Dungeons & Dragons, un nome che da solo riecheggia nell’eternità di notti insonni attorno a un tavolo: amici e parenti si trasformano in prodi guerrieri, paladini impavidi, stregoni malvagi e creature di ogni sorta. Dato che il contesto principale di D&D è la fantasia e l’estro creativo, suonerà strana per i più avvezzi, la presenza di avventure pre-confezionate, atte ad accompagnare il giocatore verso nuove sfide e a dare spunti iniziali di “vita” sul gioco. L’Oscurità oltre Stregolumen è il libro che porterà i giocatori dal livello 1 al livello 8, in una campagna dai toni leggeri (ma non per questo semplici) verso sfide dell’altro mondo.

Stregolumen

La trama in questo caso segue un gruppo di avventurieri che si ritrovano in un misterioso parco divertimenti. Anche l’evidenza però nasconde segreti, in un parco che porta ogni 8 anni nel suo mondo creature di ogni dove. I giocatori dovranno attraversare un mondo magico pieno di creature fantastiche e ostili, risolvere enigmi e combattere contro nemici potenti, per riuscire a salvare il parco divertimenti e il regno fatato.

Parlando proprio del racconto in sé, ci sono diversi personaggi chiave che i giocatori incontreranno lungo la strada, ognuno con i propri segreti e motivazioni. L’avanzare della storia porterà alla luce molti colpi di scena e rivelazioni sorprendenti, che terranno i giocatori incollati alle pagine fino alla fine. Ci sono anche diverse scelte morali interessanti che i giocatori dovranno fare lungo la strada, che aggiungono un livello di profondità alla trama e permettono ai personaggi di esplorare il loro lato più oscuro.

Ciò che sorprende però è proprio l’ambientazione: portando i giocatori in modo veloce anche nel Piano Fatato, molti fili della trama si collegano a personaggi noti in Dungeons & Dragons, all’effettivo proponendo qualcosa di adatto a neofiti ma anche a veterani del GDR.

Una boccata d’aria

Quello che mi è rimasto dentro di questo libro è indubbiamente l’ambientazione, regina del gioco, una protagonista silenziosa sfaccettata come un prisma ed altrettanto colorata. Il regno di Prismeer è descritto in modo dettagliato, con una varietà di creature fantastiche e luoghi magici da scoprire. Il parco divertimenti è una location splendida per l’avventura, con numerose attrazioni da esplorare e personaggi indimenticabili da scoprire. L’atmosfera del libro è davvero magica e piena di meraviglia, e i giocatori saranno entusiasti di rivelare tutto ciò che il regno ha da offrire, al pari di come lo si è quando ci si avventura per Gardaland o l’Avengers Campus.

Anche la gestione delle risorse è ben strutturata: sarà facile organizzare la campagna per il Master, grazie a tabelle randomiche utilizzabili per gli incontri casuali per strada e a delle diramazioni che la storia potrà prendere, sempre ben gestite in modo da non lasciare il DM senza qualcosa in mano.

Consigliamo vivamente di sfruttare questo manuale solo a un Dungeon Master con un po’ di esperienza: il fatto che ogni conflitto possa essere risolto in modo pacifico crea diramazioni molto difficili da gestire, quindi sarebbe meglio che a mettere mano su questo libro ci fosse un DM già in grado di gestire situazioni spinose e con una buona conoscenza delle regole e delle eventuali implicazioni che un gruppo potrebbe avere; è chiaro che nessun DM, per quanto bravo, potrà mai prevedere ogni risvolto di gioco, ci mancherebbe, ma nonostante i giocatori potranno essere neofiti, è bene che il master sia un arbitro con qualche “partita alle spalle”.

Nulla vieta lo sperimentare, e siamo sicuri che una volta provata questa campagna, avrete nuove armi da usare nelle altre vostre partite: la brillantezza del prodotto sta proprio nel suo essere così divertente, colorato, ma anche cupo e oscuro, con tematiche importanti, con una serie di personaggi iconici (visto che si parla di multiverso) e delle situazioni che faranno esaltare tutto il tavolo di giocatori.

Tiziano Sbrozzi
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.

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