Qualche giorno fa siamo stati all’Open Day Nintendo in quel di Milano, dove abbiamo avuto l’opportunità di mettere le mani su tutti i titoli presenti anche all’E3 di Los Angeles. Ovviamente tra i giochi c’erano anche gli attesissimi Pokémon: Let’s Go, Pikachu e Pokémon: Let’s Go, Eevee. Entrambi i videogame percorreranno le stesse vicende, l’unica cosa che cambierà in base alla versione acquistata sarà il mostriciattolo di supporto, vostro fedele compagno in questa “nuova” avventura. Come sappiamo, infatti, i prodotti narrano le vicende già viste in Pokémon Giallo che, purtroppo, tanti bambini non hanno mai avuto l’occasione di vivere (come il gioco, probabilmente hanno perso anche la prima stagione dell’anime, ed è arrivato dunque il momento di recuperarlo). Ovviamente però questo capitolo della serie presenta delle modifiche rispetto alla versione originale, cambiamenti che rendono il prodotto finale molto più simile a quanto visto nella serie tv. Questa scelta potrebbe non combaciare con i gusti di gran parte dei fan più storici, ma vi assicuro che adesso la formula è molto più dinamica e, in un certo senso, anche molto più realista.
Ritorno a Kanto
Prima di provare il titolo, comunque oggetto ad alcune restrizioni, abbiamo potuto vedere la maggior parte delle sue funzioni tramite una prova live. La sessione interessata era quella che ci vede partire da Bosco Smeraldo fino ad arrivare poco prima allo scontro con il Capo Palestra Brock, storico compagno di avventure di Ash. Tralasciando il fantastico colpo d’occhio che approfondiremo più tardi, la prima cosa che si nota è come i Pokémon selvatici non siamo più nascosti, ma in bella vista completamente intorno a noi. Alcuni di loro però presentano delle caratteristiche peculiari che li rendono in un certo senso unici, anche se in realtà ce ne sono a bizzeffe. Alcuni mostriciattoli avranno delle aure intorno a essi. Il colore di queste sta a indicare la dimensione: se blu, la creatura sarà di dimensioni leggermente più piccole rispetto al normale, se rossa contrariamente sarà più grande. C’è stato modo di introdurre anche gli Shining, Pokémon color oro che avranno intorno a loro delle stelline che indicano quanto siano speciali. Trovarli, come in perfetto stile della serie, sarà un’impresa ardua per tutti gli allenatori. Anche nelle lotte con gli allenatori le dimensioni dei Pokémon saranno a grandezza naturale, quindi molto più realistiche e in un certo senso affascinanti. Il risultato finale è un ambiente molto più vivo e dinamico, che aumenta vertiginosamente il senso di immersione all’interno dell’esperienza.
Usciti da un Bosco Smeraldo labirintico, catturando Pokémon e sconfiggendo allenatori, siamo arrivati ufficialmente in città dove abbiamo potuto vedere alcune cose interessanti. Per prima cosa, oltre a Pikachu o Eevee, avete la possibilità di spostarvi insieme a un altro Pokémon compagno e in base alle dimensioni di quest’ultimo lo spostamento verrà influenzato. Dalla dimostrazione abbiamo potuto vedere come basterà cambiare un Charmander con un Onix per essere improvvisamente scagliati sulla sua testa di quest’ultimo, dandoci sia la possibilità di spostarci più velocemente, sia in maniera molto appariscente.
Catturiamoli tutti
Il gameplay è sicuramente la parte che più ha messo insicurezza addosso ai fan della serie. Infatti, come tutti i giocatori avranno notato, adesso non si combatterà più contro i Pokémon selvatici ma si ingaggerà una cattura in perfetto stile Pokémon Go. Potrete lanciare bacche per calmare il mostriciattolo e renderlo più affine a entrare nella sfera, cambiare le PokéBall per aumentare le probabilità di successo e tutte le altre opzioni che trovate nel titolo mobile. Al termine della sessione, se l’esito sarà stato positivo, tutta la squadra otterrà punti esperienza così da dare una progressione omogenea ed equilibrata a tutto il team. Le lotte si affrontano in modo classico, basterà incrociare lo sguardo di un allenatore rivale per far partire immediatamente lo scontro. La struttura dei combattimenti è rimasta invariata, tranne dal punto di vista grafico. Pikachu e Eevee, che non penseranno minimamente di entrare nella PokéBall, avranno una propria animazione per tuffarsi nella lotta. Altra piccola curiosità sui vostri accompagnatori: i due saranno unici è completamente diversi da tutti gli altri simili, sia per design che per altri dettagli non ancora svelati.
Anche le mosse sono state modernizzate, adesso sono molto più appariscenti rispetto al passato. Al termine della lotta non riceverete solo i classici soldi, gli allenatori vi forniranno gratuitamente Poké Ball da usare nelle fasi di cattura. Ovviamente questo non comporterà un abuso di questo oggetto, nonostante siano fondamentali per appropriarsi delle creature selvatiche, questa meccanica non escluderà il bisogno di comprarle nei vari market. A livello artistico (stando alla zona che abbiamo potuto vedere) si difende egregiamente, con tanto di luce solare che filtra attraverso gli alberi all’interno di Bosco Smeraldo, creando una leggera penombra che rilassa e strega contemporaneamente. I colori accesi e vivaci rendono tutto molto più interessante e, se unito anche a una fauna visibile e palpabile, il risultato è quello di un ecosistema dove Pokémon e allenatori vivono in totale armonia. Anche le città sono sembrate più reali, anche se quanto visto era davvero poco per poter giudicare. Non mancano ovviamente chicche come l’infermiera Joy alla cura del Centro Pokémon. Gli NPC non saranno più così sterili o, in alcuni casi, limitati esclusivamente a dare oggetti: alcuni di loro adesso forniranno vere e proprie quest secondarie che vi daranno ricompense non ancora specificate. Dulcis in fundo l’avventura sarà fruibile nella sua totalità, lotte e catture comprese, in compagnia di un amico!
In conclusione possiamo di che Pokémon: Let’s Go, Pikachu! e Pokémon: Let’s Go, Eevee! sono si un leggero passo indietro rispetto a quanto visto nei precedenti capitoli, ma con tutta probabilità questa retromarcia servirà solamente per prendere la rincorsa. Anche se quanto visto non era moltissimo, le basi per un grande gioco che possa unire vecchi e nuovi utenti ci sono tutte. La gestione del sistema di cattura era la parte che più mi preoccupava della produzione, ma dopo averlo visto all’opera e avuto modo di provarlo, la sensazione che mi è rimasta è di una meccanica che sfrutta alla perfezione una della feature più interessanti dei Joy Con targati Switch. Probabilmente quest’anno Nintendo non ci sorprenderà con una line up particolarmente vasta o importante, ma anche se ci fosse solamente questo Pokémon varrebbe comunque la pena aspettare la data d’uscita con buoni propositi.