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El Shaddai: Ascension of the Metatron – Recensione della remastered per Nintendo Switch

El Shaddai: Ascension of the Metatron, con la sua eleganza artistica e la profondità tematica, è senza alcun dubbio uno dei titoli più peculiari e divisivi dell’intero panorama videoludico. Originariamente rilasciato nel lontano 2011 per PlayStation 3 e Xbox 360, quest’opera unica nel suo genere fa ora il suo ritorno su Nintendo Switch con una remastered che si prefissa il compito di far scoprire (o riscoprire) uno dei titoli più sottovalutati della settima generazione di console.

Ambientato in un mondo intriso di mitologia e spiritualità, El Shaddai: Ascension of the Metatron sfida i giocatori a un viaggio epico attraverso l’eterna lotta tra il bene e il male. Ma sarà questa nuova versione sarà stata in grado di rendere giustizia al titolo sviluppato in origine da Ignition Tokyo?

Cos’è El Shaddai: Ascension of the Metatron?

Come detto in apertura di articolo, El Shaddai: Ascension of the Metatron è senza dubbio uno dei titoli più controversi mai rilasciati nella settimana generazione di console. Tra chi lo definisce un capolavoro e chi un titolo mediocre, El Shaddai è in ogni caso passato piuttosto in sordina, e molti giocatori non hanno mai avuto l’opportunità di provare l’opera con le proprie mani. Dopo la conversione rilasciata su Steam nel 2021, il titolo torna nuovamente a far parlare di sé con questa rimasterizzazione per Nintendo Switch, cosa che permetterà a una nuova fetta di utenti di provare per la prima volta questa controversa opera.

Basato sull’apocrifo Libro di Enoch, i giocatori assumono il ruolo dello scriba celeste Enoch, il cui compito è quello di individuare e sconfiggere sette angeli caduti prima che il Consiglio dei Cieli scateni un grande diluvio sull’umanità. Per quanto la premessa sia piuttosto semplice, il modo in cui la trama viene narrata rende l’esperienza unica nel suo genere. Sia nel bene che nel male, dato che in alcuni frangenti è davvero complesso comprendere appieno cosa stia accadendo.

Ciò deriva in gran parte dalla completa libertà creativa di Sawaki Takeyasu, il quale in precedenza aveva lavorato a capolavori del calibro di ŌkamiDevil May Cry. La narrazione è frammentata, e non è sempre chiara l’effettiva natura degli eventi narrati, o quando essi si svolgano. Questo peculiare stile narrativo, coadiuvato da un’eccellente componente visiva e sonora, rende il titolo unico, elemento che però potrebbe portare alcuni dei giocatori meno pazienti ad abbandonare l’opera prematuramente.

El Shaddai Ascension of the Metatron Recensione Switch

Una guerra per la salvezza

Parlando del titolo vero e proprio, il gameplay di El Shaddai: Ascension of the Metatron (che alterna fasi in tre dimensioni ad altre a scorrimento laterale) è un intenso mix di Hack n’ Slash e platform, che si basa su un sistema di combattimento semplice da imparare ma alquanto ostico da padroneggiare, soprattutto nelle fasi più avanzate. Il gameplay, andando all’osso della sua struttura ludica, si basa su pochi pulsanti, tra cui quello dell’attacco, quello del salto e della guardia, ma nonostante questo c’è un’incredibile profondità dietro quest’apparente semplicità, dato che i vari pulsanti possono essere combinati in modi diversi, cosa che cambierà le azioni durante il combattimento. La meccanica principale è la capacità di Enoch di rubare le armi dell’avversario (tre in tutto il gioco), cosa che porta a una maggiore varietà e frenesia durante gli scontri con i nemici.

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Oltre a ciò, ogni arma ha una sorta di “durabilità“. Quando attaccheremo e sconfiggeremo i nemici, l’arma utilizzata da Enoch assorbirà aura negativa, corrompendosi mano a mano. Nel momento in cui l’arma di Enoch verrà completamente corrotta, infliggerà meno danni e dovrà essere purificata, cosa può lasciare i giocatori vulnerabili agli attacchi nemici. Inoltre, ai giocatori viene data anche la possibilità di tornare in vita immediatamente quando si viene sconfitti in combattimento. Premendo una specifica sequenza di pulsanti è possibile infatti far risorgere Enoch, seppur con salute ridotta.

Uno degli aspetti più interessanti del design visivo di El Shaddai: Ascension of the Metatron, in relazione al gameplay, è la totale mancanza di elementi HUD. Fondamentalmente, tutte le informazioni di cui il giocatore ha bisogno sono presenti su Enoch e nell’ambiente circostante.

El Shaddai Ascension of the Metatron Recensione Switch

Per quanto concerne i punti salute, essi saranno rappresentati dallo stato dell’armatura di Enoch, la quale a ogni danno andrò in frantumi fino a che il protagonista rimarrà totalmente scoperto e vulnerabile. Per quanto il combattimento sia a tutti gli effetti il fiore all’occhiello dell’esperienza, è il design visivo ideato da Takeyasu a farla da padrone, rubando spesso la scena grazie alla sua incredibile varietà. Un momento prima Enoch sta attraversando paesaggi mozzafiato che sembrano animati da acquerelli viventi, il momento dopo il protagonista si sta avventurando in una misteriosa torre composta da giganteschi occhi dai tratti alieni.

