Pikmin 4 – Recensione, una promessa da Kyoto

Pikmin 4 è giunto su Nintendo Switch in tutta la sua bellezza, ma forse si poteva svecchiare un po' la formula: ecco la nostra recensione!

Lorenzo Ardeni
Di Lorenzo Ardeni - Contributor Recensioni Lettura da 15 minuti
8.5
Pikmin 4

Poter parlare di Pikmin 4 in una vera e propria recensione fa un certo effetto, dobbiamo ammetterlo. Forse proveremo la stessa sensazione quando, un giorno, potremo discutere anche di Metroid Prime 4 o The Elder Scrolls VI, per esempio. Fu Shigeru Miyamoto stesso ad annunciare lo sviluppo del titolo, ormai nel lontano 2015, che andava già avanti probabilmente da un paio di anni. Nel corso del tempo, le notizie in merito ai lavori si contavano sul palmo di una mano, con il leggendario designer che rassicurava costantemente gli animi.

Oggi sappiamo che Pikmin 4 è stato il primo titolo di Nintendo sviluppato con Unreal Engine, scelta che, assieme alla volontà di portarlo direttamente su Nintendo Switch e non più sulla sfortunata Wii U, probabilmente ha fatto lievitare le tempistiche di sviluppo. Dopo moltissima attesa da parte degli appassionati (di cui Miyamoto è probabilmente il massimo esponente) il quarto capitolo della serie è stato finalmente rilasciato, e noi abbiamo avuto modo di giocarlo molto approfonditamente.

Il rilascio di Pikmin 1+2 su Switch, soltanto il mese scorso, non è stata una mossa del tutto casuale, anzi: dopo tantissime ore su Pikmin 4, capiamo quanto la remastered dei primi due titoli del franchise abbia avuto un ruolo fondamentale per spingere i giocatori a conoscere gli elementi cardine del comparto ludico della serie. Ancora una volta, di fatti, ci ritroveremo a vestire i panni di un astronauta, scoprendo i Pikmin e le innumerevoli capacità che li contraddistinguono.

Già dai primissimi momenti di gameplay veniamo a conoscenza delle grandi novità. Stavolta possiamo creare un nostro avatar e dargli un nome, e peraltro non sarà un semplice ricercatore, ma un vero e proprio membro della squadra di soccorso. Gli obiettivi sono molteplici, seppur più lineari di quanto ci era inizialmente parso: prima di tutto dobbiamo trovare il Capitano Olimar, salvare l’intera squadra di soccorso e gli altri astronauti – tutti dispersi – e ottenere abbastanza risorse da potenziare la nostra nave e scoprire nuovi luoghi.

Pikmin 4

Queste premesse possono sembrare inizialmente un po’ confuse e disorganizzate, ma con il tempo il giocatore si renderà conto di avere molta più libertà di quanto crede. L’avanzamento è gestito con un sistema di giorni, in cui ad ogni ciclo potremo scegliere dove recarci e cosa fare. Se un giorno volete prendere più manualità con i controlli e capire come muovervi con maggiore efficienza, piuttosto che seguire gli obiettivi specifici, potete farlo senza alcun problema o ripercussione sul gameplay. La sensazione di libertà e spensieratezza, seppur di fronte delle missioni importanti, ci permette sempre di decidere con grande calma come procedere, risultato che abbiamo apprezzato moltissimo.

Aggiungi un posto a tavola

Per entrare più nello specifico del gameplay e del level design, tuttavia, dobbiamo specificare in che modo potremo interagire con il mondo di gioco. Inutile dire che in Pikmin 4 dovremo controllare i piccoli Pikmin e comprenderne tutte le caratteristiche distintive, è vero. Ciononostante, l’introduzione del cane Occin cambia completamente le carte in tavola. Rispetto ai capitoli precedenti, dove era possibile utilizzare più personaggi contemporaneamente mandandoli a compiere azioni differenti, stavolta avremo a fianco un fedele compagno che farà le veci sia di un membro della squadra di soccorso, sia di un Pikmin.

Occin si presenta inizialmente come un’alternativa migliore al singolo Pikmin: più forte, con più salute e con più peculiarità. Allo stesso modo potremo scegliere di cavalcarlo per galleggiare su corsi d’acqua insieme a Pikmin che altrimenti non potrebbero nuotare, oppure mandarlo alla ricerca di materiali od oggetti necessari per avanzare nella storia. Addirittura, sbloccando potenziamenti e strumenti vari, potremo mandarlo alla base o farlo venire nel nostro punto, magari spostandosi con un piccolo gruppo di pikmin.

