L’impatto che NieR: Automata ha avuto sui giocatori è stato grandissimo, sia per l’estetica e i protagonisti del videogioco, sia per una trama e uno svolgimento che hanno lasciato a bocca aperta milioni di videogiocatori. In poco tempo, il titolo è diventato il prodotto di punta del “Taroverse”, ma non tutti sanno che oltre ai videogiochi di NieR e Drakengard, esistono molte altre opere collegate, tra cui anche spettacoli teatrali, anime e così via. A questa lunga lista di prodotti collaterali si aggiunge ora una serie di manga, che va a collocarsi in un lasso temporale che fa da prequel proprio a NieR: Automata. Si tratta di YoRHa: Assalto a Pearl Harbor, e in questa recensione senza spoiler andremo a parlare del primo numero.

Prima di tutto, ci teniamo a tranquillizzare i fan. YoRHa: Assalto a Pearl Harbor è una serie dove la storia originale e la supervisione sono a cura proprio di Yoko Taro, la geniale mente dietro a tutto questo distopico universo. Quindi chiaramente si tratterà di una serie canonica, e che racconterà cosa è accaduto prima della storia di 2B, 9S e 1A.

Riconquistare la Terra!

Chi ha già avuto a che fare col gioco, saprà che ci troviamo in un lontano futuro, dove una forma di vita aliena ha attaccato la terra con una tecnologia incredibile, le biomacchine. Gli umani sono stati sopraffatti inevitabilmente da tale potenza, e per questo i sopravvissuti si sono rifugiati sulla Luna, per cercare di sviluppare una tecnologia androide capace di competere con tale minaccia. O quanto meno, questo è quello che sappiamo. La guerra va avanti per moltissimo tempo, sanguinosa a dir poco, e si giunge a uno stallo.

La storia che vivremo nel fumetto partirà dall’anno 11.941, dove l’unità in questione, la YoRHa, dopo innumerevoli simulazioni è pronta per iniziare il contrattacco. Si tratta di androidi incredibilmente abili, tutti creati con delle fattezze femminili, e che oltre ad abilità diverse hanno anche delle personali caratteristiche, non solo fisiche, ma anche caratteriali.

Dopo un’introduzione che vi faremo scoprire, le prime pagine sono dedicate sia alla presentazione di alcuni personaggi, tra cui l’unità No.2., sia alla discesa dell’unità verso la Terra. Senza anticiparvi nulla, non tutto andrà proprio come sperato, e la missione rischia di essere compromessa. In questo primo volume si gettano le basi della narrazione, con i primi intrighi, e ci viene dato anche qualche piccolo assaggio di combattimento.

Una buona apertura

YoRHa: Assalto a Pearl Harbor numero 1 è una discreta apertura, forse un po’ breve e fugace nel suo svolgimento, ma comunque intrigante al punto giusto. In poco spazio è stato racchiuso tutto ciò che è necessario sapere per avere un quadro generale della situazione, ma anche quali sono le varie parti, i ruoli, le personalità di spicco, e le potenzialità dello svolgimento. Chiaramente anche il cliffhanger finale ha fatto egregiamente il suo dovere, portando al lettore quella giusta curiosità, senza esagerare.

Buonissimo il lavoro fatto dal punto di vista grafico, con i disegni di Megumu Soramuchi che hanno saputo dipingere un quadro chiaro, anche se per ora solo abbozzato, della Terra di questo oscuro millennio. La gestione degli spazi è ottima, e anche l’equilibrio tra spazio dedicato alle vignette e ai baloon è molto gradevole.

Gianluigi Crescenzi
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto più del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.

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