Shinji Mikami potrebbe tornare nuovamente a dirigere un titolo

Shinji Mikami potrebbe nuovamente tornare a dirigere un capitolo dopo lo sviluppo di Ghostwire: Tokyo.

Andrea Ferri
Di Andrea Ferri News Lettura da 3 minuti

Shinji Mikami è sicuramente uno dei nomi dell’industria videoludica più conosciuti al mondo da ormai tantissimi anni. In questo ormai quasi concluso 2020, il director segna i suoi primi 30 anni all’interno dell’industria del gaming, iniziati nel lontano 1990 varcando le porte di Capcom da cui non è quasi mai più uscito. Stile inconfondibile, il suo genere preferito, nemmeno a dirlo, è quello dell’orrore, che gli ha consegnato la nomina de “Il padrino dei giochi horror” con il primo capitolo di Resident Evil, franchise amatissimo e longevo che tutt’oggi continua a far appassionare milioni e milioni di fan.

Il 2020 segna anche i primi 10 anni del suo studio di sviluppo Tango Gameworks, una software house nata per dare spazio ai giovani talenti e di prosperare in primis nel genere che lo ha reso famoso. Director del primo capitolo di The Evil Within, Shinji Mikami ricorda i bei tempi in cui si divertiva spassosamente nel realizzare un progetto completamente suo come quello di Resident Evil 4 e, nel corso di una lunga chiacchierata con il portale Variety, che vi riportiamo al seguente link, Shinki Mikami ha parlato di quella che è stata fino ad oggi la sua carriera, fatta sia da “alti” ma anche da diversi “bassi”, e che sarebbe davvero felice di poter tornare a dirigere nuovamente un gioco dall’inizio alla fine.

Lo studio è forse meglio conosciuto per il titolo survival horror del 2014 “The Evil Within”, il titolo più recente diretto da Mikami. Non è stato un ritorno intenzionale all’horror, dice Mikami, ma si è ricordato del divertimento che ha avuto nel realizzare “Resident Evil 4” e ha voluto continuare su questo. A quel tempo, ha detto che sarebbe stato l’ultimo gioco che avrebbe mai diretto. Ora, tuttavia, non si sente proprio così. “The Evil Within” è iniziato come un progetto chiamato “Noah”, sebbene il gioco che ne è derivato si sia evoluto in qualcosa di completamente diverso. Ma se Mikami avesse avuto la possibilità di realizzare il concetto originale di “Noah”, dice, forse lo avrebbe fatto. Il mio pensiero è che se avessi la possibilità di realizzare un gioco dall’inizio alla fine verrebbe proprio come me lo immagino, allora sicuramente, quello sarebbe il mio ultimo grande progetto come regista.

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Da bambino mi innamorai subito della cultura pop, dei videogames, degli anime e del cinema. Cresciuto a suon di VHS, la posta di Sonia e di partite alla PS1, sono anche un avido collezionista di tutto quello che mi passa per le mani. Il mio amore più grande? Toy Story, al quale sempre sarò fedele verso l'infinito, e oltre!