[vc_row][vc_column][vc_column_text]Come molti di voi avranno notato nell’ultimo periodo si è creato sul panorama dei videogiochi, un particolare e giustificato interesse per alcuni generi accantonati da qualche anno, dai classici che hanno dato inizio a tutto, a titoli più recenti. Un ritorno alle origini per molti versi in piena regola, e sia chiaro che non si tratta di una involuzione. Ebbene, alcuni titoli creati in questi anni ed altri che arriveranno a breve, stanno facendo rinascere forte l’interesse per questi. I 4 generi che abbiamo selezionato sono i porta bandiera dell’argomento di oggi. Andiamo ad analizzare con ordine il ritorno sul campo di battaglia degli Shoot ‘Em Up degli Strategici, delle Avventure Grafiche e dei Videogiochi Musicali.
[/vc_column_text][vc_tta_tour][vc_tta_section title=”Shoot’ Em Up” tab_id=”1440922741963-01b40ec6-7d8c”][vc_column_text]Gli Shoot ‘Em Up: La genesi degli sparatutto
Non hanno bisogno di presentazioni. Gli Shoot ‘Em Up hanno avuto il loro periodo d’oro nei 15 anni tra gli inizi degli 80 e metà dei 90, durante i quali tra cabinati e console casalinghe hanno fatto crescere intere generazioni di videogiocatori. La categoria degli Shoot ‘Em Up si può dividere in alcune piccole sottoclassi, come quelli a schermata fissa (esponenti storici sono ad esempio Space Invaders o Asteroids), e quelli a scorrimento (Salamander vi dice nulla?). Tra le sottoclassi che più stanno riemergendo dall’abisso però, c’è quella dei Run ‘N Gun, genere crossover con i classici platform con massimi esponenti Turrican e Metal Slug.
Come mai questo genere sta rinascendo? Le motivazioni possono essere molteplici, ma tutte quante con lo stesso risultato. Una grossa parte dell’aiuto è fornita dagli sviluppatori indipendenti. Molto spesso gli studi indie sono portati a creare nuove chicche, esprimendo il loro talento con budget spesso esigui. I mezzi per creare ormai ci sono, e di conseguenza con i servizi online di qualità dei giorni nostri questi titoli possono essere pubblicizzati e giocati da milioni di persone. Un forte aiuto è stato dato anche dalle vantaggiosissime offerte di Steam, e dagli abbonamenti online di Sony PlayStation Network e di Xbox Live, che molto spesso permettono di scaricare e giocare a titolo gratuito giochi creati da sviluppatori indipendenti proprio del genere Shoot ‘Em Up (e non solo, ovviamente).
Ecco alcuni giochi Indie Shoot ‘Em Up recenti:
Glacide, Shutshimi, Reign Of Bullets, Velocity 2X, Horizon Shift, Vortex Attack, e molti altri…
[/vc_column_text][/vc_tta_section][vc_tta_section title=”Strategici” tab_id=”1440922742168-c20072ba-5d4b”][vc_column_text]Gli Strategici: La rinascita è online, ma non solo
Non più Civilization ed Age Of Empires. Che fine hanno fatto gli strategici? Dopo piccole parentesi risalenti alla seconda metà degli anni 90, e dei primi del 2000, il genere strategico di rilievo ha drasticamente perso importanza nel panorama videoludico. Titoli degni di nota ci sono ancora e non sono mai del tutto scomparsi, ma nell’ultimo decennio hanno subito radicali cambiamenti.
Perché è accaduto ciò? In primis gli strategici fini a se stessi non bastano più al videogiocatore medio, che è sempre in cerca di qualcosa di più, di una nuova sfida. Dunque i giocatori di questo genere si sono spostati online, nel mondo in cui ogni giocatore può sfidarne di nuovi e collaborare con altri. Gli strategici online sono innumerevoli, e tutti contano un numero impressionante di utenti, partendo da titoli come i Tribal Wars, ma anche come O-Game, o ancora come i più recenti The Settlers Online, Command & Conquer Tiberium Alliances.
La riscoperta del genere in compenso dietro l’angolo: in sviluppo per PC ci sono titoli decisamente di rilievo che non passeranno certo inosservati. Da cosa deriva questo ritrovato interesse? Probabilmente i bisogni del giocatore stanno subendo un processo inverso, trovando un punto di incontro tra il single player e l’online (che finalmente è accessibile a molte più persone rispetto ad anni fa).
