Sebbene CD Projekt RED stia lavorando duramente per porre rimedio alla varie problematiche di Cyberpunk 2077, nelle scorse ore è emerso che lo studio legale Rosen con sede a New York ha intentato un’azione legale contro la software house polacca, a causa della sua presunta violazione delle leggi federali sui titoli. Secondo quanto riportato dal comunicato stampa ufficiale dello studio, la procedura sarebbe stata avviata per tutelare gli investitori di CD Projekt SA, ovvero tutti coloro che hanno deciso di investire sulla compagnia tra il 16 gennaio 2020 e il 17 dicembre 2020. Vi riportiamo di seguito cosa recita la causa:
CD Projekt ha rilasciato dichiarazioni false e/o fuorvianti, non rivelando che Cyberpunk 2077 era praticamente ingiocabile sui sistemi Xbox o PlayStation di generazione attuale a causa di un numero enorme di bug.
In risposta alle numerose segnalazioni da parte degli utenti, Sony ha deciso di rimuovere (in comune accordo con il team di sviluppo polacco) Cyberpunk 2077 dal PlayStation Store, promettendo rimborsi completi ai giocatori. A differenza del colosso giapponese, Microsoft non ha rimosso il titolo dal proprio store digitale, ma ha preferito avvisare gli utenti che al momento il gioco presentava diverse criticità sulle console di attuale generazione (Xbox One, One X e One S) e che avrebbero esteso la loro politica di rimborsi. Nonostante tutti questi problemi e il prezzo delle azioni di CD Projekt è sceso del 29% al momento del lancio, Cyberpunk 2077 non solo è riuscito a vendere più di 13 milioni di copie in tutto il mondo, ma a recuperare l’intero costo di sviluppo e marketing con i soli preorder. In attesa di scoprire maggiori dettagli sulla vicenda, al seguente link potete consultare la nostra recensione completa del tanto criticato action GdR open world di CD Projekt RED.
