Il mercato dei videogiochi simulativi è sicuramente interessante, con uno sviluppo creativo a renderlo uno dei generi maggiormente seguiti del settore. Al giorno d’oggi esistono una serie di sottogeneri, come quelli sportivi e di vita quotidiana, che presentano opere ormai diventate parte della cultura pop. Probabilmente è per questo motivo che FuturLab ha deciso di creare PowerWash Simulator, ma come noteremo in questa recensione gli sviluppatori hanno strizzato l’occhio ad un pubblico casual. Un lavoro che richiede una certa precisione, senza comunque rimanere troppo focalizzati nei dettagli e nella preparazione.
Scalata verso il successo
La versione che andiamo a ad analizzare in recensione di PowerWash Simulator è quella completa: si appresta infatti ad arrivare l’upgrade definitivo del titolo, che era disponibile da oltre un anno in Accesso Anticipato per gli utenti di Steam. Questo ha permesso non solo di ricevere feedback dal proprio pubblico, ma anche la creazione di contenuti che andavano man mano ad arricchire il tutto. Uno sviluppo condiviso che dimostra l’intera passione di un progetto che ha destato perfino l’attenzione di Square Enix.
Il publisher giapponese è conosciuto dalla community per i suoi giochi pieni di dialoghi e il particolare focus nell’impianto narrativo, tendenza che questo gioco smentisce in toto. L’opera creata dal team di sviluppo inglese punta principalmente al gameplay, lasciando da parte il resto.
Allo stesso tempo il gioco non dimentica un breve tratto narrativo, raccontandoci la storia del nostro personaggio “senza volto” con una serie di messaggi, scritti dal nostro collaboratore. Il tutto è accompagnato da un’ironia generale che dona un ulteriore spensieratezza all’intera esperienza. Un modo sicuramente simpatico per mandare avanti questo universo narrativo e, al tempo stesso, non interrompe l’incredibile operazione di pulizia.
Piccola menzione d’onore che farà contenti i più, il gioco è disponibile anche in lingua italiana.
Attento agli angoli!
Il gameplay di PowerWash Simulator è semplice e immediato nelle meccaniche. Attraverso una prospettiva in prima persona, il giocatore deve cercare di pulire una serie di mappe con una pompa d’acqua alimentata elettricamente. Il gioco è semplicemente questo, senza reali sorprese o stravolgimenti all’interno delle proprie partite. Un obbiettivo facilmente comprensibile che si espande con l’idea di ripulire completamente l’area per guadagnare il maggior numero di soldi possibili, prestigio per la propria ditta lavorativa, e le ambite cinque stelline.
Non intendiamo comunque che la varietà nell’intera esperienza sia zero, visto che col protagonista potremo sfruttare molteplici “armi”, e vista la varietà delle ambientazioni. Il giocatore deve così scegliere lo strumento maggiormente adatto alla situazione, richiedendo un minimo di strategia per portare a termine il proprio lavoro. La curiosità poi deve anche fare da padrone al giocatore, spingendo quest’ultimo a osservare ogni angolo, e a notare anche il minimo tratto di sporcizia presente.
Una struttura di gioco che non punta a creare un’esperienza dinamica e ritmica, ma calma e rilassante. Il team di sviluppo tenta di creare un prodotto dove immergersi e godersi uno sporco lavoro, senza che l’utente debba pensare troppo a rallentamenti simulativi.
Infatti non è possibile posizionare l’acqua nella pompa, un qualche genere d’interattività ambientale, o la possibilità di gestire la propria impresa. In questo senso il lato simulativo è praticamente assente, puntando principalmente a un gameplay maggiormente arcade e immediato. Questo non è un difetto dell’opera, se non per il fatto che forse possa andare contro le possibile aspettative di una certa utenza.
La presenza di una tipologia di gameplay maggiormente realistica, insieme a quella maggiormente casual presente, avrebbe sicuramente reso il titolo maggiormente variegato e interessante per ulteriore pubblico.
La struttura di gioco e i suoi menù fanno intuire tutta la sua originale natura da mouse e tastiera, eppure l’utilizzo del controller non è mal pensato. In questa recensione abbiamo notato come PowerWash Simulator si controlli come moltissimi FPS, attraverso una struttura di gioco semplice da imparare e consueta per i videogiocatori navigati.
Nel menù delle opzioni è comunque possibile cambiare una buona variabilità d’impostazioni, cosi da adattare il grado di personalizzazione e creare il proprio genere di esperienza.
Sei persone contro la sporcizia
PowerWash Simulator presenta al suo interno un totale di quattro modalità di gioco, ognuna con la tipologia di gameplay precedentemente descritta. La prima è la modalità storia, dove il giocatore deve ripulirle una serie di mappe in un ordine prestabilito. Una caratteristica apprezzabile è che il giocatore non è costretto a completare uno stage, visto che salva in continuazione il proseguimento della propria partita. Di conseguenza, è possibile uscire e riprendere il proprio lavoro in qualsiasi situazione e momento.
La storia presenta una longevità di oltre venti ore di gioco, dove il gameplay tende comunque a non evolversi troppo. Un duro lavoro che presenta comunque una componente co-op, visto il multiplayer online fino a due giocatori. Purtroppo non siamo riusciti a provare questa funzione, ma siamo sicuri che con il lancio al day one nel Xbox Game Pass i server siano pronti a riempirsi di aspiranti lavatori.
La seconda modalità è quella dedicata ai compiti speciali. Avviabile sin dal primo start, qui il giocatore deve completare delle missioni esterne alla storia e che presentano ambientazioni scelte dalla community. Preferiamo non rovinare la sorpresa, ma di sicuro non dovrete aspettarvi alcun genere di compito realistico. Inoltre, qui è possibile provare un’esperienza multigiocatore fino a sei giocatori.
La terza modalità si chiama gioco libero e, come è intuibile, permette di giocare le diverse mappe senza un dover seguire alcun genere di obbiettivo. Completate i livelli all’interno della modalità storia e poi saranno disponibili, e possono essere provati in partite co-op fino a sei giocatori.
La modalità sfida è l’ultima, e al suo interno è possibile riaffrontare i livelli sbloccati, ma con un tocco di sfida aggiuntivo come pulire nel minor tempo possibile o il limite nell’utilizzo dell’acqua. Questo offre un grado di strategia che il resto del prodotto non presenta, in una continua sfida con il giocatore e la sua bravura nel pulire le ambientazioni.
Un silenzio naturale
Il lavoro di porting operata da FuturLab è di buona fattura, visto che nella versione Xbox One da noi testata non abbiamo riscontrato alcun genere di gravi bug o glitch. Il lato sonoro è inoltre trasportato bene, tanto che il suono dello spruzzo vuole aumentare il grado di rilassatezza offerta dall’esperienza. Un vero peccato la totale mancanza di un qualsiasi genere di colonna sonora.
La presenza di musiche da accompagnare accompagnare il gameplay avrebbe sicuramente interessato una serie di videogiocatori, magari con la possibilità di toglierla o meno dalle già citate opzioni.
Nel lato puramente estetico il titolo è accettabile ma niente di sorprendete. Realizzato attraverso Unity il mondo di gioco è colorato e splendente, ma al tempo stesso poco dettagliato.