Transformers – Il risveglio segue a Bumblebee, trovando il suo posto come secondo prequel della storia vista in Transformers, sebbene la sensazione generale sia quella di un reboot passato in sordina e definito soft-reboot dall’azienda. Hasbro e Michael Bay (nelle vesti di produttore) tentano ancora il colpaccio, con Optimus Prime che questa volta avrà dei potenti alleati nella sua battaglia contro le forze del male. Vi raccontiamo cosa pensiamo in questa recensione senza spoiler di Transformers – Il risveglio.
Animali, auto e malvagità
Millenni fa rispetto alla nostra epoca, nelle profondità più recondite dello spazio esisteva già la vita, in forme e colori a noi sconosciuti. Il male che minacciava tali vite era rappresentato da Unicron, un essere enorme e dotato di un appetito peculiare: divora pianeti per sostenersi. Unicron giunge sul pianeta dei Maximal, esseri robotici con sembianze animalesche.
Scourge, araldo di Unicron, viene inviato sul pianeta dei Maximal per conquistare un oggetto leggendario, una chiave capace di aprire varchi spazio-temporali che renderebbe Unicron il signore di tutto lo spazio conosciuto e oltre. Grazie al sacrificio del capo dei Maximal, Optimus Primal e compagni fuggono dal pianeta con la chiave e giungono sulla Terra, dove restano nascosti per secoli. Noah Diaz è un ragazzo che vive a Manhattan nel 1994, dove cerca di mantenere la sua famiglia con difficoltà, sebbene sia un’esperto di computer e tecnologia, una rarità all’epoca.
Noah farà l’incontro della vita quando si ritroverà dentro una Porsche 911 che si rivelerà essere un Autobot di nome Mirage: tra i due inizierà una profonda amicizia che li porterà a combattere fianco a fianco. Non potendo andare oltre circa la trama, possiamo dirvi che in Transformers – Il risveglio i personaggi sono ben caratterizzati, profondi e reali, al punto che sembreranno in un certo senso essere vostri amici.
Maximal e Autobot
Gli eroi di Transformers – Il risveglio non saranno solo i nostri già conosciuti Autobot, ma a fare da co-protagonisti contro il flagello di Scourge, nemico davvero temibile, troveremo i Maximal, che grazie alle loro sembianze animalesche combatteranno come mai prima d’ora. Forse, in questo, il film ha un po’ mostrato il fianco, in quanto non vengono spiegate per bene le ragioni per cui i Maximal abbiano quella forma e cosa significa “Massimizzare” per loro: dettagli che solo gli esperti di fumetti e serie animate anni ’80/’90 possono conoscere.
Scourge è senza dubbio un nemico dotato di sufficiente carisma, sebbene non è minimamente paragonabile al terrore che incute Megatron nei film precedenti: nella versione originale, a prestare la voce a Scourge, ci ha pensato Peter Dincklage, mentre per Optimus Primal c’è Ron Perlman, azzeccatissimi per le parti in oggetto. Transformers – Il risveglio dipinge un mondo colorato e ricco di dettagli, con una trama in divenire fatta anche di diversi colpi di scena e momenti ricchi di pathos, costringendo i nostri eroi a fare i conti con sé stessi, a crescere, e a cambiare nel profondo.
Autobot in marcia
Transformers – Il risveglio è il grande ritorno degli Autobot: il film ha tutto quello che serve per una miscela esplosiva, ovvero auto da sogno, scene d’azione mozzafiato, una grafica pulita e sempre perfetta (con riflessi ed ombre sugli Autobot da primato), e infine una colonna sonora d’eccezione, che rende il tutto compatto e perfetto nell’insieme, sebbene non sia esente da errori. Il film nel terzo atto perde un po’ il ritmo, tornando a battere come un tamburo nella parte finale.
Transformers – Il risveglio è un film di alto livello in termini di effetti speciali: tutto risulta estremamente pulito e ben curato. Nella pellicola compariranno diversi nuovi personaggi che non saranno lasciati al caso o trattati come carene da macello, anzi, ognuno avrà il suo spazio, ed è un bene. Siamo contenti di dire che i Transformers sono tornati e che la ricetta di un film perfetto su di loro è stata più che rispettata. In marcia!