Anche lo storico franchise Pokémon si schiera contro la guerra in Ucraina, e annuncia una consistente donazione in supporto del Paese invaso dalla Russia.
A comunicarlo sono i suoi account social ufficiali, che hanno diffuso da poco un messaggio di supporto:
La crescente crisi che sta avendo luogo in Ucraina e nell’Est Europa, che continua a causare la fuga di molte famiglie e minaccia anche la vita dei bambini, è straziante. The Pokémon Company International effettuerà una donazione immediata di 200.000 $ ai nostri partner di GlobalGiving, per dare sollievo umanitario. Le organizzazioni no-profit organizzeranno la donazione in modo che possa andare a supporto di famiglie e bambini in crisi.
Il post, pubblicato su Twitter, è stato completato con due cuori, uno giallo e uno azzurro, per emulare i colori della bandiera dell’Ucraina.
Our hearts go out to the kids & families of Ukraine 💙💛 pic.twitter.com/vsZuQtYmX6
— Pokémon (@Pokemon) March 3, 2022
Questo passo di The Pokémon Company International è solo uno dei tanti che stanno venendo compiuti, in questi giorni, contro la guerra in Ucraina. In segno di forte protesta, ogni ora aumenta il numero di attività che ha deciso di cessare momentaneamente ogni rapporto commerciale con la Russia, nonché di coloro che fanno donazioni a supporto della popolazione dell’Ucraina, e del numero sempre crescente di profughi.
Ricordiamo, per esempio, che molte case di produzione cinematografiche hanno ritirato dall’uscita i loro film in Russia. A partire da Disney, che ha deciso di non far uscire Turning Red di Pixar (e, se la situazione dovesse continuare a essere come oggi, neanche Doctor Strange nel Multiverso della Follia), hanno seguito Paramount Pictures, Sony e Warner Bros., che hanno ritirato The Batman, Sonic the Hedgehog 2, The Lost City e Morbius.
Anche CD Projekt Red ha fermato tutte le vendite in Russia, in segno di protesta, e Netflix ha deciso di bloccare ogni attività di produzione nel Paese.
Il trailer di Animali Fantastici 3: i Segreti di Silente è stato posticipato e il film potrebbe non uscire in Russia. Molte aziende, come BMW e Apple, hanno chiuso ogni rapporto con il Paese governato da Putin, rifiutandosi di esportare i loro prodotti o di produrli in territorio russo.