Questo mondo non mi renderà cattivo – Recensione, Zerocalcare torna su Netflix

Abbiamo visto in anteprima i primi 4 episodi della serie tv animata di Zerocalcare, Questo mondo non mi renderà cattivo: ecco la recensione.

Simone Lelli
Di Simone Lelli - Editor in Chief Recensioni Lettura da 5 minuti
9.5
Questo mondo non mi renderà cattivo

Il linguaggio universale è questa sorta di Santo Graal che ogni comunicatore, sia esso uno scrittore, un giornalista, un disegnatore, o un fumettista, punta a cercare nel corso della sua vita. Una stele di Rosetta che permetta di rendere comprensibile il proprio concetto a tutti, o per lo meno alla maggior parte. Per questo è davvero speciale il fatto che un fumettista come Zerocalcare, che in molti additano per il suo accento romano, per il suo masticare le parole e per il suo stile a la flusso di coscienza, ci sia riuscito, tanto da arrivare persino su Netflix. Tornato con una nuova serie, slegata dalla precedente ma comunque ambientata nel suo mondo – come succede anche con i suoi fumetti – Questo mondo non mi renderà cattivo arriverà su Netflix il 9 giugno. Abbiamo avuto modo di vedere in anteprima i primi 4 episodi, ed ecco la nostra recensione.

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Un nuovo soggetto

Partiamo dalle basi: Questo mondo non mi renderà cattivo si discosta dalle tematiche precedentemente viste in Strappare lungo i bordi. Se infatti la narrazione corre sempre sulla schiena delle esperienze di Zerocalcare, pseudonimo di Michele Rech, stavolta il soggetto si distacca da un tema che può toccare determinate corde per spostarsi su un altro, altrettanto importante e capace di suonare altre note.

Parliamo infatti di inclusione, della difficoltà, dopo essere scappati, di vivere in un paese che non proprio, e di come la soggettività muova le pedine di una scacchiera in modo davvero strano. La narrativa però evita di dettagliare l’inutile, o il perché le persone siano arrivate qui – semplice causa che non può porre alcuna risoluzione alla conseguenza – ma invece punta i riflettori sul singolo, su avatar che sono l’esempio fulgido di come il punto di vista di una persona possa in qualche modo dare contesto ad ogni azione, persino alle più estreme.

Non si parla comunque di un’approvazione o di un dissentire: Zerocalcare nella serie infatti mette sul piatto tutto, come solo lui sa fare, dando un punto di visione più alto, non per importanza ma proprio fisicamente, tanto da riuscire a vedere motivazioni persino dietro a gesta decisamente fuori luogo. E se lo Zero della serie rimane della sua idea – almeno per queste quattro puntate – talvolta dispensando giudizi e retorica come se non rientrasse ormai nel gruppo di quelli che hanno raggiunto l’Olimpo della fama, Zerocalcare in Questo mondo non mi renderà cattivo non lesina nel mettersi alla gogna, grazie al ritorno poi dell’Armadillo, doppiato da Valerio Mastandrea.

Il sangue dal naso

La nuova serie di Zerocalcare, Questo mondo non mi renderà cattivo, rimane molto vicina allo stile della precedente: sdoganata nel finale di Strappare lungo i bordi la storia del doppiaggio – come colpo in testa che rimuove proprio in quel finale la soggettività di Zero (che fino a quel momento da voce a tutti fuorché all’Armadillo) – in questa nuova serie il racconto prosegue con i suoi strani e strascicati doppiaggi, ma in alcuni casi specifici (che fungono da collante narrativo) tornano invece i doppiatori a dare voce a personaggi come il Secco, Sara, ma anche nuovi arrivati.

Per il resto la narrazione prosegue con lo stesso stile funzionale: nato palesemente da contaminazioni che hanno colpito lo stesso Zerocalcare – fan accanito di molte serie tv – ogni episodio parte da un incipit slegato che poi si ricollega alla trama orizzontale, stavolta più evidente e meno lasciata al sottotesto fin dalle prime puntate.

Rimane comunque una costruzione molto vicina alla precedente, alla fine squadra che vince non si cambia, ed effettivamente cambiando la narrazione, aggiungendo qualche richiamo anche al successo di Strappare (e alle lamentele mosse verso il “romanaccio” di Zero) rimane comunque tutto molto gradevole, con fasi che vi faranno uscire qualche lacrima, momenti che vi porteranno a riflettere sulla vostra vita e attimi divertenti capaci di portarvi spensieratezza.

Tra le serie tv e i film del momento, ne esistono alcuni che sono come un abbraccio confortevole, una boccata d’aria fresca nella vita frenetica di tutti i giorni, e se stavolta non abbiamo un allenatore di calcio ottimista, abbiamo un pessimista cosmico con le sue convinzioni, rigorosamente “straight edge”, ma capace di farci capire che le nostre turbe e paranoie, in fondo, non sono solo nostre.

Questo mondo non mi renderà cattivo
9.5
Voto 9.5
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Editor in Chief
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Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.