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Dungeons & Dragons: la causa con TSR si blocca, dichiarata bancarotta

Una storia che va avanti da decenni quella della battaglia per i diritti di Dungeons & Dragons: parliamo di qualcosa che, data la poca chiarezza al principio, ad oggi continua ad avere strascichi. Da un lato abbiamo Wizards of the Coast, azienda che pubblica i contenuti legati al famoso gioco di ruolo, dall’altra invece abbiamo la nuova TSR, rinascita della prima azienda (Tactical Studies Rules) di Gary Gygax e Don Kaye.

Mentre era stata fissata la data per il processo, la nuova TSR ha dichiarato bancarotta, di fatto bloccando il tutto di nuovo. Parliamo di un’azienda che nel corso del tempo è stata chiamata anche They Sue Regularly (fanno causa regolarmente) e che talvolta veniva scritta dagli hater con il dollaro al posto della S (T$R).

Fondata nel 1973, l’azienda venne acquisita nel 1997 da Wizards of the Coast: la nuova TSR è invece gestita da Justin LaNasa, persona che all’attivo avrebbe una serie di negozi di tatuaggi, una campagna politica fallita, qualche accusa di sessismo e una bassissima esperienza legata ai giochi di ruolo.

Mentre l’accusa della nuova TSR era legata a dei progetti che Wizards of the Coast avrebbe abbandonato, tra cui alcuni marchi e diritti d’autore, l’azienda dietro a D&D e Magic avrebbe invece controbattuto con violazione di marchio, cybersquatting (anticipare l’acquisto di domini di aziende e marchi) e altro (tra cui la pubblicazione di un gioco di ruolo definito da WotC come razzista e transfobico).

Mentre ora si va in blocco, con una nuova data fissata a marzo 2024, la nuova TSR ha entrate (per questa prima metà dell’anno) pari a 621,93 dollari, mentre per le uscite si arriva a 384.941,99 dollari.

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