Anche questa settimana presenti per una nuova recensione di The Walking Dead 11, che come sempre aggiunge un episodio il lunedì sera solo su Disney+. Siamo ormai a tre quarti della strada che porta al primo dei tre finali concepiti per questa ultima stagione che conterà la bellezza di 24 episodi. Dopo un doppio episodio di apertura molto piacevole che ha portato nuove location tenebrose ed altre speranzose da esplorare, sono seguiti ben tre episodi discendenti, che hanno abbassato il ritmo di molto, ricordando le fasi interlocutorie delle stagioni 7 ed 8, che narravano principalmente le vicende dei Salvatori. L’episodio 5, in particolare, ci era sembrato insufficiente, lento e simile ad almeno altri dieci episodi passati, ma sembrerebbe che la tendenza stia iniziando ad invertirsi, forse…
Connie torna in The Walking Dead 11
In questo sesto episodio, intitolato “All’interno”, seguiamo principalmente le sorti di Connie. Si tratta della ragazza sorda scomparsa nell’episodio 10×9 dopo l’incidente nella grotta in cui era nascosta l’orda di Alpha, che si era poi scoperto essere sopravvissuta durante il “primo” finale della decima stagione. Viene raggiunta da Virgil, il personaggio che Michonne aveva raggiunto nella sua isola per trovare armi contro i Sussurratori, che ora cerca di aiutarla a ritrovare i suoi amici e sua sorella. Proprio la sorella, nel frattempo, cerca Connie insieme a Carol e altri del gruppo di Alexandria grazie alla “sussurrata” di un Sussurratore torturato nell’episodio precedente, che rivelato proprio di aver visto la ragazza sopravvissuta uscire dalla grotta. Questo sesto episodio segue contemporaneamente tre filoni narrativi che tradizionalmente si intrecciano. Quello che prevale è il più originale ma controverso allo stesso momento.
Connie e Virgil si rifugiano in una casa abbandonata fuggendo da un branco di zombie. All’interno cercano protezione, ma mentre Virgil (con obiettive difficoltà di comunicazione) vuole trattenersi, Connie non si sente sicura ed in preda ad un’incontrollabile, ma anche insensata e fastidiosa ansia, vuole fuggire a tutti i costi. Peccato che la casa sia infestata di strane creature che altro non sono che esseri umani trasformati in improbabili Tarzan che vogliono uccidere i due. Non si sa bene perché gli sceneggiatori abbiano deciso di introdurre questo gruppo, ma l’effetto risulta veramente particolare e non necessariamente positivo. Di contro, buono il tentativo di trasformare una serie horror poco horror, in un rinnovato horror tradizionale. Una casa, delle presenze, jump scares e colonna sonora stridula. Insomma, un The Walking Dead 11 un po’ diverso dal solito in questa recensione che riesce a giocare, con molto successo, sulla differenza di percezione dell’ambiente ostile tra Connie (dipendente dalla vista e dal tatto) e Virgil. Peccato solo che queste sequenze durino troppo.
Nel frattempo si fanno interessanti le vicende che legano il gruppo dei Mietitori con l’altra parte del gruppo di Alexandria. Daryl, insieme alla ritrovata Leah, fa ormai parte del gruppo capitanato da Pope e, seppur sospettato da uno degli appartenenti, appare sempre più leale al nuovo gruppo. Partecipa anche alla tortura di un prigioniero per estorcergli informazioni, cosa che genera un interessante scambio di battute tra lui e lo stesso Pope. I mietitori sono all’inseguimento di Maggie, Gabriel e Negan, che aiutati proprio da Daryl riescono ancora una volta a fuggire. Sarà molto interessante capire come e se Daryl riuscirà a smarcarsi dai Mietitori e tornare a casa e come tutte queste vicende si legheranno a quella del Commonwealth, che sappiamo porterà al termine della saga.
Intanto, più che un accenno di ripresa della serie che si avvia al termine della prima delle tre parti di cui è composta la stagione numero 11, ma The Walking Dead tornerà, insieme alla nostra prossima recensione, lunedì 4 ottobre sempre su Disney+.