211 Rapina in Corso – Recensione dell’action drama con Nicolas Cage

Giacomo Zanoni
Di Giacomo Zanoni Recensioni Lettura da 3 minuti
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211 Rapina in Corso

Il prossimo 14 giugno uscirà nei cinema 211 Rapina in Corso, il nuovo action drama diretto da York Alec Shackleton e distribuito da Notorious Pictures. Il ruolo del protagonista è stato affidato al tanto discusso Nicolas Cage, il quale si trova a recitare nell’ennesimo fiasco cinematografico. Piatto e privo di un plot consistente, il lungometraggio risulta confusionario e ricco di spunti abortiti. Nell’intento del regista il film sarebbe dovuto essere ispirato a dei tragici fatti di cronaca occorsi nel 1997, peccato che non ci sia la minima ombra di un tentativo di ricostruzione storica.

Il film si apre in Afghanistan, dove scopriamo che un gruppo di ex militari dediti al mercenariato ha deciso di impossessarsi di alcuni fondi sparsi in varie banche del mondo. Sulle loro tracce un’agente dell’Interpol, il cui ruolo rimarrà marginale per tutti i 90 minuti della pellicola. Ovviamente i criminali decideranno di rapinare proprio la banca davanti alla quale sta passando il poliziotto interpretato da Cage, in compagnia del collega (nonché genero del protagonista) e di uno studente, costretto a partecipare al programma di recupero e affiancamento alla polizia organizzato dalla sua scuola come punizione. I tre si troveranno coinvolti in una delle sparatorie più noiose della storia del cinema. 211 Rapina in Corso

Non mancano momenti del tutto senza senso: quale agente di polizia lascerebbe un ragazzino di 15 anni nel bel mezzo di uno scontro a fuoco senza cercare di portarlo via? Le reazioni dei personaggi sembrano del tutto incoerenti con il racconto e quasi sempre di un piattume imbarazzante. Nei primi minuti poi, ci vengono abbozzati alcuni argomenti interessanti, come il bullismo o l’invasione della privacy, ma nel giro di qualche battuta vengono liquidati per non essere mai più approfonditi.

Il grande fallimento sta poi nella parte fondamentale di un film di questo genere: l’azione. Oltre ai vari cliché più che abusati, ci ritroviamo di fronte alle classiche sparatorie in cui nessuno ha mai un vero bisogno di cambiare il caricatore e la pistola del protagonista è più micidiale dei mitragliatori dei mercenari super addestrati. Al termine della proiezione ci troviamo sconcertati dall’indecente numero di scene inutili, che nulla aggiungono alla trama e falliscono nel tentativo di dare un tocco drammatico all’opera. 211 Rapina in Corso

Un vero peccato ricevere tanta delusione. La promessa (tradita) di rifarsi a fatti reali potrebbe essere un motivo valido per guardare il lavoro di Shackleton. Purtroppo la pessima realizzazione e la recitazione mediocre ci costringono a sconsigliare vivamente la visione di questo film.

211 Rapina in Corso
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Voto 3
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Videogiocatore dall'età di cinque anni, passo le giornate a leggere fumetti e libri, a volte mi cimento nella scrittura. Adoro i giochi di ruolo e qualsiasi altra cosa in grado di narrarmi storie e farmi viaggiare stando comodamente seduto.