Giochi strategici di rilievo in arrivo:
Might & Magic: Heroes VII, XCOM 2, Total War: Warhammer, The Settlers: Kingdoms of Anteria, Anno 2205, Cossacks III
[/vc_column_text][/vc_tta_section][vc_tta_section title=”Avventure Grafiche” tab_id=”1440922816386-0fbb1e90-8634″][vc_column_text]Le Avventure Grafiche: Veri Film Interattivi
Gli anni in cui questo genere ha regnato sono iniziano dalla metà degli anni 90, ed arrivano fino agli inizi del 2000. Il processo di evoluzione per questo genere riguarda principalmente la qualità video. In questi giochi la protagonista molto spesso è la trama, durante la quale dovremo compiere determinate azioni per procedere nella storia. I primi titoli erano ovviamente pixellati (vedi i primi 2 numeri della saga di The Monkey Island) ed in 2D, ma ovviamente col passare del tempo siamo arrivati a giocare con titoli sempre più curati, e con grafica e controlli in 3D. Pian piano dunque si è creato un nuovo genere che scinde la classica avventura punta e clicca, che definiremo sempre avventura grafica ma che si avvicina anche ad essere un film interattivo. Esponenti di questa branca i titoli creati ad esempio da Quantic Dream, come il vecchio Fahrenheit, ed i più recenti Heavy Rain e Beyond: Two Souls.
Cosa ha avvicinato il pubblico in questi anni? Le risposte sono molte, ed anche le prove. Il mercato di questi titoli sta tornando arrembante grazie alle evidenti potenzialità grafiche che nei decenni passati ovviamente non potevamo nemmeno sognare. piccole curiosità inoltre non fanno altro che confermare le nostre supposizioni: ad esempio Telltale Games dopo l’uscita del citato Beyond si sia dedicata per la maggiore a creare titoli di questo genere (Tales from the Borderlands, The Walking Dead Season 2, Game Of Thrones), oppure il fatto che la stessa Sony si affidi a degli studi che creino delle avventure grafiche in esclusiva per le proprie console come Quantic Dream e Supermassive Games con l’appena uscito Until Dawn.
Perché il pubblico è attratto dalle avventure grafiche? La risposta in questo caso è secca: la scelta. Tutti i giochi che si stanno presentando sul panorama di oggi, non hanno più un singolo finale, non è solo una bella storia da vivere e da portare avanti… ora i videogiochi sono dei veri e propri film interattivi dei quali noi stessi saremo gli artefici del finale. Giochi ancora più recenti ed alcuni anche in sviluppo, non solo avranno finali diversi, bensì tutto lo svolgimento, grazie a continui aggiornamenti procedurali durante la trama. Grafica + Trama + Scelta sono dunque il mix perfetto che hanno scatenato tutto.
[/vc_column_text][/vc_tta_section][vc_tta_section title=”Musicali” tab_id=”1440922817408-9eac759f-2ff9″][vc_column_text]Riaccendiamo Lo Stereo, Riparte La Musica!
Ultimi ma non ultimi, parliamo dei videogiochi di tipo Musicale. Come ben ricorderete la prima parte degli anni 2000 ha visto crearsi la mania per i videogiochi musicali, dagli innumerevoli Guitar Hero, ai Rock Band, a Dj Hero, ma anche ad altri come Dance Dance Revolution. La moda di questi titoli è passata tanto velocemente quanto è arrivata. Come mai? Probabilmente l’interesse è calato in seguito ad alcune uscite di quegli anni (ricordiamo il grande successo del Nintendo Wii e del suo Motion Control), ma anche perché i titoli erano limitati. Si suonavano gli stessi pezzi, anche se in compagnia, e di certo di novità non ce ne erano molte. Altro fattore che di certo infastidiva era la scarsa qualità del gioco online, li dove era presente. A rialzare la testa ci ha provato Ubisoft con il suo esperimento Rocksmith, che per quanto interessante fosse l’idea di utilizzare una vera chitarra, si è rivelato essere un titolo che solo in pochi potevano apprezzare data la sua difficoltà, e di certo non pronto a richiamare un grande pubblico come sperato.
Come mai oggi ritornano? Perché i problemi che ne hanno causato la perdita di interesse sono stati risolti. Dopo anni di silenzio infatti si apprestano ad uscire quasi in contemporanea sia Guitar Hero Live, sia Rock Band 4, e di certo non è una casualità. Ogni titolo ha apportato alcune modifiche: Rock Band ad esempio permetterà di recuperare gli oltre 2000 brani usciti dal primo titolo ed includerli nel nuovo, mentre in Guitar Hero ci troveremo a giocare esclusivamente con Chitarre e Voce, dunque tutti gli altri strumenti sono stati tagliati, per ottimizzarne l’esperienza. In quest’ultimo inoltre sono stati riposizionati i tasti della chitarra, che saranno ben 6, e disposti parallelemente (3 sopra e 3 sotto). Per entrambi inoltre è stato risolto lo scomodo problema del gioco online, che per giochi di questo genere è un fattore determinante.[/vc_column_text][/vc_tta_section][/vc_tta_tour][/vc_column][/vc_row]