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The Witcher Stagione 2: spiegazione del finale e teorie sul futuro della serie

Finalmente anche la Stagione 2 di The Witcher è uscita. L’attesa è stata lunga e frastagliata da eventi interni al set ed esterni. I vari ritardi, infatti, sono stati generati sia da un brutto infortunio che ha coinvolto Henry Cavill, di cui lui stesso ha parlato nelle interviste, e soprattutto alla pandemia del Covid. Quest’ultima ha inevitabilmente condizionato non soltanto l’esistenza umana di tutti noi chissà per quanto, ma anche tutti i prodotti che all’epoca figuravano in corso d’opera, determinandone le nuove tempistiche di realizzazione e pubblicazione. In ogni caso, questa nuova stagione è nelle nostre mani, e ha fin da subito – sia all’estero che in terra nostrana – ricevuto grandi consensi per quanto concerne qualità e scrittura e avanzamento. In molti si sono espressi in merito, anche noi nella nostra recensione, sottolineando un incremento della qualità generale sotto ogni aspetto, soprattutto parlando della struttura narrativa, che nella prima parte presentava l’elemento forse più lacunoso, per certi versi. Il tutto è presente dal 17 dicembre sul catalogo Netflix. Dopo aver concluso la Stagione 2 di The Witcher vogliamo darvi la nostra spiegazione del finale e parlare del futuro della serie.

In questo finale di stagione tutte le strade si muovono verso una direzione precisa. The Witcher è una serie corale, sviluppata dunque lungo filamenti narrativi che non necessariamente si congiungono gli uni con gli altri, ma che intervengono sul mondo stesso in cui tutto avviene. Ciri deve ancora scoprire quale che sia il suo reale potenziale e soprattutto le sue origini, Geralt e Yen hanno, forse, trovato un nuovo equilibrio sentimentale e personale attraverso questa bambina e la sua futura storia, qualcosa si erge in un’orizzonte indefinito e infuocato. Nel mentre, gli elfi stanno costruendo qualcosa attraverso il proprio rancore, ora non più generazionale ma anche presente. Fuso a tutto ciò i giochi di potere, lo spionaggio e le varie dinamiche di coloro che tramano nell’ombra.

Attenzione: da qui in avanti ci saranno spoiler legati alla serie, visto che vi forniremo la nostra spiegazione del finale della Stagione 2 di The Witcher. Per questo motivo vi suggeriamo di non proseguire la lettura fino alla fine della serie.

The Witcher Stagione 3

La Caccia Selvaggia 

Ebbene sì, è giunto il momento di parlare della Caccia Selvaggia, elemento narrativo estremamente familiare sia a coloro che hanno letto i libri che a coloro che hanno giocato ai videogiochi. In questa Stagione 2 di The Witcher, verso il finale, la Caccia si mostra per la prima volta, sottolineando con una frase, quello che sarà un altro elemento cardine del futuro di Cirilla. Sappiamo che il destino di Ciri sarà senza dubbio grande, dati i suoi poteri e la sua discendenza sanguigna ancestrale. Non è un mistero che tutti vogliono catturarla, prenderla per sé, ne abbiamo avuto un assaggio in entrambe le stagioni della serie, ma ancora non è stato ben definito il tutto. Ciri ha giganteschi poteri ma non è in grado di controllarli. Non si tratta però soltanto di poteri magici ma anche di dinamiche politiche, dato che si tratta della principessa di Cintra. Ora anche la Caccia Selvaggia ha messo gli occhi su di lei. Chi saranno?

Nella leggenda comune questi particolari “cavalieri” vengono definiti dei veri e propri “fantasmi che cavalcano in cielo”, date le particolari caratteristiche estetiche delle loro armature, oggetti, mezzi ed armi, tutta legata a rievocare mostruosità scheletriche indefinite. In realtà, in base a quello che sappiamo, si tratta di un gruppo di elfi provenienti da un’altra dimensione spazio-temporale (tutto ciò è stato mostrato anche nell’ultimo episodio di questa seconda stagione), precisamente da Tir Nà Lia, capitale del mondo degli Aen Elle, Elfi della dimensione suddetta. Guidati dal Re Eredin Bréacc Glas, questi hanno come unico scopo quello di asservire e catturare schiavi da altre dimensioni per portarseli dietro. In un imprecisato momento storico, però, mettono gli occhi su Ciri. Noi, questo momento lo vediamo chiaramente nella serie tv, quindi si suppone che nella terza stagione Ciri avrà a che fare, fra le altre cose, anche con loro. Ovviamente non si tratta affatto di nemici comuni, il grande potere che detengono li rende fra gli esseri più temibili che questa seconda stagione di The Witcher avrebbe potuto introdurre. Resta soltanto da vedere se gli eventi si muoveranno come nei libri o come nei videogiochi, dato che nel finale attuale la storia stessa della piccola è stata di molto riscritta a favore di un villan molto particolare.

