Un mattino, al risveglio da sogni inquieti, Gregor Samsa si trovò trasformato in un enorme insetto. Sdraiato nel letto sulla schiena dura come una corazza, bastava che alzasse un po’ la testa per vedersi il ventre convesso, bruniccio, spartito da solchi arcuati; in cima al ventre la coperta, sul punto di scivolare per terra, si reggeva a malapena. Davanti agli occhi gli si agitavano le gambe, molto più numerose di prima, ma di una sottigliezza desolante.
Così il celeberrimo scrittore Franz Kafka iniziava il suo racconto lungo La Metamorfosi (Die Verwandlung), forzandoci a calarci nei panni di uno sventurato Gregor Samsa scaraventato al suo risveglio nella vita completamente diversa e inusuale di un insetto. Come muterebbe però la sua storia se ci fosse una comunità di insetti ad accogliere Gregor? Il platform Metamorphosis, liberamente ispirato alle opere di Kafka, nasce con l’intento di rispondere a questo interrogativo, portandoci in un mondo straniante e bizzarro dalla prospettiva di uno scarafaggio.
Due classici della letteratura reinventati
Sviluppato da Ovid Works (Interkosmos, Nemesis: Distress) e distribuito da All in! Games, Metamorphosis è un platform con una forte componente narrativa ispirato non solo all’omonimo racconto di Kafka, ma anche al suo romanzo Il Processo, che narra la storia di Joseph K., un uomo arrestato da un’autorità non nota per aver commesso un crimine non specificato. Nel videogioco, Gregor e Joseph sono amici, colleghi e compagni di sbornie: il giocatore, infatti, si risveglierà nei panni del protagonista della Metamorfosi stordito prima dai postumi della serata e poi dal suo nuovo corpo. Inutile a dirsi, Joseph non riconosce il compare, ma Gregor tenterà comunque di salvarlo dalla burocrazia che lo attanaglia, mentre al contempo scopre una città popolata da insetti attorno alla Tower, un’organizzazione misteriosa che potrebbe aiutarlo a recuperare la forma umana.
Per riuscire in queste imprese, dovremo guidare Gregor in dei livelli tridimensionali con una visuale in prima persona, popolati tanto da ambientazioni comunemente note che ci troveremo a guardare con nuovi occhi (stanze da letto, condotti dell’aria, corridoi) quanto da scenari più bizzarri e stranianti, come quelli che caratterizzano il mondo degli insetti. Arrivare da un punto all’altro delle mappe ci porterà a risolvere semplici puzzle ambientali sfruttando alcune caratteristiche peculiari degli insetti. Per esempio, godremo di una maggiore stabilità sulle superfici inclinate, nonché della possibilità di arrampicarci su pareti verticali dopo aver immerso le zampette in un liquido viscoso, così come della facoltà di introdurci in fessure che sarebbero impossibili da esplorare altrimenti. Tuttavia, l’essere un insetto è tanto un vantaggio quanto uno svantaggio in Metamorphosis: nei punti più bui è facile perdere il controllo su Gregor, specialmente se siamo in verticale e si cerca di farlo camminare a testa in giù, il che lo farà cadere.
Un’esperienza disturbante
Parlando del comparto artistico, Metamorphosis ci regala alcune piccole perle. Sebbene la grafica 3D non convinca fino in fondo, è encomiabile la cura dei dettagli posti qui e lì tra una mappa e l’altra: nelle librerie noteremo molteplici titoli iconici della letteratura europea (specialmente quella tedesca), mentre nei corridoi spiccheranno delle strane foto di famiglia che si distorcono rivelando gli insetti raffigurati al loro interno. Similmente, anche il mondo degli insetti ha la sua iconografia e la sua flora, le quali risultano in forte contrasto con le ambientazioni dei primi livelli, intensificando l’atmosfera straniante che pervade il gioco.
La colonna sonora di Metamorphosis si sposa alla perfezione con l’atmosfera generale della produzione, deliziandoci con musiche dai toni onirici che riescono a mutare repentinamente in accordi dissonanti per accompagnare i momenti di maggiore suspense. Eccellenti gli effetti sonori del gioco: avendo una forte componente entomologica, ritroviamo suoni e rumori che ricordano gli insetti, dal ticchettio delle zampe di Gregor agli inquietanti versi degli insetti che incontreremo durante l’avventura. Oltre agli stridii degli scarafaggi, di cui è possibile regolare separatamente i volumi, ascolteremo le voci di tutti i personaggi principali di Metamorphosis. Il gioco, infatti, è interamente doppiato in inglese e localizzato in italiano nei sottotitoli. Nonostante la qualità della traduzione sia in linea di massima soddisfacente (tralasciando qualche imprecisione ortografica), la localizzazione avrebbe richiesto qualche accorgimento in più. Infatti, in alcune sezioni in cui i personaggi continuano a parlare mentre Gregor si muove mancano i sottotitoli, il che potrebbe rendere difficile la comprensione per i meno avvezzi alla lingua inglese.
L’avventura, disponibile su PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch e su PC tramite GOG e Steam (come la versione oggetto di questa recensione) non brilla per longevità: Metamorphosis vi terrà compagnia per una durata di 3-6 ore circa, a seconda di quanto tempo vorrete trascorrere a esplorare le varie ambientazioni. Considerando il prezzo, ovvero 20,99€ su tutte le piattaforme, era lecito aspettarsi qualcosa in più, tanto nelle meccaniche quanto nella durata. Concludendo, Metamorphosis è un platform in 3D che parte con delle premesse grandiose, proponendoci un’avventura in cui due classici scritti da Kafka si intrecciano in un modo inedito e mettendoci nei panni di Gregor Samsa, costretto nei panni di un insetto. Ciononostante, l’obiettivo delle mappe è andare da un punto all’altro risolvendo dei puzzle ambientali piuttosto ripetitivi, mal sfruttando la varietà delle ambientazioni proposte nel gioco. La componente narrativa, per quanto originale, non riesce a spiccare su delle meccaniche di gioco che rendono Metamorphosis più assimilabile a un walking simulator che a un gioco d’avventura.