The Elder Scrolls Online: Markarth – Recensione del nuovo DLC

L'espansione Markarth di The Elder Scrolls Online è arrivata, tra pregi e tante incertezze. Scopriamo perché nella nostra recensione!

Lorenzo Ardeni
Di Lorenzo Ardeni - Contributor Recensioni Lettura da 8 minuti
6.8
The Elder Scrolls Online: Markarth

The Elder Scrolls Online è una casa, un luogo per incontrarsi e divertirsi insieme, per immergersi in un mondo enorme nei panni del personaggio che preferiamo. L’aggiunta della mappa di Skyrim ha sicuramente fatto la felicità di tutti i giocatori, che non vedevano l’ora di tornare a mettere piede nelle terre nordiche di Tamriel. Ad essere stato davvero appetibile è però il nuovo arco narrativo che prende il nome de “Il Cuore Oscuro di Skyrim“: le premesse, così come le aspettative dei giocatori, erano davvero altissime. Tuttavia, la narrazione si perde fin troppo spesso in momenti addirittura noiosi e che – ancor peggio – rendono l’esperienza dell’utente a tratti tanto ripetitivi quanto noiosi, puntando il dito soprattutto nella storia che va a definire il destino delle terre di Skyrim.

Un triste ritorno a Markarth in The Elder Scrolls Online

Dopo aver giocato a Greymoor e i due DLC di Stonethorn, il comparto narrativo viene così ampliato con l’aggiunta del Reach, e con esso tutta l’area di Markarth. Una porzione di Skyrim meno afflitta dalle forti nevicate rispetto a Solitude ma, come scopriremo, anch’essa minacciata da un clan di vampiri. Verremo così catapultati in ambienti altamente familiari ma con un grande impatto scenico sul giocatore. Ritrovarsi improvvisamente in enormi grotte piene di altrettanto grandi funghi luminescenti ha il suo fascino unico, ed è stato un effetto che ci ha lasciato spesso a bocca aperta. Le terre del Reach, d’altro canto, non sono memorabili come magari lo erano anni fa in The Elder Scrolls V, dato che abbiamo percepito spesso una sensazione di “già visto” (complice anche la somiglianza con la Skyrim nord-occidentale).

The Elder Scrolls OnlineLe tematiche politiche vengono così messe in secondo piano (finalmente, aggiungeremmo) lasciando maggiore spazio a una storia più tendente a un giallo e che giova della presenza di personaggi carismatici, intrighi, complotti, tradimenti e interessanti colpi di scena. Non a caso la prima metà della trama del DLC ci porterà subito alla scoperta delle fazioni protagoniste della storia, tra cui lo jarl Ard Caddach, il vampiro Count Verandis Ravenwatch, la bella Lady Belain, e la leader dei Grey Host Arana, tutti caratterizzati egregiamente.

Va anche detto che non tutti evolvono allo stesso modo, sia ben chiaro. Ard Caddach, per fare un esempio, starà quasi tutto il tempo seduto sul suo trono a Markarth e non ci sarà mai davvero di grande aiuto. Count Verandis Ravenwatch, invece, è tra i personaggi che abbiamo amato maggiormente grazie anche al doppiaggio di ottima qualità da parte di Jonah Scott, che ha già prestato la voce a Formaggio di Jojo e al fantastico Legoshi dall’anime di Beastars. Nel complesso, però, non abbiamo problemi ad affermare che Bethesda e Zenimax Media abbiano fatto un ottimo lavoro con le figure chiave del DLC di Markarth.

“Parla con Arana”, raccogli oggetti inutili, ripeti

Il primo problema che teniamo a evidenziare è sicuramente il ritmo degli eventi, per nulla equilibrato e in linea con gli standard di The Elder Scrolls Online. La prima parte della storia ci farà capire chi è l’antagonista e quali sono i suoi intenti, portandoci fin troppo spesso ad eseguire compiti banali e, peggio, a parlare continuamente con Arana o con Count Verandis Ravenwatch. La seconda metà, invece, giunge alla conclusione de Il Cuore Oscuro di Skyrim in modo troppo frettoloso, lasciando il giocatore con l’amaro in bocca.

