono in mente tanti modi di raccontarla: vi raccontiamo in questa recensione come lo fa Despot’s Game. Si tratta dell’insieme di due generi che di solito vengono considerati molto diversi: il roguelike e lo strategico. Sì, perché The Binding of Isaac o Enter the Gungeon ci hanno insegnato che questi titoli tendono a essere molto action, ma questo non è il caso del gioco realizzato da Konfa Games e pubblicato da TinyBuild. Infatti questo roguelike decide di essere un mix con delle implementazioni da gioco strategico che potrebbero rendere il Despot’s Game noioso, ma anche estremamente affascinante. Senza perdere altro tempo, parliamo degli aspetti che ci interessano di più.

Una distopia… divertente

Il concetto di distopia è letteralmente l’opposto di utopia. Quindi se nell’ultimo caso abbiamo un mondo irrealizzabile poiché perfetto (questo per riassumere), nel caso della distopia bisogna immaginare il mondo peggiore (l’emblematico esempio possiamo trovarlo nel libro 1984 di George Orwell).

Nonostante Despot’s Game non abbia una narrativa profonda come quella dell’autore inglese, possiamo dire che riesce a rendere l’idea in modo semplice… e divertente, questo perché ci sono anche delle battute che riescono a spezzare il ritmo e farvi respirare tra una stanza e l’altra. Ma qual è l’obiettivo che avrete durante la vostra avventura nel gioco? Semplicemente sopravvivere. E nel caso in cui doveste perdere, dovrete ricominciare dall’inizio e lo schema delle varie stanze cambierà di volta in volta.

Un gruppo di umani contro il trial and error

Per quanto riguarda il gameplay di Despot’s Game, prenderete in mano il destino di un gruppo di umani che, come già detto, dovranno sopravvivere nei vari livelli. Questi livelli sono divisi in stanze, ogni stanza può contenere cose diverse: upgrade, quest, boss o nemici. Le stanze non saranno mai uguali o disposte nello stesso modo, quindi ogni volta che si ricomincerà le cose saranno diverse. Proprio come accade in The Binding of Isaac.

Quando si combatterà, i vari personaggi della quale avremo il controllo aumenteranno il proprio livello, e potremo anche cambiare le armi a disposizione. Saranno proprio le armi a fare la differenza durante l’esplorazione in Despot’s Game. Ovviamente all’inizio si avranno delle armi poco efficaci, ma man mano che si prosegue avrete accesso a dei Token che vi permetteranno di migliorare la pool del loot e migliorare tutto ciò che viene lasciato a terra dai nemici.

despot's game recensione partyNon solo, ci saranno anche dei vestiti che indicheranno le varie classi: da lontano, tank, DPS o mago. A volte però, i personaggi che utilizzerete non avranno nessun tipo di vestito, quindi dovrete trovarli, altrimenti i membri del party non saranno utili in combattimento. Un altro degli elementi del gameplay di Despot’s Game sono le Mutazioni, che sono degli elementi che miglioreranno eseguendo determinate azioni nelle stanze. In base al tipo, ci saranno dei cambiamenti alle varie unità.

Ma come si gioca effettivamente a Despot’s Game? Bisogna posizionare strategicamente i vari membri del party sul campo di battaglia. Per poi avviare il combattimento. Dunque, come potete intuire, non dovrete combattere premendo dei tasti, ma l’unica cosa che dovrete fare è stare attenti a come posizionate il party. Qui arriva uno dei primissimi difetti, soprattutto su console: si percepisce che Despot’s Game è stato progettato per essere giocato principalmente con mouse e tastiera. Nonostante la buona implementazione dei tasti su controller, è sempre meglio avere il tutto sotto controllo col mouse.

despot's game recensione party

Pixel art oscura

Despot’s Game è un gioco realizzato in pixel art ed è davvero molto carina da vedere. Certo i protagonisti sono un po’ anonimi, ma le ambientazioni riescono a mettere egregiamente il giocatore all’interno del mondo distopico che hanno pensato gli sviluppatori. Un vero peccato che i personaggi siano così tanto anonimi, visto che non è possibile vederli come dei veri e propri personaggi ma più come “pupazzi”. La palette di colori utilizzata è molto oscura, fatto sta che riesce a essere molto suggestiva. Anche la musica è molto gradevole e riesce ad accompagnare il giocatore durante le sue scorribande infinite. Lo stesso vale per gli effetti sonori che riescono a dare una buona impressione di quello che sta accadendo a schermo.

Durante la nostra prova di Despot’s Game non abbiamo trovato nessun tipo di bug o problema tecnico. Dunque, volendo rispondere alla domanda se vale la pena oppure no acquistare questo gioco, vi diciamo che sì, potrebbe essere un ottimo primo roguelike al quale approcciare. L’unica cosa che ci sentiamo davvero di consigliarvi è quella di giocarlo con mouse e tastiera per poter eseguire i comandi nel modo più veloce possibile. Il gioco è disponibile su PC, Xbox, PlayStation e Nintendo Switch.

Despot's Game

7

La distopia piace a molti, e gli sviluppatori di Despot's Game sono riusciti a realizzare un gioco che dia a questo modo di narrare le cose. I giocatori dovranno sopravvivere in un mondo roguelike, dove i livelli cambiano costantemente e se si muore bisogna ricominciare da zero. A vostra disposizione ci saranno un gruppo di umani che dovrete far sopravvivere, mentre cercate il modo migliore per migliorare, così da gettarvi in combattimenti strategici dalla quale uscire indenni. Peccato per il modo in cui sono gestiti i comandi su controller.

Angela Pignatiello
Classe '97. Nata e cresciuta con la Metal Gear Solid saga, amo giocare a quasi tutto ciò che mi capita sotto mano. Analizzo tutto ciò che avviene all'interno del mercato videoludico e il suo core: i videogiochi.

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