L’art design è innegabilmente l’aspetto più riuscito del gioco, un continuo susseguirsi di scenari totalmente differenti da quanto vista in precedenza ma, in un certo senso, comunque coerenti l’uno con l’altro grazie al senso di atemporalità che infonde il titolo. Il tutto è accompagnato da una stupenda colonna sonora, la quale si adatta perfettamente a ogni scenario che il nostro protagonista esplorerà lungo il corso dell’avventura (la cui longevità si aggira attorno alle otto ore complessive).

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Ma quindi… com’è questa remastered?

Per chi ha già giocato il titolo e sta leggendo questa recensione per capire se Crim e Aqualead (i team dietro questa conversione) hanno fatto un buon lavoro con questa remastered, è qui che troviamo alcune piccole note dolenti. Per prima cosa, questa remastered permette ai giocatori di scegliere tra la Modalità ad alta risoluzione e la Modalità azione. La prima mantiene la grafica nitida in ogni momento, anche quando si gioca in modalità portatile, mentre con la seconda alcuni pixel vengono sacrificati per il bene di 60 fps costanti.

El Shaddai Ascension of the Metatron Recensione Switch

Se la Modalità azione è ottima, con i 60 FPS che si mantengono costanti anche nelle frasi più frenetiche, lo stesso non si può dire della Modalità ad alta risoluzione. In quest’ultimo caso, infatti, il frame rate è parecchio instabile e, in alcune circostanze, sfiora persino i 20 fps. Dato che, a conti fatti, la differenza di risoluzione tra le due modalità è minima e quasi impercettibile (soprattutto se giocherete al titolo in modalità portatile) è consigliato vivere l’esperienza attivando fin sa subito la Modalità azione.

Il combattimento, sebbene immensamente soddisfacente, a volte può risultare ostico nell’essere padroneggiato. Viene richiesto al giocatore un certo grado di pazienza e, probabilmente, l‘opera avrebbe beneficiato di alcuni semplici aggiornamenti, in particolare l’aggiunta di una modalità target-lock sui nemici, invece totalmente assente. Stesso dicasi per le e sezioni platform, le quali possono risultare un po’ artificiose, portando ad alcune insidie ​​​​non necessarie. Inoltre, un errore particolarmente bizzarro è legato al manuale digitale: all’interno del menu di pausa c’è un codice QR che porterà i giocatori al suddetto manuale digitale, il quale però è disponibile solo in giapponese.

Ricordiamo, comunque, che questa è una remastered, non un remake, e questo genere di operazioni non apportano modifiche strutturali al gameplay ma si limitano a “tirare a lucido” un titolo per renderlo più fruibile ai giorni nostri. Nonostante una Modalità ad alta risoluzione, alla fine dei conti, alquanto superflua, questa remastered fa ottimamente il suo lavoro, ovvero quello di riportare in auge un titolo dimenticato che va riscoperto e rivalutato. Un’esperienza incredibile, forse ermetica in alcune sue scelte narrative e stilistiche, ma proprio per questo da vivere e provare sulla propria pelle. Inoltre, è disponibile al modico prezzo di 19,99 Euro, un ulteriore motivo per decidere di affiancare Enoch nella sua incredibile (e a tratti incomprensibile, è vero) avventura.

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El Shaddai: Ascension of the Metatron

7.5

El Shaddai: Ascension of the Metatron, a distanza di tredici anni dal suo rilascio originale, rimane un'esperienza unica nel suo genere, capace di affascinare e dividere i giocatori con le sue peculiari scelte narrative e stilistiche. Il ritorno di quest'opera su Nintendo Switch offrirà l'opportunità ai fan di riscoprirlo, e ai nuovi giocatori di immergersi in un mondo affascinante come pochi altri. Nonostante alcune pecche di questa remastered, questa versione riporta in primo piano un titolo che merita di essere riscoperto. El Shaddai: Ascension of the Metatron non è per tutti i palati, ma saprà ricompensare coloro che sono disposti a immergersi nella sua atmosfera indimenticabile, in un viaggio spirituale ed artistico, a un prezzo accessibile.

PRO
  • Una remastered che permette ai giocatori di scoprire un titolo unico
  • Modalità azione che mantiene stabili i 60 FPS
  • Prezzo (19,99 euro) decisamente abbordabile
CONTRO
  • Modalità ad alta risoluzione poco curata
  • La trama è a tratti poco chiara
Paolo Saccuzzo
Laureato in Lettere Moderne e in Comunicazione della e Cultura dello Spettacolo, da sempre appassionato di tutto ciò che concerne l'intrattenimento in tutte le sue forme, dal cinema alle serie TV, dai fumetti alla musica, fino ad arrivare ai videogiochi. Amante del mondo Sony, è però cresciuto con i classici Nintendo, nello specifico Super Mario 64 e The Legend of Zelda: Ocarina of Time.

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