La natura di Occin, a metà tra un secondo protagonista e un pikmin, è senza dubbio uno degli elementi che più abbiamo amato di Pikmin 4, perché migliora due parti fondamentali per ottimizzare i risultati di ogni spedizione: la gestione del tempo e l’utilizzo delle risorse. Se aggiungiamo alla sua presenza anche la possibilità di potenziarlo con abilità passive, ci rendiamo conto quanto il suo sviluppo sia stato curato e smussato in ogni possibile angolo.

Pikmin 4

L’antica arte del Dandori

Detto questo, dobbiamo tenere a mente anche che in Pikmin 4 ogni livello è un piccolo sandbox esteso molto bene in orizzontalità e verticalità, dove per raggiungere determinate zone dovremo sfruttare le abilità caratteristiche dei pikmin e di Occin. Per aiutarvi a comprendere meglio uno scenario di gioco comune e ideale. Facciamo un esempio, mettiamo che sapete che per ottenere un tesoro dovete costruire un ponte: non avete abbastanza risorse, quindi mandate una parte della vostra squadra di pikmin a raccogliere materiali. Allo stesso tempo, Occin può essere impegnato a fiutare altri tesori da raccogliere, magari con una sua squadra di pikmin. Secondo il gergo della serie, la corretta gestione delle tempistiche e delle risorse è chiamata “dandori”. Ecco, dovrete diventare dei professionisti del dandori. 

Per farlo, potrete anche prendere parte alle battaglie dandori, ovvero degli scontri contro astronauti infetti con una misteriosa pianta e che dovremo curare. In questa tipologia di sfida, competeremo in tempo reale contro quello che è il personaggio più vicino ad un possibile antagonista, al fine di portare alla nostra astronave quanti più tesori possibile. È anche presente una sfida a tempo, dove dovremo ottenere il miglior punteggio nel minor tempo possibile.

Pikmin 4

Pikmin 4 come Zelda

L’unico modo di accedere a questo tipo di attività, tuttavia, è proprio esplorando il mondo di gioco alla ricerca di tombini nascosti. Le varie mappe a disposizione sono infatti sempre piene di elementi con cui interagire, creature aliene da combattere e segreti da scoprire. I tombini di cui parlavamo poc’anzi, peraltro, non sono altro che dei passaggi per accedere in una piccola area del sottosuolo.

Senza troppi giri di parole, parliamo di veri e propri mini-dungeon che rielaborano l’idea dei sacrari di The Legend of Zelda: Breath of the Wild, ma in chiave Pikmin. Qui il giocatore potrà portare un numero limitato di pikmin, incluso Occin, e dovrà risolvere piccoli enigmi ambientali per poter procedere ancora più in profondità, dove spesso sono nascosti un boss e un esploratore da salvare. Ci è piaciuta molto la reinterpretazione dei sotterranei proprio perché rappresenta una tipologia di sfida molto differente rispetto a quella proposta sulla superficie, ma soprattutto perché mettono alla luce la solita e garantita genialità del level design targato Nintendo. 

Sebbene non sempre questi scenari riescano a differenziarsi in termini di direzione artistica, la loro soluzione richiede quasi sempre approcci diversi e ragionati. Andare all’attacco senza una strategia precisa potrebbe infatti comportare la morte di molti dei nostri pikmin, tanto che più di una volta abbiamo preferito riavvolgere il tempo – una comoda opzione a disposizione – per riprovare il livello.

Pikmin 4

Qui, tuttavia, ci scontriamo contro quello che possiamo definire come il problema principale dell’impianto ludico: quando ci troviamo sulla superficie il tempo scorrerà normalmente e saremo costretti a richiamare i nostri pikmin prima del tramonto per non perderli definitivamente. Al contrario, nel sottosuolo il tempo non scorrerà, in modo tale da non avere fretta nel completare tutti i sotto-livelli e le loro sfide sempre più ardue rispetto a quelle della superficie. Il problema è che spesso si crea un’inconsistenza nei ritmi di gioco e soprattutto nella durata delle partite stesse, che possono durare 5 minuti o anche più di un’ora. Siamo dell’opinione che Nintendo avrebbe potuto risolvere questo problema in qualche modo, ma con ogni probabilità non l’hanno ritenuto abbastanza importante.

