Proprio oggi Kojima Productions ha svelato quanto Death Stranding ha venduto su PS4 e PC. Jay Boor, editore capo per il team di sviluppo, si limita con modestia a dire che il gioco «se l’è cavata bene», e lo studio rimane ottimista per l’uscita della riedizione del titolo su PS5 prevista per settembre.
Parliamo della Director’s Cut, su cui Boor si sofferma abbastanza a lungo nel corso della sua dichiarazione rilasciata a GamesIndustry.biz. Abbiamo parlato di questa testata di recente in un contesto scorrelato, ma ora abbiamo una dichiarazione che riportiamo testualmente qui sotto.
«A marzo 2021, Death Stranding ha venduto più di cinque milioni di copie in tutto il mondo» su PS4 e PC, rivela Kojima Productions. «Trattandosi del primo titolo sviluppato in autonomia dal nostro team, da un punto di vista di vendite se l’è cavata abbastanza bene», stando a Jay Boor.
Come è stato rivelato il mese scorso, la Director’s Cut non si limita alle migliorie visive, ma aggiunge anche nuove feature, armi e modalità. La funzione di “social strand” è stata altresì migliorata a sua volta. Il tema della solitudine farà nuovamente capolino nella riedizione.
Jay Boor ha infatti spiegato il filo conduttore riprendendo le parole di Kojima.
Hideo Kojima disse una volta in un’intervista: «Tendo molto alla solitudine. Credo ci siano persone come me al mondo, specialmente i videogiocatori. Quando giocano da soli, non sentono di appartenere a una società o a una community. Questo gioco serve a capire che ci sono altri come loro in tutto il mondo.»
Questo, dunque, il motivo principale dietro la scelta di design del noto cineamatore. «La componente principale di Death Stranding è il Social Strand System, una feature di multiplayer asincrono con cui i giocatori possoo connettersi ad altri in tutto il mondo tramite diverse azioni in-game. La Director’s Cut espanderà la feature e ne parleremo meglio le prossime settimane.»
In aggiunta, la Director’s Cut includerà migliorie nell’aspetto e nelle prestazioni, che sfrutteranno PS5 a dovere, nonché molti nuovi contenuti sviluppati da zero. Includeremo nuove missioni, nuove storie, armi, veicoli, equipaggiamento e anche una modalità di corse con classifiche online.
Proseguendo, Boor dichiara che «lo scopo della Director’s Cut è stato quello di introdurre nuovi contenuti capaci di espandere il mondo di Death Stranding migliorando al contempo esperienza e feature del gioco.» Nonostante i risultati simili a quelli di un altro franchise molto amato, Kojima Productions non è cambiato di molto dal lancio.
Pur espandendoci in alcuni settori, il team in generale è perlopiù rimasto lo stesso. In quanto al nostro modus operandi, però, lo studio è cambiato significativamente, mentre la pandemia ci ha tirato molte palle curve. Come chiunque altro, dobbiamo costantemente adattarci e pensare a come continuare a lavorare in sicurezza.
Nonostante le sfide della pandemia, secondo Boor «Una delle cose che più hanno avuto impatto su di me è stato vedere le reazioni pre-pandemia e post-pandemia a Death Stranding. Il protagonista, Sam Bridges, non è il tipico eroe, sulla carta. Effettua consegne, non vuole legami e soffre di afefobia, la paura di venire toccati.»
Giocando, gli eventi portano a capire il vero potenziale di Sam e il modo in cui supera le proprie paure. Più o meno ci siamo passati tutti a causa del clima in cui viviamo. Oltre a capire quanto siano divenute essenziali le consegne a domicilio, il mondo ha appreso la paura del contatto fisico e l’isolazione.
Concludendo, Boor ci ricorda che «i giocatori hanno sentito questo legame con Sam, un personaggio che ironicamente non ne vuole, e in cui identificarci tutti. Poterci sentire in contatto con i giocatori e con le loro esperienze, pur non potendoli incontrare di persona, è molto toccante ed è questo il tema portante di Death Stranding.»