Skull and Bones è un progetto di Ubisoft nato molti anni fa, ma che ancora non ha visto la luce per svariati motivi. Più precisamente nacque come espansione di Assassin’s Creed Black Flag che uscì alla fine del 2013, tra i titoli di lancio delle Console PS4 e Xbox One, ed uscì anche su PS3 e PC nello stesso periodo. Skull and Bones, del quale all’epoca non ne sapevamo neanche l’esistenza, riprende precisamente Black Flag in tutto e per tutto, esaltandone i contenuti all’ennesima potenza, ma eliminando forse una delle feature più importanti del periodo, cioè il combattimento con le spade una volta abbordata la nave nemica.

Potremmo quindi definire Skull and Bones una sorta di fratello minore di Black Flag, ma andiamo per gradi e vediamo in cosa consiste il gameplay del nostro provato nella Beta PC di questa fine estate.

Single Player ? No grazie

La prima cosa che salta all’occhio non appena si avvia Skull and Bones è che il titolo si presenta come un always online, dove quindi la connessione internet sarà sempre necessaria per giocare, e dove in game gli altri giocatori saranno visibili e faranno parte della mappa.

Si potrà infatti combatterci, ma anche collaborare e scambiare merci e farci amicizia, aggiungendosi alla lista amici un po’ come avvenuto già in altre produzioni Ubisoft come The Division, per esempio, del quale è stato annunciato qualche giorno fa il terzo capitolo.

Ambientato nell’Oceano Indiano, il fulcro del gioco sarà quindi creare navi da battaglia sempre più imponenti, progredendo di livello come in un GDR a sfondo navale, andando alla ricerca dei materiali necessari e dei soldi per acquistare ciò che serve.

Anche il nostro alter ego digitale, completamente editabile sin dall’inizio, potrà essere personalizzato attraverso vestiti da pirata, acquistabili attraverso la valuta del gioco presso i negozi delle varie città del gioco, oppure scoprendo i forzieri e scovando tesori in remote isole, da esplorare a piedi una volta attraccati con la nave.

skull and bones

Anche la nave sarà completamente personalizzabile e migliorabile tramite i negozi appositi nelle città, e sarà dotata, oltre che di molti cannoni e mortai per il combattimento navale, anche di una stiva di carico dove immagazzinare tutto ciò che troveremo durante i nostri viaggi. E di spazio ce ne servirà, tra pesci da uccidere per far sopravvivere noi e il nostro equipaggio, ma anche per le risorse da craftare per creare molteplici oggetti, fino ad arrivare alle armi necessarie per il progredire del gioco. Ci saranno anche molte ricette da scoprire nel gioco, dato che ovviamente per sopravvivere come detto dovremo mangiare e mantenere alto il morale in mare della ciurma.

Ma come ottenere tutto questo? Skull and Bones è un gioco Game as Service con elementi GDR per la gestione del nostro equipaggio e delle navi. Ciò che abbiamo appreso durante il nostro provato, è che le città fungono da hub centrale, e che sia esse, sia le innumerevoli isole che costituiscono il gioco, sono stracolme di NPC che vi riempiranno di contratti da portare a termine, che una volta completati vi garantiranno una valanga di ricompense, punti esperienza, e quindi anche skills da apprendere.

Ma è tutto oro ciò che luccica ?

Lo sviluppo travagliato che si porta dietro il prodotto da circa un decennio, è dato dai problemi tecnici che  a detta di molti affliggono il titolo (effettivamente l’avevamo provato già altre volte su PS5 e non ci era sembrato nulla di che dal punto di vista tecnico), ma con la versione PC possiamo affermare che non ne abbiamo trovati, e che il gioco gira perfettamente anche a una risoluzione incredibile, senza rallentamenti di alcun tipo, a differenza della versione testata un anno fa su console.

Ubisoft stessa disse che era presente una versione PC all’epoca non mostrata, che era molto migliore della versione console testata a suo tempo.

skull and bones

Affermiamo che infatti dal punto di vista grafico, il gioco ci pare in ottima salute, e anche dal lato tecnico, perché non abbiamo notato nessun rallentamento né nelle città, né nei combattimenti navali.

L’unica pecca è come accennato in apertura l’assenza del combattimento con le spade , che non riusciamo davvero a capire come mai non sia stato implementato (presente addirittura in Black Flag), e il solo combattimento navale potrebbe risultare alla lunga monotono e privo di mordente. Ci è sembrata una feature molto importante che dovrebbe essere introdotta, anche perché alla fine le città e le isole sono completamente esplorabili a piedi, quindi anche il combattimento con le spade – magari per trovare un forziere nascosto su un’isola conteso da pirati, oppure combattere sulle navi nemiche una volta abbordate – ci sembra praticamente obbligatorio.

Non a caso il gioco continua ad essere rimandato, poiché non risulta ancora rispecchiare le aspettative di Ubisoft (e probabilmente neanche quella della maggior parte dei giocatori, a meno che non si aspettino solo combattimenti navali e tantissimo crafting). Dal punto di vista del sonoro invece niente da dire, e neanche sui controlli del gioco perfettamente ereditati da Black Flag e perfezionati per l’occasione.

Speriamo che il gioco veda la luce l’anno prossimo, dato l’ottimo stato della Beta in versione PC, e ci auguriamo che feature fondamentali possano essere introdotte per non rendere monotono il pellegrinaggio nell’Oceano Indiano monotono.

Livio Accarino
Classe 1986, giocatore, collezionista, negoziante e beta tester !

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