Crash Bandicoot 4: It’s About Time – Recensione, il marsupiale sbarca su PS5

Arrivando su PlayStation 5, Crash Bandicoot 4: It's About Time si rivela ancora più pazzo di quanto ci aveva già mostrato su PS4.

Patrizio Coccia
Di Patrizio Coccia Recensioni Lettura da 5 minuti
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Crash Bandicoot 4: It's About Time

Crash Bandicoot 4: It’s About Time (qui trovate la nostra precedente recensione) si è dimostrato un titolo solido e divertente. Il riadattamento moderno della saga da parte di Toys for Bob ha dato nuova luce allo storico brand dedicato al marsupiale, che adesso gode di nuova vita. I fan hanno potuto riabbracciare un vecchio amico, partendo per un’avventura che si è dimostrata capace di lasciarsi apprezzare nonostante un buon livello di sfida. Dato l’enorme successo e l’attuale politica di Sony, era solo questione di tempo prima che il gioco arrivasse anche su PlayStation 5 con le dovute migliorie. Il videogame riesce a catturare ancora di più l’attenzione, grazie ai suoi colori sgargianti e al suo stile unico e inconfondibile. Chi ha avuto il piacere di giocare a questo prodotto già su PlayStation 4 non vedrà l’ora di riprovarlo sull’attuale ammiraglia, mentre per chi ancora non ha avuto modo di acquistarlo è arrivato il momento di farci un gran bel pensierino. Crash Bandicoot 4: It’s About Time è disponibile gratuitamente per next gen per chi possiede già la vecchia versione e, sebbene il supporto del DualSense ancora non brilli, giocarlo stabilmente e senza intoppi tecnici è davvero più divertente.

Crash Bandicoot 4: It's About Time

Ci siamo già visti 

Come è facile intuire, l’offerta ludica offerta dal Crash Bandicoot 4: It’s About Time su PlayStation 5 è la stessa della sua vecchia edizione, senza però quei piccoli difetti tecnici che non facevano godere a pieno dell’esperienza. Chi ha “ignorato” il gioco fino a questo momento, sarà contento di sapere che la creatura di Toys for Bob ha mantenuto lo spirito dei vecchi episodi targati Naughty Dog, ma trasportandoli nel presente, sfruttando tutti i nuovi mezzi che gli sviluppatori hanno a disposizione oggi. Quello che salta subito all’occhio già dai primi livelli è il modo in cui è stato pensato il level design, visto che dall’inizio alla fine non avrete mai la sensazione di giocare due sezioni uguali. Ogni zona mette sempre più carne al fuoco, ogni checkpoint sarà l’inizio di una scoperta. Proprio per questo motivo non dovrete mai abbassare la guardia, mantenere alta l’attenzione in alcuni momenti sarà determinante visto che vi troverete spesso a mettere alla prova le vostre abilità.

Il gioco scherza molto sul fattore nostalgia, ci saranno dei momenti che vi ricorderanno i vecchi capitoli, ma il tutto è ben mixato risultando un vero e proprio tributo ai tempi che furono. Se le sequenze base non sono sufficienti per i “veri” giocatori di Crash, ci saranno alcuni stage opzionali davvero perfidi e ben elaborati, che risponderanno anche alla sete dei giocatori più esigenti e navigati. Non sottovalutate Crash Bandicoot 4: It’s About Time a causa della sua natura platform, visto che si è anche rivelato sorprendentemente longevo. Il risultato finale è uno stile che mixa alla perfezione vecchia e nuova scuola, proponendo un gioco nuovo e raffinato ma che ha il retrogusto dolce degli anni ’90.

Crash Bandicoot 4: It's About Time

Cosa migliora su PS5

Crash Bandicoot 4: It’s About Time era già uno spettacolo estetico su PlayStation 4, adesso il miglioramento non è eclatante, ma i colori sono comunque più luminosi e d’impatto. Il 4K fa la sua figura, valorizzando ancora di più il lato artistico dell’intera produzione. Le cose che traggono maggior benefico dall’upgrade grafico sono senza dubbio i dettagli, sia quelli degli ambienti che quelli sullo sfondo .

Il vero plus che da al gioco la versione PlayStation 5 è sul fronte della stabilità: se la passata versione aveva fatto storcere il naso a molti, ma questa non ammette scuse. Il gioco scorre fluido, stabile, privo da ogni intoppo che ne va ad inficiare le prestazioni. Adesso, quando finirete rovinosamente in un burrone, potrete tranquillamente prendervela con voi stessi e non più con il titolo. La cosa che maggiormente ci ha delusi però è proprio il DualSense, pad rivoluzionario ma che, ancora, non riesce a dare quel qualcosa in più all’esperienza. Ci sono si piccole situazioni in cui viene sfruttato, ma sono così minime che per alcuni potrebbero essere quasi impercettibili. Da questo punto di vista, ci aspettiamo molto di più in futuro.

Crash Bandicoot 4: It's About Time
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Voto 9
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Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.