Final Fantasy VII Remake: il producer discute le scelte su Sephiroth

Recentemente, il producer di Final Fantasy VII Remake ha discusso le scelte adottate per quanto concerne il personaggio di Sephiroth.

Andrea Pellicane
Di Andrea Pellicane News Lettura da 2 minuti

Final Fantasy VII Remake ha finalmente compiuto da pochissimo il suo debutto, trovate al seguente link la nostra recensione, riuscendo a riproporre parte del capitolo uscito originariamente nel 1997. Trattandosi a tutti gli effetti di un Remake, Square Enix ha deciso di adottare alcune decisioni coraggiose in fase di realizzazione, variando particolari più o meno piccoli per riadattare l’opera all’epoca odierna, specialmente per quel che riguarda il personaggio di Sephiroth.

Le seguenti affermazioni su Final Fantasy VII Remake potrebbero contenere spoiler minori sul gioco, almeno per quel che concerne Sephiroth. Vi consigliamo quindi di prestare particolare attenzione nella lettura di quanto segue.

Nell’opera originale sappiamo che il villain Sephiroth non fece la sua comparsa già nelle prime fasi di gioco, ma nell’opera del 2020 l’arrivo del cattivo è stato anticipato radicalmente. A ragion di ciò, il producer Yoshinori Kitase ha deciso di fornire delle spiegazioni su questa specifica scelta.

La maniera in cui abbiamo gestito Sephiroth all’interno di Final Fantasy VII era atta a nasconderlo. Potreste non saperlo, ma io sono stato ispirato dal film Jaws, che prende il simile approccio di anticipare una potente presenza, ma non la mostra fino alle fasi avanzate della storia. Volevamo costruirlo come se fosse davvero grande e potente nella mente dei personaggi. Ma semplicemente riferendoci a lui indirettamente, ha creato il senso di paura e oppressione. Quindi, quando fa la sua prima apparizione, è davvero un gran spettacolo. Ma per il remake non funziona molto bene, in parte perché tutti conoscono chi sia Sephiroth! Abbiamo pensato che non sarebbe molto efficace tirarlo indietro fino alle fasi avanzate della storia.

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Nasce nel 2000 già possessore di una Playstation 1 e già appassionato di videogiochi. In tenera età scopre il mondo dell’informatica ed inizia la sua inutile corsa verso la bramatissima Master Race. Nonostante la potenza di calcolo sia la sua linfa vitale è alla perenne ricerca della varietà e di titoli indie che piacciono solo a lui, incurante del fatto che potrebbero funzionare agevolmente anche su un tostapane. Viene spesso avvistato mentre effettua incomprensibili ragionamenti (soprattutto per lui) legati all'economia. Eccelle particolarmente nel trovare i momenti meno opportuni per iniziare e divorare intere serie TV.