Hunter x Hunter: Nen x Impact Recensione, un fighting game da dimenticare

Ecco la nostra recensione di Hunter X Hunter: Nen X Impact, un picchiaduro da dimenticare, di cui possiamo salvare davvero troppo poco.

Gianluigi Crescenzi
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Gianluigi Crescenzi
Deputy Editor
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto...
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Hunter x Hunter: Nen x Impact

Chi per la serie animata, chi per i fumetti, sono tantissimi coloro che nel tempo hanno amato Hunter X Hunter, sia per il setting a dir poco accattivante, sia per una struttura shonen che ha saputo mantenersi concreta e coerente col passare del tempo. Hunter X Hunter: Nen X Impact non è il primo videogioco tie in che è stato pubblicato, e a dir la verità ce ne sono stati molti durante i primi anni 2000, tuttavia era dal 2012 con Wonder Adventure su PSP che non se ne vedeva uno. La struttura scelta per raccontare la storia di Gon e compagni è stata stavolta quello del picchiaduro, un genere a cui a conti fatti la serie dovrebbe accostarsi a pennello. Possibile sbagliare? A quanto pare, purtroppo, sì.

La via verso la cima? Di già?

Partiamo da una nota dolente. Una delle prime cose che si vuole fare davanti a un tie in che si rispetti, è vivere la storia – che sia inedita o che vada di pari passo con il contenuto originale. Questo concetto, che a noi sembra a dir poco la base delle basi, sembra essere passato totalmente in secondo piano. Esatto, esiste una modalità storia, ma è praticamente inesistente. Si parla di pochissimi capitoli, che in men che non si dica ci porteranno alle scene finali della serie animata.

Invece di un vero avanzamento strutturato, ci si ritrova a guardare delle piccole scene o degli screenshot doppiati, con combattimenti che saltano da un arco narrativo all’altro alla velocità delle luce. Praticamente la nostra esperienza è stata come guardare un breve trailer interattivo della serie… ma pensiamo che inserire una modalità storia così povera, solo per fare da “tutorial” e lasciare l’amaro in bocca, ha fatto più male che bene al gioco. Raccontare 38 volumi di manga in questo modo è abbastanza irrispettoso, ma oserei dire anche pigro.

Voglio diventare Hunter!

Se siete amanti dei fighting game arcadici “vecchia scuola” come Marvel vs. Capcom, almeno Nen × Impact vi darà quel senso familiare, ma con una patina di leggerezza. Il sistema di controllo è effettivamente molto accessibile: oltre alle classiche combo con diverse combinazioni di tasti, è anche possibile attivare le combo automatiche, insieme a comandi leggeri, medi e pesanti, puntando tutto su ritmo e azione frenetica. Questa è sicuramente un’arma a doppio taglio, che farà sentire i giocatori alle prime armi come dei veri campioni, ma che d’altro canto toglie ogni senso di merito e skill, andando anche a minare la cosa più importante per un videogioco: il divertimento.

Quella che dovrebbe essere la strategia, viene quindi affidata ai match up. Per fortuna non si può certo dire che ogni personaggio sia un clone: Gon sfoggia il suo Jajanken, Killua è un turbine di elettricità con Godspeed, Kurapika brandisce catene astute, e Morel impugna una pipa fumosa con tecnica Deep Purple. Bisogna anche dire che, se a livello visivo e di utilità sia tutto estremamente coerente e bello da vedere, le funzionalità degli attacchi sono quasi sempre le stesse, ma almeno con l’ottimo lavoro fatto nel riprodurre i personaggi, si è riuscito a regalare quel tocco di identità fondamentale. Ogni Nen Art è differente, e l’attivazione della loro barra e dell’Over Gear aggiunge quel pizzico di adrenalina e varietà in più (ma attenti a non mancare il bersaglio!).

Tutto qui?

Paradossalmente ci troviamo di fronte a una medaglia con 3 facce, perché addirittura la faccia positiva della medaglia, ce ne porta un’ulteriore negativa. Se la bontà del gioco sta nel match up e nella caratterizzazione dei personaggi, è assolutamente imbarazzante che quelli inseriti in un gioco che prende la bellezza di una serie intera, presenti al suo interno un roster da solo 16 combattenti, tra l’altro provenienti da archi narrativi diversi. Sono tantissime le assenze, e la cosa ci ha lasciati amaramente di stucco.

Un numero già basso di suo, che diventa ancora peggio se pensiamo al fatto che i combattimenti si svolgono 3 contro 3! Ciò significa che saranno continuamente presenti dei doppioni, sia che giochiate contro il computer, sia che proviate a cimentarvi online. Certo, quelli presenti hanno fortunatamente personalità (soprattutto grazie all’opera originale, mi viene da sottolineare ndr.), e ogni personaggio ha un imprinting grafico definito, ma è praticamente impossibile non percepire la ripetitività anche solo dopo un paio di match. Anche questa volta, ci sentiamo di utilizzare la “pigrizia” come parola chiave.

Switchamo… gioco

Noi abbiamo testato il gioco su Nintendo Switch 2, e nonostante la buona potenza della nuova ammiraglia della Casa di Kyoto, le prestazioni del gioco sono state alquanto altalenanti. L’impatto visivo tutto sommato è modesto: buone le animazioni, ma non particolarmente curate, mentre l’interfaccia risulta abbastanza sobria… al limite dell’anonimo. Se offline il gioco ha quantomeno retto botta, non essendo pesantissimo, online è stato un costante disastro: frame drop e input delay continui, e il netcode rollback di cui si parlava si è dimostrato solamente un miraggio.

Se andiamo a sommare tutto quanto, nonostante la struttura di gameplay possa reggere bene (e nonostante le combo a un tasto), la longevità e lo scarso interesse che il gioco è in grado di scaturire, smorzano qualunque tipo di entusiasmo. Spara alto solo nella prima mezz’ora, la modalità arcade non offre ricompense sostanziali, il single‑player è scarno, l’online bugga e spesso è “ingiocabile”. Per salvare il salvabile sarebbe necessario un miracolo, fatto da un supporto post lancio (vi ho già detto che il season pass in un anno ci porterà solamente 4 nuovi personaggi?) che dovrebbe aggiungere al titolo talmente tanti contenuti che di questa versione “vanilla” rimarrebbe solo il gameplay. Hunter X Hunter: Nen X Impact è a tutti gli effetti un gioco “monco”.

Hunter x Hunter: Nen x Impact
Insufficiente 4
Voto 4
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Deputy Editor
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto più del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.