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Capcom ci spiega come sono nate Lady Dimitrescu e le sue figlie

Sin dai primi trailer di presentazione per Resident Evil Village, si è creato nei meandri di internet in modo quasi involontario, una sorta di “culto internettiano” sulla gigantessa Lady Dimitrescu e le sue figlie. Il fenomeno alquanto singolare, è diventato così tanto trainante da rappresentare un evento a sé stante, con tanto di fan in visibilio per la gigantessa pronta a insidiare il povero Ethan Winters, in uno spettrale castello della Romania. Ecco quindi, che Capcom si è presa un po’ di tempo per parlare dello sviluppo di queste iconiche ed affascinanti antagoniste del gioco, durante un’intervista di IGN.

La genesi di Lady Dimitrescu e del suo stile estetico, proviene incredibilmente da uno dei volti già noti in Resident Evil 7, vale a dire Mia Winters, una delle vittime della famiglia Bakers, e moglie del protagonista Ethan. Infatti, nell’intervista a Tomonori Takano, l’art director del gioco ha detto che:

Abbiamo riutilizzato il modello del personaggio di Mia di Resident Evil 7 e le abbiamo fatto indossare un vestito e un cappello

Ho pensato che questo sarebbe stato sufficiente per darle una qualità da fantasma, ma non siamo riusciti a farla (sembrare) spaventosa. Quindi, abbiamo deciso di rendere il modello del personaggio molto più grande. Quello fu l’inizio di Lady Dimitrescu. Ho disegnato un concept art in cui lei si china per oltrepassare una porta. È stato allora che ho sentito che avrebbe funzionato.

Interessante quindi come il modello della Lady più inquietante della serie abbia avuto inizio da un personaggio già conosciuto come Mia. Ma ovviamente Dimitrescu non sarà la sola minaccia per Ethan, perché è stata affiancata alle proprie figlie, delle streghe terrificanti che daranno non pochi grattacapi al protagonista nel suo difficile viaggio per riprendere la figlia rapita.

Ethan ha una famiglia che sta cercando di proteggere, quindi volevamo avere una famiglia anche per Lady Dimitrescu, per fornire un contrasto

Ha affermato Morimasa Sato, il director del titolo, che oltre a questo argomento ha anche discusso di come i personaggi siano stati creati e inseriti all’interno dell’ambientazione:

Per creare un villaggio attraente (con una propria identità), i personaggi che vivono lì sono estremamente importanti

Per i principali personaggi nemici, abbiamo pensato all’area in cui ognuno si sarebbe trovato e al tipo di esperienza che potevano fornire

L’area del castello sarà quindi popolata dalla famiglia di Lady Dimitrescu e delle sue streghe, che inizialmente però dovevano essere molte di più, addirittura un centinaio a parere di Tanako:

Il concetto è iniziato come un castello con un centinaio di streghe all’interno, ma è stato difficile implementarlo in un formato videoludico, motivo per cui abbiamo finito per realizzarlo in questo modo

Ma in (concreto), quando giochi potresti notare che l’ambientazione è ancora abbastanza vicina a quell’idea. Tutti i tipi di nemici all’interno del castello sono donne. Con Lady Dimitrescu come guru del culto, abbiamo creato questa gerarchia di donne. Gli uomini hanno il sangue drenato (sono stati attaccati e il loro sangue aspirato) da queste donne, quindi si potrebbe dire che è l’opposto di Dracula (che succhia il sangue di giovanissime donne). Fuori, di fronte al castello, puoi vedere corpi che hanno avuto il sangue drenato, simili a spaventapasseri magri, e sono tutti uomini. È un ambiente in cui le donne sono molto forti

Quello presentato da Capcom è quindi un cast tutto al femminile di vampire/streghe molto carismatiche e dalla grandissima verve, capaci di istaurare un regno del terrore nella propria terra e di imporsi come creature dominanti.

Tanako ha infine anche accennato a come il castello non sia l’unica parte esplorabile del titolo e come la mappa sarà considerevolmente più grande del settimo capitolo della serie. Lo scopo è quindi quello di garantire una certa di varietà di situazioni e un corposo quantitativo di contenuti, con tante ambientazioni a tema horror che possano creare una fortissima tensione nei cuori dei player.

Samuel Raciti
Videogiocatore incallito, lavora anche come Amministratore condominiale in real life. Questa professione gli ha insegnato, fra le altre cose, l’arte della pazienza e della mediazione, così scarsamente presenti nel mondo di Internet come in quello delle riunioni condominiali. Mal sopporta gli hater seriali, ma apprezza chi in buona fede si impegna per far valere il proprio pensiero e la propria visione del mondo dei videogiochi.

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