Il Giro del Mondo tra spiriti e distillati: il Giappone

Costruita nel 1972, la terza distilleria di Suntory, nel porto di Nagoya è di gran lunga la più grande del Giappone ed è dedicata alla produzione di whisky di grano di alta qualità per i blended della casa Suntory

Simone Lelli
Di Simone Lelli - Editor in Chief Lettura da 2 minuti

THE CHITA: IL SINGLE GRAIN WHISKY GIAPPONESE FLOREALE

Costruita nel 1972, la terza distilleria di Suntory, nel porto di Nagoya è di gran lunga la più grande del Giappone ed è dedicata alla produzione di whisky di grano di alta qualità per i blended della casa Suntory. Qui si produce il whisky The Chita, che utilizza principalmente mais e produce tre tipi di grain whisky: il più pesante viene distillato usando l’alambicco continuo e impiegando le classiche 2 colonne, quello di tipo medio tre e per il distillato più leggero la distilleria utilizza addirittura un passaggio in 4 colonne. Il The Chita, distribuito in Italia da Stock Spirits, è un single grain whisky, senza definizione d’età, maturato in un mix di botti di legno di rovere pregiato americano ex-bourbon, spagnolo ex-sherry e in botti di rovere europea ex-vino. Il sapore di The Chita è complesso ed esplode al palato con sensazioni delicate, equilibrate ed eleganti. Al primo assaggio spiccano l’aroma fresco e floreale di erba, cereali e miele e note di vaniglia, limone e banana che persistono all’olfatto. Il gusto del pane appena sfornato arriva deciso lasciando traccia tra i sentori di fiori e zenzero.

NOTE DI DEGUSTAZIONE:

Profumo: fresco e floreale, note di erba, cereali, crema catalana, miele e note di vaniglia, limone e banana
Palato: dolce e morbido, sapore di pane appena sfornato, ma anche miele e sentori di fiori
Finale: delicato e armonioso, note di vaniglia, zenzero, cereali e caramello e leggera salinità
Volume: 43%
Formato: 70 cl
Prezzo medio al pubblico: 60 euro

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Editor in Chief
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Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.