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DICE LA: lo studio di EA cambia nome, ecco i piani dopo Battlefield 2042

È di poco fa l’annuncio da parte di Electronic Arts: DICE LA, a seguito di un rebranding che è durato per più di un anno, cambia nome in Ripple Effect.

Si tratta dell’ultimo di una lunga serie di rebrand che risale sin dagli anni ’90, circa all’acquisizione della DreamWorks Interactive da parte di EA. DICE LA venne fondata in seguito alla chiusura di Danger Close, già a sua volta un rebranding di EA Los Angeles.

Sin dalla sua fondazione, i titoli principali per cui lo studio ha lavorato fanno parte della serie di Battlefield. Anche al momento il neo Ripple Effect si sta occupando delle nuove modalità che troveremo in Battlefield 2042, che ricordiamo sarà mostrato durante l’evento EA Play Live che si terrà a fine luglio.

Dopo ben otto anni di progetti alla DICE, Christian Grass gestirà lo studio in qualità di general manager. Tra alcuni dei lavori a cui ha partecipato troviamo anche il reboot di Medal of Honor con Danger Close.
Grass si è espresso sul cambio di nome ammettendo che la DICE è stata un’azienda «piuttosto anonima» sin dalla sua fondazione.

dice la cambia nome

C’è sempre spazio per migliorare, naturalmente, ma continueremo in questa direzione. In tal senso, si tratta della tappa successiva di un viaggio, ma da un punto di vista esterno, sembra quasi una rinascita o l’inizio di qualcosa di più grande

DICE LA cambia nome, sì, ma questo non implica che lo studio rimarrà fossilizzato sullo stesso genere. Grass, infatti, ha preferito rimanere vago riguardo al futuro di Ripple Effect verso i titoli sparatutto. Attualmente lo studio è in mezzo ad una «aggressiva ristrutturazione», confermando che sarà mandatorio concentrarsi su un processo di sviluppo di alta qualità, focalizzandosi sui piccoli dettagli e assicurandosi di inseguire standard elevati. Con tali aspettative, non possiamo far altro che attendere il 22 luglio e vedere con i nostri occhi i lavori effettuati su Battlefield 2042, che potrebbe essere l’apice della serie firmata EA.

Fonte:
Giulio Bruschini
Podcaster, aspirante speaker radiofonico e appassionato di musica e cinema, meglio non iniziare una conversazione sulla sindrome dell'età dell'oro e della cultura retro o si finisce in un'infinita tana del bianconiglio tra vaporwave e hauntology...e Max Headroom.

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