Ad essere una tipologia di partita esageratamente breve è anche la spedizione notturna, una novità per la serie. In questa modalità dovremo visitare gli stessi luoghi, ma durante la notte, quando le creature diventano più aggressive. Per questo motivo, non potremo usare i soliti pikmin, bensì una nuova versione chiamata “iridescente” capace di volare istantaneamente da noi e di formare una sfera di energia che stordisce i nemici. Nelle spedizioni notturne dovremo usare i pikmin iridescenti per proteggere delle tane che, al sorgere del sole, genera un materiale che consente di creare il medicinale necessario per curare gli astronauti infetti trovati in giro per le mappe.

Lotte al chiaro di luna

La peculiarità di questa modalità è proprio il fatto che dobbiamo essere tanto bravi sia ad attaccare che a difendere, motivo per cui le nostre capacità nel caro, vecchio dandori dovranno necessariamente essere sopraffine. Le spedizioni notturne possono anche rappresentare una grande sfida per chi mastica la serie da molti anni, e non serve dire che ci hanno convinto quasi pienamente. “Quasi” perché anche in questo caso i ritmi di gioco non sono sempre coerenti come ci saremmo aspettati. Probabilmente, chi gioca a Pikmin da molto tempo sarà capace di completare un livello notturno in meno di 10 minuti.

Durante questa tipologia di spedizioni sarà anche necessario conoscere bene i modi in cui i pikmin combattono e in cui possiamo mandarli a lottare. Pikmin 4 non rivoluziona particolarmente la formula del combat system, è vero, ma non si percepisce troppo il bisogno di grandi modifiche. Come sempre, ogni razza aliena nel titolo reagisce diversamente alle ostilità e attaccherà in modo altrettanto differente. Per questo, le novità rispetto ai capitoli precedenti risiedono principalmente nelle creature che dovremo abbattere, in quanto dovremo ponderare bene i momenti in cui lanceremo su di loro i pikmin – e da quale angolazione – e i momenti in cui li richiamiamo per non farli morire.

Pikmin 4

Nonostante la sua semplicità, abbiamo apprezzato il sistema di combattimento del titolo. Probabilmente è proprio il suo modo di presentarsi, genuino e immutato, a renderlo così funzionante in un gameplay dove, a conti fatti, non sarebbe neanche servito.

Anche da un punto di vista prettamente artistico, Pikmin 4 si mostra in una bellezza completamente naturale. Anche se gli scenari e la direzione artistica non sono cambiati neanche un po’ rispetto al primissimo capitolo della serie, in questo caso è proprio l’avanzamento tecnologico e i modelli in risoluzione maggiore a creare un senso di stupore derivato dalle cose semplici che, magari, ci circondano ogni giorno. C’è da dire che texture e modelli potevano essere rivisti, dato che appaiono spesso in una qualità più bassa di quello che ci saremmo aspettati (senza dimenticare il frame rate ballerino in alcune situazioni), ma su Nintendo Switch non potevamo chiedere molto di meglio.

Con la mente fredda, però, potevamo aspettarci l’assenza della struttura a giorni che costringe il giocatore a ritirarsi al tramonto, magari solo per perdere un altro giorno e passare alla spedizione notturna. Sarebbe stato così tanto difficile creare un ciclo giorno-notte? Ancor di più, che fine ha fatto la modalità multiplayer co-op online? Insomma, abbiamo molte domande in merito ad alcune scelte fatte durante lo sviluppo, le cui risposte potrebbero essere celate in qualche scaffale a Kyoto da chissà quanti anni.

L’opera confezionata da Nintendo resta brillante in ogni istante di gameplay, anche e soprattutto nelle novità introdotte. Pikmin 4 è come una promessa mantenuta, seppur dopo anni. Il conto di Shigeru Miyamoto è stato saldato, e siamo abbastanza soddisfatti di quello che è il risultato di quasi dieci anni di sviluppo. Si poteva fare qualcosa di più? Sicuramente, soprattutto dopo tanto tempo passato nascosto dentro gli uffici della Grande N, ma il risultato attuale basta per far contenti appassionati della serie e nuovi arrivati, che possono sempre contare su una demo gratuita.

Pikmin 4
8.5
Voto 8.5
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Sono Lorenzo, UX/UI Designer di professione e recensore per passione. Con un amore profondo per le serie di Metal Gear e The Legend of Zelda, da sempre esploro il mondo dei videogiochi cercando di capire cosa rende ogni titolo unico. Oggi sono piantato su Call of Duty e Super Smash Bros., ma non perdo occasione per giocare classici come Super Metroid o Syphon Filter. Scrivo recensioni con uno sguardo critico, ma sempre con la stessa curiosità che mi accompagna da quando ho iniziato a giocare.