Project Octopath Traveler Hands On

Patrizio Coccia
Di Patrizio Coccia Impressioni Lettura da 7 minuti

C’erano una volta i tempi dei primi giochi di ruolo: l’immagine era sgranata e non si riusciva a identificare il volto dei vari protagonisti, ma le storie avevano quel velo di magia che, ancora oggi, riusciamo a ricordare perfettamente. Queste sensazioni, almeno in parte, le abbiamo vissute nuovamente grazie alla demo di Project Octopath Traveler su Nintendo Switch. Per chi non conoscesse l’opera, vi diciamo solamente che si tratta di un GDR stile retrò con combattimenti a turni. La grafica pixellata riporta alla mente gli anni passati, quando non avevamo bisogno dei 1080p ma solamente di storie uniche ed epiche. Ecco dunque che il team di Bravely Default viene incontro a questa nostra richiesta, team che già in passato ha pienamente dimostrato di cosa è capace.

Otto viaggi, otto storie

L’incipit narrativo è tanto semplice quando spiazzante: dovremo seguire 8 personaggi nelle loro uniche storie. Ognuno di essi affronterà la sua avventura e il suo passato, spetterà a noi guidarli per far sì che il loro destino si compia. Gli unici personaggi presenti nella versione demo del gioco sono Olberic e Primrose: il primo è una vecchia guardia reale, caduta profondamente in disgrazia quando il suo migliore amico uccide il Re che aveva giurato di proteggere, la seconda è una seducente nobile ragazza, che ha deciso di inseguire i carnefici di suo padre per vendicarsi di tutto il dolore che le hanno causato. La prima cosa che salta subito all’occhio è come la narrazione cambi a seconda del character usato: il viaggio dell’uomo ha toni molto epici, l’onore che trasmette dalle sue parole mette in risalto fin da subito che si tratta di un cavaliere dal cuore d’oro; la donna invece, contrariamente a Olberic, viene spronata solamente dall’odio nei confronti degli aguzzini del padre.

Le aspettative sono quelle di trovare altre sei storie ben narrate che offrano spunti differenti ed unici, senza il rischio che le varie trame possano sovrapporsi in termini di originalità. La gioia più grande sarebbe quella di avere 8 personaggi che facciano appassionare gli utenti alle loro vicende in maniera totalmente diversa tra loro, facendo anche risaltare diverse emozioni. Nella storia di Olberic, per esempio, ho avvertito la voglia di riscatto dell’uomo: questa sensazione era palese ad ogni dialogo, dimostrazione che anche a livello di sceneggiatura le varie trame sono state scritte per arrivare dritte al cuore del giocatore. Discorso diverso se si parla di Primerose, dove il bisogno di vendetta riesce ad andare oltre ai vari rapporti con le persone.

Combattimento a turni, un salto nel passato

Come avrete ben capito Project Octopath Traveler è un gioco di ruolo nudo e crudo, dunque si porta dietro alcune delle meccaniche più tradizionali del genere, dunque si alterneranno momenti di esplorazione e situazioni folte di dialoghi. Purtroppo in questa versione di prova non c’erano un gran numero di ambienti disponibili, abbiamo però potuto ammirare un paio di villaggi ed alcuni dungeon, cosa che ci ha reso ben chiara fin da subito la direzione della produzione. Anche il sistema di crescita resta pressoché invariato dai canoni classici, dunque chi mastica GDR ormai da qualche tempo si sentirà immediatamente a proprio agio. Il combact system in ogni caso resta uno dei capisaldi del titolo: quando uno dei vostri personaggi si imbatte in uno scontro, che avviene in maniera casuale, partirà subito una battaglia a turni che si fossilizza principalmente su due concetti chiave, ovvero la Vulnerabilità e il Dominio.

Con il primo intendiamo la vulnerabilità dei vari mostri, infatti ogni nemico è debole ad un determinato tipo di attacco, mentre, per quanto riguarda il sistema di dominio, la faccenda è leggermente più complessa: tutti i nemici – compresi i boss – hanno un contatore a forma di scudo che potrà essere frantumato man mano che colpirete il loro punto debole. Una volta fatto quanto appena detto, l’avversario sarà completamente privo di difese, oltre a rimanere fermo e immobile per un interno turno. Altra meccanica inserita molto interessante è quella legata ai Punti Potenza. Questi ultimi non aggiungono potenza al colpo, ma aumentano il numero di attacchi inflitti in una singola azione. L’eroe utilizzato otterrà un punto bonus all’inizio di ogni turno fino ad un massimo di 5 e il giocatore potrà decidere, a seconda dell’occasione, quanti utilizzarne. Ovviamente a tutto questo vanno ad aggiungersi abilità esclusive dei vari personaggi che non fanno altro che arricchire il sistema di combattimento.

Lo stile retrò ci fa sentire a casa

Dal punto di vista tecnico il gioco, nonostante abbia uno stile retrò 2D, presenta una grande cura per i dettagli. La cosa che più è stata apprezzata è anche la possibilità di cambiare location senza il bisogno di un caricamento, conferendo una fluidità maggiore e spingendo il giocatore a esplorare le varie zone nella loro totalità. La musica è davvero ben ispirata ed immerge totalmente l’utente nell’esperienza, rendendo unico e vocativo ogni passo del personaggio.

In  conclusione possiamo dire che Project Octopath Traveler è, senza ombra di dubbio, uno dei giochi da più tenere d’occhio su Nintendo Switch. Square Enix sta per pubblicare un vero e proprio gioiellino che verrà apprezzato da tutti gli amanti dei giochi di ruolo. Il titolo è un prodotto semplice e classico, ma allo stesso tempo risulta essere moderno e a passo con i tempi che corrono. Lo sviluppo di Silicon Studio sta andando per il verso giusto e se uniamo questa tipologia di prodotto alle caratteristiche di Switch, lo spettacolo è garantito. Non ci resta che aspettare la data di lancio e vedere come Project Octopath Traveler sarà al momento dell’uscita.

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Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.