Il Dottore è tornato, e con lui altre numerose vecchie conoscenze. The Star Beast, è questo il titolo del primo speciale di Doctor Who, con il quale viene festeggiato il sessantesimo compleanno di questo longevo e amato personaggio della televisione britannica.
Il primo speciale è stato reso disponibile su Disney+ il 25 novembre, e l’attesa per i prossimi due episodi sarà fortunatamente breve: la loro uscita è programmata per Sabato 2 e Sabato 9 Dicembre.
Tra gli attesi ritorni troviamo Donna Noble (Catherine Tate), una delle companion più amate, nonostante abbia seguito il dottore nelle sue avventure per un’unica stagione, la quarta. Con lei, una vecchia faccia conosciuta: dopo l’ultima rigenerazione – con la quale abbiamo salutato Jodie Whittaker – il Dottore riprende le sembianze della sua decima vita, interpretata dal brillante David Tennant. Alla regia troviamo nuovamente Russell T. Davies, il quale aveva preceduto Steven Moffat, gestendo dalla prima alla quarta stagione.
Questo primo speciale vede il Dottore tornare a Londra, teatro dello schianto di un’astronave. Poco prima della caduta della navicella il Dottore incontra nuovamente Donna, ovviamente senza ricordi, e – inaspettatamente – la figlia di quest’ultima, Rose.
Donna e il Dottore, un’amicizia in-dimenticabile
La profonda amicizia che lega Donna e il Dottore è l’elemento che funge da cuore dell’episodio. Durante la quarta stagione, il rapporto tra i due aveva letteralmente stregato il pubblico. La risposta positiva di quest’ultimo è stato un elemento che ha portato la serie a concentrarsi sempre di più sul concetto di amicizia che si instaura tra il Dottore e i suoi companion. Si trattava di un cambiamento evidente rispetto alle prime stagioni del reboot, dove era stato creato un rapporto di stampo più romantico con la prima compagna di viaggio, Rose Tyler.
Nonostante Donna non si ricordi del Dottore – avendo dovuto eliminare i propri ricordi per la sua stessa incolumità – nel momento in cui i due si ritrovano è come se ricominciasse una danza mai interrotta. Donna parla con il Dottore senza alcun filtro o remora, proprio come era abituata a fare in passato.
Nonostante Donna non sia più in possesso dei ricordi legati al Dottore e alle avventure vissute insieme, mantiene comunque il sentore che le manchi qualcosa. «È come se vedessi sempre qualcosa con la coda dell’occhio, ma quando mi volto non c’è nulla», confessa alla madre in un momento di sfogo.
Per Donna, le avventure vissute con il Dottore non le hanno solo fatto guadagnare un amico, ma anche la consapevolezza che esiste un mondo, un universo infinito là fuori. Il desiderio di avventura, la paura della monotonia e la preoccupazione di essere solo degli effimeri punti nell’universo sono elementi che legano tutti i compagni di avventura del Dottore, e che sono fondamentalmente tratti umani con cui anche lo spettatore ha facilità ad empatizzare.
Il Meep: nuovo design, vecchio nemico
Che cos’è un episodio di Doctor Who senza la classica minaccia interplanetaria? Anche in questo speciale c’è un villain, nonostante inizialmente non venga presentato come tale. Con la caduta di questa misteriosa astronave, tutti si chiedono se dentro ci fosse un alieno. Quest’ultimo era sì in una capsula, ma ne è uscito, e ha iniziato ad aggirarsi per le strade londinesi in cerca di un nascondiglio. Sta scappando da un esercito di alieni che, a sua detta, lo cerca per ucciderlo e rivenderne la pregiata pelliccia.
Il Meep viene ritrovato proprio da Rose, la quale intenerita dall’apparente dolcezza e innocenza della creatura, decide di nasconderlo. Quello che Rose non sa è che si tratta in realtà di una creatura estremamente crudele e ricercata in tutto l’universo per essere consegnata alla legge.
