The Walking Dead 11 – Recensione dell’episodio 5: “Dalle ceneri”

Recensione dell'episodio numero 5 di The Walking Dead 11, "Dalle ceneri", dove seguiamo contemporaneamente le vicende di più personaggi.

Claudio Baldacci
Di Claudio Baldacci - Contributor Recensioni Lettura da 4 minuti
5.5
The Walking Dead 11, episodio Dalle ceneri

Continua la nostra analisi della stagione numero 11 di The Walking Dead con la recensione del quinto episodio, dal titolo “Dalle ceneri”. È proprio dalle ceneri che la comunità di Alexandria – quella costruita negli anni da Rick – vuole risorgere, dopo la grande battaglia con i Sussurratori nella precedente stagione che ha portato alla distruzione di Hilltop e alla grave mancanza di cibo di Alexandria stessa. Nel precedente episodio abbiamo visto approfondire le dinamiche dei Mietitori tramite il punto di vista di Daryl. Ora si torna al Commonwealth, sempre più pieno di soldati di Star Wars, dove EugeneEzekielYumikoPrincipessa sono stati accolti dopo la complicatissima selezione, passata anche grazie alla conoscenza radiofonica tra Eugene e Stephanie. I quattro compagni ricevono dei compiti ufficiali e diventano membri a tutti gli effetti della comunità, ma non intendono restarci. Tentano quindi di mettersi in contatto con la comunità di Alexandria con la complicità proprio di Stephanie, che decide di mettere a rischio la propria posizione nel Commonwealth per i primi quattro arrivati in maniera un po’ troppo repentina, almeno secondo tempi di sceneggiatura. Interessante la prima apparizione di quello che sembrerebbe il leader, o quantomeno un leader del Commonwealth, che non è altro che il padre di Clay Jensen di 13 reasons why.

the walking dead 11

The Walking Dead 11 e il terzo episodio non troppo utile

Cross-over a parte, Disney+ ha sfornato un episodio numero 5 di The Walking Dead che in questa recensione non possiamo che definire dalla dubbia utilità. Oltre che narrare le poche vicende del Commonwealth (che ora sappiamo comprenda circa cinquantamila abitanti) e giusto una scena interessante che vede ancora una volta l’interazione tra MaggieNegan (il vero punto di forza di questo inizio undicesima stagione), l’episodio è esageratamente pieno di scene filler con dialoghi quasi imbarazzanti. Judith che viene presa di mira da un improbabile gruppetto di bulli; Aaron che tortura un Sussurratore sopravvissuto alla guerra per ottenere chissà quali informazioni (scena gestita davvero male) non portano praticamente niente alla storia. La sensazione era quella che si poteva avvertire durante proprio l’ultima stagione di LOST, in cui dopo anni ed anni di misteri e questioni da risolvere, veniva ancora messa nuova carne al fuoco. In The Walking Dead 11 siamo al quinto episodio dei primi otto per un’ultima stagione da ventiquattro, che metterà la parola fine ad una saga che dura ormai da 12 anni. Così vicini alla fine, ma permettendosi il lusso di perdere tempo con scene filler. Perché?

Probabilmente il primo episodio dell’ultima stagione che scende sotto la sufficienza e sotto la soglia minima di “sopportazione” che si può avere durante gli episodi che non siano premiere season finali. Per la prima volta da inizio stagione si perde anche un po’ il focus di cosa stia succedendo, complice anche il fatto che si stiano seguendo molti filoni narrativi contemporaneamente, senza che ne venga approfondito davvero uno. Si può sperare in meglio la prossima settimana, quando lunedì 27 settembre sarà disponibile un nuovo episodio di The Walking Dead 11 e saremo pronti con una nuova recensione.

The Walking Dead 11, episodio Dalle ceneri
5.5
Voto 5.5
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Di Claudio Baldacci Contributor
Videogiocatore vecchio stampo, purista e rompiscatole. Di quelli cresciuti con Playstation 1, Playstation 2 e Game Boy Color. Amante del cinema e delle serie TV, sempre attento alle nuove uscite e speranzoso che nuovi e interessanti prodotti popolino la nostra vita fino a farci diventare asociali. No, forse questo è meglio di no. Speaker radiofonico di www.radioeverywhere.it dove il mercoledì dalle 18 alle 20 parla di colonne sonore di film, videogiochi e tv e anche giocatore semi-professionista di Texas Hold'em. Basta.