The Witcher 3: il Gwent rischiò di non far parte del gioco finale

Giacomo Zanoni
Di Giacomo Zanoni News Lettura da 1 minuti

Uno dei più grandi successi degli ultimi anni è stato senza ombra di dubbio The Witcher 3: Wild Hunt. Uno degli elementi più apprezzati del titolo open world è caratterizzato da una scelta originale e ben realizzata che ha appassionato  i giocatori alla pari della main quest: stiamo parlando del Gwent. I fan hanno gradito a tal punto il mini gioco di carte collezionabili inserito nel mondo di Geralt, da spingere CD Projekt RED a dedicargli un titolo a parte (Gwent: The Witcher Card Game, la cui edizione completa dovrebbe uscire ad ottobre di quest’anno), che si è subito guadagnato la propria fetta di successo, con tanto di competizioni internazionali.

Ma l’esistenza del mini game è stata più volte minacciata in fase di sviluppo. Per i co-creator Rafal Jaki e Damien Monnier non è stato facile presentare un’idea convincente al Managing Director Adam Badowski. Jaki ha rivelato in una recente intervista per GameSpot, che lui e il collega arrivarono al punto di ricevere un ultimatum da parte del direttore, il quale diede loro due giorni di tempo per presentare un progetto apprezzabile. Incredibilmente riuscirono nell’impresa e oggi possiamo divertirci con il Gwent.

 

 

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Videogiocatore dall'età di cinque anni, passo le giornate a leggere fumetti e libri, a volte mi cimento nella scrittura. Adoro i giochi di ruolo e qualsiasi altra cosa in grado di narrarmi storie e farmi viaggiare stando comodamente seduto.