The Elder Scrolls OnlineLe quest, d’altro canto, hanno i loro pregi e difetti: mentre possono contare su una narrazione avvincente e interessante, piena di personaggi validi, vantano anche di una buona delineazione e diversificazione degli ambienti, come abbiamo già detto. Tutt’altro che da omaggiare è però la qualità e quantità delle missioni. La mancanza di un corretto equilibrio tra fasi di gameplay e di dialogo si va ad affiancare a una gestione delle quest confusa e che – ancor peggio – va a giungere ad una conclusione troppo velocemente. A lasciarci davvero perplessi, però, è l’assenza di una chiusura effettiva dell’arco narrativo de Il Cuore Oscuro di Skyrim, che invece giunge a termine lasciando un conto in sospeso essenziale. Poniamo le nostre speranze nei prossimi aggiornamenti di The Elder Scrolls Online, dato che potrebbero offrire ulteriori quest per completare la conclusione del DLC di Markarth. Se tutto questo scenario sembra poco positivo è perché effettivamente lo è.

Nonostante il boss finale – senza farvi spoiler – sia risultato essere molto semplice da sconfiggere, dobbiamo ammettere che Zenimax e Bethesda hanno avuto molta fantasia nel realizzare un’aggiunta al gameplay che va ad offrire una maggiore complessità sia ai combattimenti che all’esplorazione e alla soluzione di rompicapo, sebbene questi ultimi siano eccessivamente facili. Parliamo di portali verso cui ci possiamo teletrasportare puntando il cursore su di esso. Semplici e intuitivi, risultano a nostro avviso un’introduzione davvero intelligente, soprattutto perché parte essenziale dello scontro finale.

Un’aggravante è senza dubbio la scelta delle ricompense per il giocatore nel momento in cui completa le quest, per nulla appaganti o quantomeno valide per convincerlo a giocare alla storyline. Va detto, però, che il DLC ha portato una buona dose di contenuti aggiuntivi: a partire dalla zona e le missioni, arrivando fino a molte forniture, collezionabili e set inediti. Tuttavia, a rappresentare un barlume di salvezza è la nuova arena, Vateshran Hollows. Locata nell’angolo più a sud-est del Reach, questa attività single player prevede il completamento di tre sfide da parte del giocatore, che deve inoltrarsi all’interno di tre portali di colore diverso. Una volta entrati, dovremo completare brevi dungeon fino ad arrivare al boss finale della zona, che non sarà affatto debole e, anzi, richiederà sempre una precisa strategia nella battaglia. Questa arena aggiunge così una buona dose di varietà a un DLC piatto, offrendo sia un’ottima sfida, sia la possibilità di ottenere ricompense inedite.

Ma, diciamocelo, senza questa arena l’espansione di Markarth sarebbe stata davvero di bassissimo rilievo rispetto le altre rilasciate precedentemente. Il confronto con Greymoor è doveroso e le differenze qualitative e quantitative è abissale, tanto è che una volta giunti alla conclusione della storia ci siamo guardati attorno nel Reach per capire se avessimo saltato qualche quest. Terminare in un modo tanto frettoloso un arco narrativo che invece avrebbe avuto un potenziale spaventoso è sicuramente l’aspetto che ci ha deluso di più di questo DLC. Si poteva fare tanto, moltissimo di più, soprattutto per giungere a un epilogo degno delle terre di Skyrim. Le nostre speranze sono quindi riposte negli eventi e nei contenuti in arrivo con i prossimi aggiornamenti, dato che Markarth finora ci ha offerto davvero troppo poco.

The Elder Scrolls Online: Markarth
6.8
Voto 6.8
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Contributor
Sono Lorenzo, UX/UI Designer di professione e recensore per passione. Con un amore profondo per le serie di Metal Gear e The Legend of Zelda, da sempre esploro il mondo dei videogiochi cercando di capire cosa rende ogni titolo unico. Oggi sono piantato su Call of Duty e Super Smash Bros., ma non perdo occasione per giocare classici come Super Metroid o Syphon Filter. Scrivo recensioni con uno sguardo critico, ma sempre con la stessa curiosità che mi accompagna da quando ho iniziato a giocare.