La storia di Cirilla 

Non è un mistero, la serie tv attualmente in atto, in più riprese, si è presa alcune licenze poetiche dal punto di vista narrativo. E’ necessariamente un male? No, affatto, soprattutto quanto il materiale finale arriva a funzionare. Sappiamo, inoltre, che gli autori non soltanto lavorano con il materiale letterario proveniente dai libri, ma anche con quello dei videogiochi, attingendo un minimo anche dalla dimensione videoludica per alcune piccolezze. Con Ciri però è ancora tutto fermo, tutto “in levare”. Ci hanno sì parlato di lei e del suo passato, ci hanno sì mostrati i suoi poteri e le sue potenzialità, ci hanno mostrato il suo carattere e le sue debolezze.

The Witcher seconda stagione

Il punto è che la sua stessa storia non è ancora decollata per nulla in questa seconda stagione di The Witcher. Chi ha letto i libri sa benissimo quante vicende rapiscono Ciri da sola, con quante cose si trova a lottare e come avviene la sua crescita personale. In questo nuovo arco narrativo non ci hanno ancora mostrato nulla, e la scelta di una possessione nel finale ha ulteriormente rallentato gli eventi. Questo significa che sicuramente nella terza stagione cominceranno a lavorare sul serio sul suo personaggio, scrivendo quella che sarà la sua personalissima strada narrativa, anche distaccata dagli altri protagonisti che conosciamo e che abbiamo imparato ad amare. Ciri ha molto da raccontare al grande pubblico, il suo sarà un viaggio senza dubbio affascinante da vedere sul piccolo schermo.

La storia di Duny o Emhyr Var Emreis

Il finale della Stagione 2 di The Witcher introduce una dinamica presente sia nei videogiochi che nei libri. Il tanto temuto Emhyr, imperatore di Nilfgaard, la fiamma bianca che danza sulle tombe dei propri nemici, è in realtà il padre di Ciri. Una vera e propria bomba che rimescola nuovamente le carte in tavola, specialmente se non si ha mai minimamente toccato nulla di questa saga fantasy. Questa è sicuramente una delle più grandi rivelazioni del nuovo arco narrativo. In base a quello che sappiamo – anche attraverso i videogiochi – quando Emhyr aveva 13 anni, suo padre, all’epoca anche lui imperatore, venne spodestato da un soggetto chiamato “l’Usrpatore”. In questo particolare colpo di stato, lo stregone di questo usurpatore, tale Braathens, scagliò sul piccino una maledizione tramutandolo in un riccio antropomorfo. Da questo momento comincia il viaggio del giovane Emhyr – sarebbe più corretto dire la sua fuga – verso il nord e verso una probabile cura a quanto gli era accaduto. E’ proprio in questo periodo della sua vita che cominciò a utilizzare il nome “Duny”, ovviamente per nascondere la propria reale identità al mondo. Nell’anno 1237 s’imbatté, in un bosco, nel re di Cintra, tale Roegner. Trovandolo ferito lo aiutò e in cambio ottenne “la legge della sorpresa” (che conosciamo tutti bene anche dalla serie tv), senza sapere che Calanthe, moglie del suddetto re, fosse incinta di Pavetta, madre di Ciri. Quando Pavetta ebbe 15 anni, Duny entrò nella sua vita. 

The Witcher seconda stagione

In seguito abbiamo gli eventi visti nella prima stagione di The Witcher con lo strigo. Salvando la situazione nel frangente della festa (festa cui abbiamo assistito negli episodi precedenti) Geralt stesso rivendica la legge suddetta. Gli eventi successivi vedono al loro centro Duny, ora non più maledetto e lo stregone Vilgefortz. I due ordiscono insieme per consentire al ragazzo di tornare al trono di Nilfgaard, alle spalle di Calanthe. Per fare ciò venne congegnata una finta morte che gli avrebbe concesso di tornare in patria con la moglie e la figlioletta Ciri, nata da poco. Il tutto sarebbe dovuto avvenire in mare. Qualcosa andò storto però. Pavetta perse la vita poco prima di salvare la sua figlioletta. Emhyr riuscì a inscenare la propria morte e Ciri rimase con la nonna. In seguito, sempre in base alle fonti presenti nei videogiochi, sappiamo che tornò a Nilfgaard e vendicò suo padre eliminando l’Usurpatore e tutti cloro che erano contro di lui, politicamente parlando, scegliendo di sotterrarli e di utilizzare le loro lapidi come pavimentazione della sua sala da ballo. Da ciò il soprannome “Fiamma Bianca che danza suo suoi nemici”. Assisteremo ad un approfondimento del genere nella Stagione 3 di The Witcher?

Nicholas Massa
Adora i videogiochi e il cinema fin dalla più tenera età e a volte si ritrova a rifletterci su... Forse anche troppo. La scrittura resta un'altra costante della sua vita. Ha pubblicato due romanzi (a vent'anni e venti quattro) cominciando a lavorare sul web con varie realtà editoriali (siti, blog, testate giornalistiche), relazionandosi con un mondo che non ha più abbandonato.

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