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Vagante – Recensione, un roguelike immerso nella decadente oscurità

Creato dal team di sviluppo Nuke Nine e prodotto da Blitworks Games, arriva Vagante, roguelike innocuo all’apparenza per via dell’estetica fortemente pixel art, ma in realtà incredibilmente ostico. Senza nascondere troppo la forte influenza di Spelunky, una delle costanti del titolo targato Nuke Nine – come da prassi per le opere legate al genere roguelike – è la morte. Dopo molte ore di gioco dedicate a questa recensione, quel che risulta certo è che in Vagante si muore spesso. Che sia per delle imboscate nemiche, per la gravità, per delle trappole, o perché avete erroneamente colpito un mercante, in Vagante sarete chiamati a tornare più volte sui vostri passi come ogni buon roguelike che si rispetti. Ma dov’è che finisce la frustrazione e dove inizia il divertimento? E il tasso di difficoltà è bilanciato al punto giusto, oppure è inutilmente punitivo? Scopriamolo insieme nella recensione di Vagante.

Nei meandri della grotta

In tutto il regno sono circolate voci su una grotta nascosta ai margini del bosco. La leggenda narra che sia piena di tesori, ma anche di mostri mortali. Più vi ci si addentrerà all’interno, maggiori saranno le ricompense, ma al contempo aumenterà anche il rischio. Molti avventurieri hanno tentato di arrivare alla fine della grotta, ma nessuno è mai tornato indietro per raccontarlo. Riuscirà il gruppo di protagonisti ad avere successo lì dove altri hanno fallito?

Vagante recensione

All’inizio del titolo il giocatore sarà chiamato a scegliere tra una serie di classici personaggi dei giochi di ruolo. Ogni eroe ha punti di forza e di debolezza che bisognerà imparare a padroneggiare per avere successo. Il giocatore inizierà il viaggio con equipaggiamento di base e abilità limitate. Man mano che si avanzerà nel gioco di troveranno nuove armi e attrezzature (armi da mischia, armi a distanza, incantesimi e pozioni) che permetteranno di aumentare le possibilità di sopravvivere. Inoltre, sarà possibile salire di livello e le abilità aumenteranno in base alla classe scelta a inizio gioco.

Ogni area ha una gran quantità di tesori e armi da trovare e un negozio dove spendere l’oro guadagnato lungo il percorso. Inoltre, alcuni mini-boss detengono le chiavi per alcuni scrigni presenti nei dungeon. Superare questi mostri non è facile ma sarà essenziale per progredire al meglio. Come molti degli esponenti del genere al quale appartiene, Vagante chiede al giocatore di valutare il rischio e l’eventuale ricompensa, ma nella maggior parte dei casi è necessario un approccio paziente se si desidera rimanere in vita.

Tra un dungeon e l’altro sarà possibile salvare la partita nel corridoio transitorio tra i livelli, il che significa che si potrà riprendere la partita in un secondo momento da quel punto intermedio. Una volta ricaricata, se si morirà proseguendo il salvataggio verrà cancellato e bisognerà ripartire dall’inizio.

Il genere roguelike da sempre divide l’utenza videoludica. A causa del non sempre equilibrato dualismo tra fortuna e abilità, combinato con elementi di gameplay indubbiamente ostici, questo genere nella maggior parte dei casi demotiva presto il giocatore. Vagante non è diverso in tal senso, poiché le sue mappe procedurali rendono ogni partita unica ma al contempo estremamente difficile. Tuttavia, Nuke Nine ha deciso di venire incontro ai giocatori meno pazienti inserendo una modalità cooperativa, la quale rende l’esperienza decisamente meno frustrante.

In compagnia è meglio

Affrontare Vagante in compagnia dei propri amici rende l’idea del fallimento più tollerabile. La cooperazione sarà essenziale per trovare tesori, uccidere creature e addentrarsi nell’abisso della grotta. La possibilità di giocare con gli amici aggiunge un elemento di tatticismo che manca a molti dei migliori esponenti del genere, e per questo Vagante ha di certo una freccia in più al suo arco. Sarà possibile combinare i punti di forza di ogni eroe per annientare i nemici e rimanere in vita più a lungo.

Saranno disponibili quattro classi distinte, tre delle quali dall’inizio: cavaliere, ladro e mago. Hanno tutti i loro rispettivi punti di forza e anche se il cavaliere tenterà i giocatori per via della sua salute più elevata e della sua spada, sarà richiesto al giocatore di sperimentare le varia classi per affrontare al meglio i vari dungeon. L’ultima classe che il giocatore sbloccherà sarà il maestro dei segugi, il quale potrà aizzare la propria creatura contro i nemici. È comunque chiaro il fatto che Vagante sia stato progettato per essere giocato in cooperativa poiché le classi si completano a vicenda, e infatti quando il titolo si affronta in single player il tasso di difficoltà aumenta sensibilmente, forse in maniera eccessiva.

Agli sviluppatori piace chiaramente l’idea di un’atmosfera particolarmente oscura ed è ciò che offre Vagante. Tuttavia, il suo uso di colori cupi e aree scarsamente illuminate rende difficile la navigazione nelle mappe procedurali. Ciò è ulteriormente aggravato dallo stile pixel art. Di conseguenza, il livello di dettaglio è notevolmente ridotto e questo rende difficile identificare trappole e ostacoli. Purtroppo, questo problema rende il gioco molto più ostico, poiché il giocatore cadrà ripetutamente in trappole che non avrà modo di vedere in tempo. Questo problema avrebbe potuto essere facilmente risolto con una migliore illuminazione o colori più nitidi. Il motore che crea proceduralmente i vari dungeon, inoltre, a tratti pare alquanto rozzo visto che in certe circostanze creerà piattaforme irraggiungibili.

Il comparto audio coadiuva le immagini opprimenti descritte in precedenza. Con temi musicali deprimenti ed effetti sonori incisivi, la colonna sonora fa entrare immediatamente il giocatore nell’atmosfera decadente di Vagante. In generale, le scelte musicali e sonore ricordavano molti i giochi retrò e, per questo, tale reparto per le orecchie più esperte potrebbe risultare poco originale.

In conclusione, il titolo targato Nuke Nine è un buon roguelike afflitto però da alcuni problemi legati al non perfetto bilanciamento della difficoltà tra cooperativa e single player, un motore di gioco che non rende chiari i pericoli presenti nei vari dungeon e una mancanza di originalità sia nelle scelte musicali che nel design generale. Se si ama il genere e si vuole affrontare una sfida in compagnia di altri giocatori, però, Vagante potrebbe rivelarsi un buon titolo senza infamia e senza lode.

Vagante

6.8

Vagante è un titolo appartenete al genere roguelike che incarna perfettamente tutti quegli elementi tanto cari agli amanti del suddetto genere. Grazie a un'originale componente cooperativa il titolo invoglia i giocatori meno pazienti a cimentarsi in tale esperienza videoludica, ma la modalità single player non risulta bilanciata tanto quanto quella multiplayer. Questo, unito a una componente tecnica non eccelsa e a una generale mancanza di originalità impediscono a Vagante di elevarsi in un genere che vede già ottimi esponenti, soprattutto in anni recenti.;s

Paolo Saccuzzo
Laureato in Lettere Moderne e in Comunicazione della e Cultura dello Spettacolo, da sempre appassionato di tutto ciò che concerne l'intrattenimento in tutte le sue forme, dal cinema alle serie TV, dai fumetti alla musica, fino ad arrivare ai videogiochi. Amante del mondo Sony, è però cresciuto con i classici Nintendo, nello specifico Super Mario 64 e The Legend of Zelda: Ocarina of Time.

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