Google Stadia avrebbe pagato 20 milioni di dollari a Ubisoft per dei porting

Secondo un recente report, Google avrebbe pagato 20 milioni di dollari a Ubisoft solo per avere Assassin's Creed e The Division in Google Stadia.

Mauro Landriscina
Di Mauro Landriscina - Contributor News Lettura da 2 minuti

Dopo la diffusioni di molte finti affidabili che avrebbero confermato la cancellazione da parte di Google di molti progetti per il settore gaming, tracui anche un titolo horror sviluppato da Hideo Kojima e Yu Suzuki, il colosso americano torna sotto i riflettori grazie a un recente report di Bloomberg, che affermerebbe che pur di avere alcuni titoli su Google Stadia l’azienda avrebbe pagato addirittura decine di milioni di dollari. Secondo il giornalista Jason Schreier, infatti, la multinazionale di Mountain View avrebbe stanziato l’astronomica cifra di 20 milioni di dollari a Ubisoft solo per poter avere all’interno del proprio servizio i giochi della serie Assassin’s Creed e The Division.

Nonostante sia stato abbastanza nebuloso nel suo articolo, senza andare nei dettagli riguardo a quali software house o quali giochi fossero stati presi in considerazione, in alcuni post sul proprio profilo Twitter ufficiale, Schreier ha tenuto a sottolineare che l’enorme cifra citata poco sopra sarebbe finita nelle casse del publisher francese, che in questo modo avrebbe permesso di pubblicare alcuni dei propri franchise anche sulla Cloud Console di Google. Inoltre, sempre a detta del giornalista di Bloomberg, l’azienda americana avrebbe effettuato lo stesso procedimento anche con TakeTwo Interactive, per inserire all’interno del proprio catalogo anche Red Dead Redemption 2 e NBA 2k20.

Questi investimenti a quanto pare però non hanno dato i frutti sperati, in quanto lo scorso febbraio sono stati chiusi ufficialmente gli studi di Google Stadia Games and Entertainment, che avrebbero dovuto creare titoli di qualità e disponibili in esclusiva su questa console. A detta di Schreier, queste operazioni hanno ampiamente influito sul presunto fallimento di questo progetto, in quanto la stessa somma sarebbe potuta essere investita nella produzione di svariati progetti più piccoli, con la speranza che almeno uno spopoli come recentemente hanno fatto titoli come Fall Guys, Among Us, Stardew Valley o Valheim.

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Contributor
Nato nel 1997, fin da piccolo si appassiona di videogiochi grazie al Game Boy Color del fratello maggiore. Pensa troppo al futuro e poco al presente, spesso perdendosi nei suoi pensieri e andando quindi a sbattere su qualche palo per strada. Il suo sogno nel cassetto è quello di dirigere un film d'animazione.