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Marty O’Donnell al Gamerome: la storia di un artista

In data odierna durante il Gamerome, la città del videogioco all’interno di Parco Leonardo in Roma, Marty O’Donnell ha tenuto una interessante conferenza per stampa ed appassionati, durante la quale ha raccontato la sua crescita artistica e non solo. Ovviamente il suo nome riecheggia nella vostra mente, specialmente se siete fan della saga di Halo e di Destiny, dei quali il compositore americano ha creato le intere colonne sonore.

Marty O'Donnell conferenza

O’Donnell ha esordito con il suo backgronud, raccontando della sua infanzia passata a sbirciare i lavori dei suoi genitori: figlio d’arte di una musicista di pianoforte, mentre suo padre si occupava di cinema. La sua prima grande emozione musicale è arrivata ascoltando, sempre molto piccolo, la colonna sonora di Ben Hur, che lo ha colpito a tal punto da fargli pensare: “è questo che voglio fare”. Quando è arrivata l’adolescenza, attraversò la fase classica del voler diventare una rockstar, ed ebbe una band con cui suonava progressive rock e fusion, più tardi passò poi al conservatorio dedicandosi alla musica classica. Tra gli artisti che hanno influito in maniera determinante durante queste fasi sono stati i Beatles, gli Yes, i Jethro tull, i Gentle Giant, i Led Zeppelin, e per quanto riguarda la musica classica Major, Brahms, Debussy, ma poi anche Stravinsky, Barber, Vaughan Williams, Goldsmith e così via.

Marty O'Donnell conferenza

Poco dopo, parlando del suo lavoro, ci ha raccontato un aneddoto che fa sorridere: la prima volta che gli fu chiesto di lavorare alla colonna sonora di un film sul quale stava lavorando suo padre ha risposto di no, perché non voleva “prostituire la sua arte”, ma il giorno dopo quando gli è stato detto l’importo previsto ha subito accettato. Ha lavorato poi ad alcuni jingles divenuti dei tormentoni, ma quando ha visto lo spot di una sabbia per la lettiera dei gatti per il quale aveva composto, ha detto “ok, adesso si che ho prostituito la mia arte”, ed è così che ha deciso di fare un passo indietro. La svolta decisiva è arrivata quando un suo amico ha portato da lui un videogioco, e più giocava e più si convinceva che… “eccolo, finalmente, è questo che voglio fare!”. Fu così che si iniziò a lavorare su alcuni famosi titoli, come ad esempio la serie di Mith. Nella sua carriera ha avuto anche alcune disgrazie, come un incendio nel suo studio che lo ha costretto a ricominciare da casa sua. Il resto come sappiamo è storia, continuando a lavorare con Bungie, sono arrivati i veri e propri capolavori della serie Halo, e consecutivamente Destiny.

Marty O'Donnell conferenza

Dopo aver lasciato Bungie, con alcuni ex membri dello studio ha creato Highware games, con un team che ammonta a poco più di una dozzina di persone. Al contrario di molti altri team che non hanno affiatamento e un rapporto, formati da centinaia di persone, lui e la sua squadra preferiscono lavorare con un piccolo team di sviluppatori, traendone tutti i punti di forza. O’Donnell ha chiuso la conferenza prima facendoci ascoltare alcuni estratti, facendo chiudere gli occhi a tutta la sala e facendo “vivere” una storia semplicemente ascoltandone la musica, e poi con la presentazione dell loro titolo attualmente in sviluppo per PlayStation VR: Golem. Questo gioco rispecchia tutti i concetti espressi da O’Donnell in tutta la conferenza, cercando di emozionare e stupire con la semplicità, ed ovviamente con l’immersione creata dalla musica e dalla realtà virtuale. Infine ha tenuto un breve question and answer con il pubblico, rispondendo a tutte le curiosità che i fan accorsi avevano!

Gianluigi Crescenzi
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto più del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.

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