VideogiochiNews

The Evil Within e RAGE potrebbero avere dei sequel?

Durante una recente intervista pubblicata su Finder.com.au (sito per confrontare vari tipi di prodotti), Pete Hines (Vice presidente di Bethesda Softworks), ha annunciato che l’azienda starebbe pensando a dei possibili sequel per The Evil Within (survival horror sviluppato da Tango Gameworks e rilasciato da Bethesda nel 2014 per PlayStation 4, Xbox One, PlayStation 3, Xbox 360 e Microsoft Windows) e RAGE (sparatutto in prima persona sviluppato da id Software e rilasciato da Bethesda nel 2011 per macOS, PlayStation 3, Microsoft Windows e Xbox 360).

bethesda

Vi riportiamo le sue dichiarazioni fatte durante l’intervista:

Finder.com.au : The Evil Within ha venduto abbastanza da garantire un sequel? 

Pete Hines : “(Senza esitazioni) Si!”

Finder.com.au : “E che dire riguardo a RAGE ?”

Pete Hines : “Penso anch’esso di sì”

E quando Finder.com.au continua, chiedendogli se siano già in cantiere, Pete risponde:

“Non posso parlare di cose non ancora annunciate su ciò che possiamo o non possiamo fare. Mi metterei nei guai ogni volta che lo faccio. Anche quando stavamo parlando della remastered di Morrowind, se saltavo fuori dicendo ‘semplicemente non credo accadrà’, poi le persone avrebbero iniziato ad andare fuori di testa. Così, non voglio confermare né negare cose che potremmo o non potremmo fare, altrimenti qualcuno potrebbe saltare a conclusioni sbagliate. Personalmente ho amato RAGE e mi sono divertito molto giocandoci, ma abbiamo ancora una marea di cose in programma, quindi credo che dovrete aspettare.”

Non è ancora certo se in un futuro ci sarà un possibile sequel per RAGE e The Evil Within, ma i fan della serie dovrebbero essere comunque felici nel sentire che, per Bethesda, entrambi i giochi sono considerati un successo dal punta di vista finanziario, e degni di un seguito. Potete trovare l’intervista qui.

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Potrebbe interessarti anche