A Quiet Place Giorno 1 Recensione, un prequel da non perdere

Un prequel valido che si incastra abbastanza bene con i film di Krasinski, inciampando però in un mancato approfondimento di alcuni dettagli

Giorgio Maria Aloi
Di Giorgio Maria Aloi - Contributor Recensioni Lettura da 7 minuti
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A Quiet Place Giorno 1

A Quiet Place Giorno 1 è un film del 2024 scritto e diretto da Michael Sarnoski. Si tratta del prequel/spin-off di A Quiet Place – Un Posto Tranquillo del 2018 e del suo seguito, film diretti da John Krasinski (che ricopre il ruolo di produttore in questo nuovo film della saga). A fare da protagonisti nel film sono Lupita Nyong’o e Joseph Quinn .

Un posto “Tranquillo”

Samira (Lupita Nyong’o) è una giovane poetessa malata di cancro, ricoverata in una clinica. Un giorno, lei, il suo gatto Frodo e altri malati vengono accompagnati da un infermiere in una gita a New York City a bordo di un bus per vedere uno spettacolo di marionette. In realtà, Samira ha un enorme desiderio di mangiarsi una buona pizza e spera di approfittarne, durante la gita. Ha un valore affettivo tutto questo.

Ma quella che doveva essere un’ordinaria giornata, si rivelerà un incubo. Tutto questo viene scombussolato da un’improvvisa invasione aliena che mette tutto a soqquadro. Samira riesce a sopravvivere e si rifugia in un luogo chiuso assieme ad altre persone.

Ad un certo punto, si intuisce che alieni sono estremamente sensibili ai rumori e quindi la chiave della sopravvivenza sta nel silenzio, altrimenti verranno trovati ed uccisi da queste misteriose creature. Tra massacri e incontri casuali, il destino di Samira si incrocerà con quello di Eric (Joseph Quinn, già Eddie Munson in Stranger Things 4 e prossimamente Johnny Storm/La Torcia Umana del nuovo film dei Fantastici 4 nel MCU), uno studente universitario di giurisprudenza. I due e il micetto Frodo cercheranno di sopravvivere in una città nella quale il massacro sta diventando sempre più grande, e le probabilità di sopravvivere sempre più minime.

L’inizio di tutto

“Giorno 1” è un prequel e quindi è ambientato tempo prima degli altri due film. Quindi, è un film che può essere visto sia da coloro che conoscono i due film di Krasinski, in modo da avere un approfondimento sulla storia e capire come sono arrivati a quella situazione vista in precedenza, che da coloro che si affacciano per la prima volta alla saga.

Inoltre, è pure uno spin-off e quindi i protagonisti sono diversi da quelli già visti e, nonostante non ci sia chissà quale approfondimento su di loro, sono entrambi interessanti e fanno venire voglia di provare empatia nei loro confronti.

A Quiet Place Giorno 1

Il primo film uscito nel 2018 mostrava una situazione planetaria piuttosto critica, dove gli alieni erano la razza dominante e c’erano pochi superstiti nell’umanità, mentre il secondo uscito nel 2020 si manteneva sulla stessa linea narrativa, continuando la storia dei protagonisti e rimanendo sempre nello stesso contesto.

Fino all’uscita di “Giorno 1”, non si era mai saputo molto su ciò che fosse accaduto all’umanità, ed ora con questo nuovo capitolo, si ha modo di scoprirlo. Un vantaggio anche per gli spettatori “vergini” alla saga ideata da Krasinski.

Il prequel fa un salto indietro nel tempo e mostra dei protagonisti nuovi che vivono in prima persona il preludio di ciò che sarebbe accaduto da un momento all’altro, e man mano che la situazione peggiora e il film prosegue su quel binario prestabilito, la situazione diverrà sempre più analoga.

Ci sono delle differenze, come il contesto narrativo in cui si svolge la trama. È più ampio, e ci si ritrova a New York, dove la possibilità di messe in scena ben strutturate si allarga, che tuttavia non è stata sfruttata a dovere.

Se da una parte il livello di spettacolarità è aumentato ed ha avuto un buon impatto visivo, grazie ad una fotografia ben consolidata e una regia ben strutturata, dall’altra c’è stato un mancato approfondimento di alcuni elementi, come un background sugli alieni o sui personaggi mostrati.

A Quiet Place Giorno 1

I nuovi protagonisti

I già citati protagonisti sono Samira ed Eric: la prima si sente abbandonata al suo destino dovuto alla malattia, mentre il secondo non è il classico eroe senza macchia, che nonostante la paura non si arrende e cerca di esaudire l’ultima richiesta di Samira.

L’interazione che si crea tra i due, dovuta alle circostanze, è molto interessante, e si ha modo di entrare in empatia con loro. Si vedono due persone con le proprie vicissitudini e che si ritrovano sia a sopravvivere che con tutte le proprie certezze distrutte.

Samira ha perso tutte le ragioni per andare avanti, ma paradossalmente, e nonostante la fine certa, è la situazione che la porta ad andare avanti e ad esaudire un ultimo desiderio, legato al suo passato. Eric, invece, vuole a tutti i costi sopravvivere ma ha paura, e il coraggio lo ritrova accanto a Samira. Si fanno forza a vicenda e fanno venire voglia di sperare che si salvino.

A Quiet Place Giorno 1

Michael Sarnoski: un buon erede 

John Krasinski è un buon regista, e nei precedenti film, ha avuto delle belle idee e analizzato in maniera dettagliata la situazione in cui si trovavano i protagonisti e ciò che era successo al resto dell’umanità, con vari flashback. Sarnoski ha raccolto l’eredità di Krasinski e anche lui ha avuto delle idee geniali, come la buona messa a fuoco sul punto di vista dei singoli protagonisti e far vivere allo spettatore in prima persona la situazione drastica mostrata, e la camera da presa prosegue con un ritmo contestualizzato, inciampando su una parte centrale ripetitiva e in qualche scena che sfiora leggermente la noia.

Non è un gran problema, perché il film è risultato comunque un buon prodotto e ha il giusto minutaggio per la storia che si voleva raccontare. Un’altra pecca però è stato il mancato approfondimento di alcuni dettagli.

A Quiet Place

A Quiet Place Giorno 1
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Voto 7
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