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Mario Tennis Ultra Smash – Recensione

Dopo ben undici anni dall’ultimo capitolo casalingo, Mario si è preso una pausa dal rincorrere la bella principessa Peach e ha ripreso in mano le racchette per sfidare amici e nemici del Regno dei Funghi in Mario Tennis Ultra Smash, capitolo in esclusiva su Wii U.

Il gioco, come spesso avviene per questi spin-off sportivi, è stato sviluppato da Camelot e come probabilmente chiunque conosca la serie si aspetta, il tutto non è centrato sulla simulazione sportiva ma puramente sul gioco arcade, cosa che ha reso i vari Mario Tennis sempre molto divertenti; quest’ultimo capitolo su Wii U non è da meno, ma basterà il solo divertimento per far promuovere il gioco? Scopriamolo insieme.

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C’era una volta il tempismo

Partiamo parlando del gameplay, il fulcro del gioco: come già detto il titolo non vuole assolutamente essere un simulatore di tennis ed infatti, a parte i colpi come il topspin, backspin, colpo incrociato e altri tipici di questo sport, il tutto sarà basato sulla frenesia e sulla “potenza bruta” dei personaggi. Purtroppo, però, il team di sviluppo ha esagerato con l’automatizzazione: non servirà un tempismo perfetto per colpire le palline, tutt’altro, e sul campo inoltre appariranno dei cerchi in cui, se posizionato all’interno, il nostro personaggio effettuerà un colpo perfetto dando ancora più potenza alla pallina. Alla fine ci si trova a voler più cercare di raggiungere questi cerchi, a raccogliere i Megafunghi e a voler cercare il colpo perfetto piuttosto che voler attaccare l’avversario facendo punto.

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Il comparto tecnico è un Top Spin (quasi) perfetto

L’aspetto sicuramente più positivo di tutto il gioco è il comparto grafico. I ragazzi di Camelot hanno realizzato un gioiellino: i modelli poligonali dei personaggi sono perfetti, ben realizzati e con animazioni davvero fluide, i colori sono sgargianti, in vero stile Nintendo, i campi “puliti” e belli da vedere nonostante i numerosi effetti di luce che vengono sparati durante le partite a seguito dei colpi speciali impartiti alla malcapitata pallina di turno.

Nella norma il sonoro, con i soliti versetti dei personaggi e qualche melodia nei menu; niente di memorabile ma che accompagnano bene il tutto.

Davvero ottimo anche il metodo in cui è stato sfruttando lo schermo del GamePad: l’azione in un gioco del genere è ovviamente concentrata sulla tv, ma grazie ad una serie di opzioni potremo scegliere di avere sul secondo schermo la visuale alle spalle del nostro giocatore, oppure usare quella classica di ogni gioco di tennis (con l’inquadratura su tutto il campo) ed infine giocare sul GamePad e lasciare alla tv il ruolo di avere una telecamera dinamica che enfatizza i colpi della partita.

Mario Tennis Ultra Smash

Un campo un po’ troppo vuoto…

Veniamo ora alla vera nota dolente del gioco, ovvero le modalità che Mario Tennis Ultra Smash offre. Niente tornei, campionati o carriere. L’unica modalità che si avvicina leggermente ad una modalità storia è la “Scalata dei campioni” in cui dovremo sconfiggere tutti i nostri rivali uno dopo l’altro. Troviamo poi le modalità multiplayer in locale delle “Megasfide” e “Megapalleggi”, per arrivare poi alla versione più “simulativa” del gioco in cui potremo giocare partite in cui saranno assenti qualsiasi power-up e aiuti sul campo di cui parlavamo prima: inutile dire che chi compra Mario Tennis Ultra Smash non cerca questo ed infatti è la modalità che per prima abbandonerete dopo averla provata un paio di volte.

Si termina poi con la modalità multiplayer online, sicuramente il cuore del gioco ma anche qui non ci viene offerto molto: nessuna lobby, nessuna lista amici; è possibile solo sfidare altri utenti nel mondo.

Una menzione alla possibilità di utilizzare gli Amiibo che, così come in Super Smash Bros., vengono utilizzati per poter allenare i personaggi ed utilizzarli nelle partite in doppio.

Mario Tennis Ultra Smash

6.8

Mario Tennis Ultra Smash è, purtroppo, un gioco tronco, che si lascia giocare con piacere ma che non può non lasciare un (forte) amaro in bocca. Dopo un impatto più che buono per la grafica davvero ottima, ci si rende conto di essere di fronte ad un gioco vuoto, che dà davvero pochi motivi per essere giocato a lungo. Nemmeno la modalità online salva un titolo che avrebbe dovuto fare del multiplayer il suo aspetto migliore.

Damiano "Xenom" Pauciullo
Videogiocatore da quando aveva 3 anni grazie ad un bel GameBoy rosso fiammante, si chiede ancora come facesse a quell'età a completare i giochi. Predilige i platform (soprattutto se come protagonista hanno un idraulico baffuto) e i giochi d'avventura (ma solo se il personaggio ha una tunica verde); diciamo che quel 23 settembre del 1889 avevano previsto la sua nascita, fondando quindi la Nintendo.

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