Galline In Fuga: L’Alba Dei Nugget – Recensione, la banda di galline di nuovo in azione!

Nonostante siano passati anni, Galline in Fuga ci risveglia le stesse emozioni del primo capitolo: ecco la recensione de L'Alba Dei Nuggets!

Giorgio Maria Aloi
Di Giorgio Maria Aloi - Contributor Recensioni Lettura da 6 minuti
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Galline In Fuga: L'Alba Dei Nugget

Galline In Fuga: L’Alba Dei Nugget (Chicken Run: Dawn of the Nugget) è un film d’animazione del 2023 diretto da Sam Fell. È realizzato con la tecnica dello stop-motion ed è il sequel di “Galline In Fuga” (Chicken Run), cult dell’animazione uscito nel 2000, e diretto allora da Peter Lord e Nick Park. È stato presentato in anteprima al BFI London Film Festival lo scorso 14 ottobre 2023, e poi è stato distribuito direttamente su Netflix, lo scorso 15 Dicembre.

Le “Galline In Fuga” sono tornate

Dopo essere scappati dall’allevamento della signora Tweedy, Gaia, Rocky e le altre galline hanno trovato il loro luogo ideale: un’isola idilliaca, dove possono vivere tutti in armonia, senza correre alcun rischio a causa degli umani. Gaia e Rocky hanno anche avuto una figlia di nome Molly e sembra abbiano avuto il loro lieto fine da favola. Tutto bene quel che finisce bene, giusto? Purtroppo no.

Stavolta, le galline si trovano di fronte ad un nuovo e minaccioso pericolo sulla terraferma, addirittura peggiore di quello riscontrato nell’allevamento da cui erano fuggite: una fabbrica di nugget gestita niente meno che dalla loro vecchia nemesi, la signora Tweedy. E come se non bastasse, Molly scompare e viene rapita proprio dagli addetti della fabbrica. Le “Galline In Fuga” sono determinate sia a salvare Molly, sia a proteggere la loro libertà, e questo le porterà ad irrompere nella letale fabbrica dei nugget, più agguerrite che mai.

Ormai si sa che da un po’ di tempo a questa parte, molte case di produzione hanno adottato la strategia legata alla nostalgia, dove addirittura, c’è chi pensa che si tratti di una “scusa” per compensare la mancanza di idee. Ovviamente dipende dai casi, e per fortuna questa volta Galline In Fuga ritorna con un sequel che si dimostra sorprendentemente all’altezza del primo capitolo.

Galline In Fuga diede una svolta al genere animazione, in primis con la tecnica dello stop-motion, ma anche con i messaggi che aveva trasmesso allora; quei messaggi che da piccoli non si coglievano appieno, ma che ora quei bambini cresciuti potranno cogliere davvero. È divenuto un cult, e guardato oggi in un’epoca in cui si grida ancora alla libertà, dà una bella scossa. Il sequel arrivato su Netflix riesce a mantenere quei valori.

Galline In Fuga era una parodia del film La Grande Fuga, ma ambientato in un allevamento. Era un film che, oltre a mostrare una rivalsa del debole e una satira su ciò che avveniva all’interno dell’allevamento, gridava alla libertà e a voler uscire dalla “zona di comfort”. Il sequel fa esattamente lo stesso, ma con alcune aggiunte.

All’altezza delle attese

Se il primo era una continua ricerca della libertà e uno stimolo per trovare la grinta a non accontentarsi e ad uscire dalla “zona di comfort”, questo ha gli stessi scopi e ne sono stati aggiunti altri: il mantenimento e la protezione della libertà. Seppur siano passati diversi anni, è come se in realtà fosse passato un solo giorno, sia dal punto di vista estetico che per i valori del film. Il nuovo film, addirittura, può essere visto dai nuovi fan che non si ritroverebbero tanto spaesati. La tecnica dello stop-motion sembra la stessa, anzi più strutturata, e c’è una fotografia coloratissima con una qualità spiccatamente moderna.

La nuova avventura si presenta come un’allargamento dei propri confini e ha delle similitudini con Alla Ricerca Di Nemo, uno dei capolavori realizzati dalla Disney e Pixar. Molly sembra Nemo che vuole scoprire il mondo, mentre Gaia, reduce dalle brutte esperienze, ha paura di ciò che si nasconde al di là delle mura e di ciò che può accadere a sua figlia (come Marlin). La cosa che le accomuna è la determinazione e l’amore per la libertà, ed infatti quando saranno unite per salvarsi, funzioneranno bene assieme. Peccato che invece Rocky abbia subito una leggera involuzione per poi salvarsi alla fine. La villain, invece, si presenta con la stessa caratterizzazione ed arroganza.

Il film si presenta anche come un inno al femminismo e fa satira sul consumismo, il capitalismo e la lobotomizzazione. Il film è arrivato in un periodo adatto, in cui i media fanno da padrone con l’intento di “manipolare” alcune menti, e forse si può ricavare anche uno spunto di riflessione. Tutto è gestito bene, e anche questo si unisce alla voglia di cercare un film leggero da guardare su Netflix. Inoltre è adatto a tutta la famiglia e può divertire sia un bambino che un adulto. I veterani resteranno delusi dal cambio di doppiaggio di alcuni personaggi, ma durante la visione ci si abitua e ci si passa sopra.

In definitiva, una commedia d’animazione più che gradevole da gustarsi in famiglia e/o durante il periodo natalizio. Date una possibilità al film, anche se il cult del 2000 resterà comunque qualche passo avanti.

Galline In Fuga: L'Alba Dei Nugget
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Voto 8
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