Si tratta di una scoperta abbastanza scioccante per molti spettatori, ma che sicuramente non ha sorpreso i fan più accaniti. Il Meep, infatti, è una vecchia conoscenza tra la schiera di villain del Dottore. La creatura apparve per la prima volta nel fumetto di Doctor Who, il cui titolo era proprio The Star Beast, del 1980. Dopo alcune sporadiche apparizioni in altri fumetti della serie, Beep the Meep riprende il ruolo di nemesi del Dottore nel numero 283 del Doctor Who Magazine, pubblicato nel 1999.
Il meep è anche un personaggio che ci mostra l’unione tra il vecchio e il nuovo Doctor Who, in termini di effetti speciali. Addio costumi di scena e protesi, benvenuta CGI: grazie al ritrovato successo della serie, BBC ha potuto ampliarne anche i fondi, con una parte investita in particolare nel reparto VFX.
Il vero cuore di Doctor Who
Nel momento in cui il Dottore ritrova Donna, ecco che viene colpito da una novità scioccante: c’è anche Rose. Ovviamente, non si tratta di Rose Tyler – anche se il Dottore inizialmente sembra abbastanza incline a pensarlo. Conosciamo così Rose Noble, la figlia di Donna. Separatisi dal Dottore e di ritorno a casa, Rose e Donna si imbattono in un gruppo di ragazzi, compagni di classe della figlia, che prendono ad insultarla e ad utilizzare il suo deadname (termine con cui si indica il nome assegnato alla nascita di una persona transgender).
L’identità di genere della ragazza è un elemento cardine dell’episodio. Il concetto di fluidità, di accettazione dei cambiamenti e dell’amore verso sé stessi sono tutte tematiche che rientrano nel macro-universo delle istanze queer e che vanno a intersecarsi con la filosofia e i temi di Doctor Who. Chi potrebbe essere meglio di un alieno con due cuori e tante facce per insegnare ad accogliere il diverso?
Rose è oltretutto interpretata dalla giovane attrice transgender Yasmine Finney, la quale si è recentemente calata anche nei panni di Elle nell’adattamento Netflix del romanzo a fumetti Heartstopper. Lo stesso David Tennant è conosciuto per essere un vero e proprio alleato della comunità queer, soprattutto dopo il coming out del figlio Wilfred come persona non-binary.
Il ritorno di Russel T. Davies…
Il nuovo speciale non vede solo attesi ritorni davanti alla cineprese, ma anche dietro le quinte: Russell T. Davies riveste i panni di showrunner della serie, come fece tra il 2005 e il 2009.
Lo stile di Davies è subito riconoscibile, soprattutto per quanto riguarda la sceneggiatura. Le battute sono tutte estremamente calcolate e pregne di significato, niente di ciò che viene detto dai personaggi potrebbe essere eliminato o sostituito da qualcosa d’altro, essendo utile alla costruzione della trama e allo stesso tempo per dare loro spessore.
Davies, come evidente anche da altre sue creazioni pre e post Doctor Who, è fermamente convinto che ciò che scrive non possa prescindere dai risvolti sociali e dal contesto in cui le battute sono inserite. Questo è uno dei motivi per cui, come vediamo in questo speciale, Davies ha a cuore dibattiti estremamente attuali.
…e quello di David Tennant
David Tennant è un attore estremamente amato e apprezzato, non solo dai fan di Doctor Who e degli altri franchise di cui fa parte, ma anche da chiunque apprezzi gli attori della scuola inglese.
Tennant, infatti, non è un attore capace solo sullo schermo, ma anche sul palco: come molti altri attori britannici che hanno studiato nel Regno Unito, ha una formazione teatrale e un incredibile talento nel comprendere i personaggi dall’esterno e interpretarli, in contrapposizione diretta con il Metodo, più utilizzato dagli americani.
In questo speciale, Tennant non mostra solo tutta la sua capacità interpretativa ma è anche palpabile l’amore che prova in particolare per questo personaggio – dallo sguardo all’entusiasmo del corpo sulla scena – a cui è estremamente legato, proprio come tutti i fan del Dottore più famoso al mondo.