Comparso per la prima volta in Giappone nel settembre del 1986 sulle piattaforme Famicon, Akumajo Dracula, è il capostipite di una delle serie che, ad oggi, vanta il maggior numero di titoli. Rinominato dapprima Vampire Killer, poi Haunted Castle, si affermò in Europa (così come nel resto del mondo) col nome di Castlevania, uno dei più grandi successi per NES. Alla prima pubblicazione sono seguiti più di 20 giochi, tra sequel e reboot, con una buona dose di porting e rivisitazioni (specialmente del primo episodio).
Il plot alla base riprende più o meno sempre il medesimo concept: all’inizio dell’avventura il malvagio conte Dracula si risveglia, e un giovane membro della famiglia Belmont deve farsi strada eliminando orde di demoni e altre creature della notte, fino a giungere allo scontro finale con il leggendario vampiro. A ispirare la trama e lo stile artistico del gioco furono principalmente la mitologia e il folklore occidentali, che caratterizzano profondamente l’iconografia utilizzata per Dracula e altri mostri “classici”. Non mancano nemmeno riferimenti all’arte occidentale, facilmente individuabili nelle raffigurazioni delle architetture (si spazia dallo stile gotico a quello barocco) e dall’importanza data al comparto sonoro e alla musica, che in certi casi ha dato pure il nome ad alcuni titoli della serie (ad esempio Rondo of Blood e il suo seguito Symphony of the Night).
Un classico che si rinnova
Sebbene lo schema si gioco proposto possa sembrare ripetitivo, in particolare nei primi episodi, in realtà Castlevania trova un grossa fetta della propria importanza nell’innovazione portata a livello di gameplay capitolo dopo capitolo. Già dalla pubblicazione dal primo sequel (intitolato Castlevania II: Simon’s Quest) si notano dei cambiamenti significativi, passando dalla sequenza lineare dei livelli, alla possibilità di esplorare il mondo di gioco a proprio piacimento, anche ritornando sui propri passi. Un elemento non da poco, se si considerano le limitazioni del 2D, ma che per l’epoca rappresentava un tentativo (ben riuscito) di calare il giocatore all’interno di un mondo più aperto.
Conservando un costante approccio estremamente punitivo in stile try and fail, i cambiamenti a livello di gameplay hanno sempre interessato Castlevania, introducendo di volta in volta nuovi sistemi di personalizzazione del personaggio, senza però mai sfociare dichiaratamente nello stile RPG. Nel corso degli anni sono anche stati pubblicati videogiochi di diverso genere, come rompicapi e picchiaduro, non sempre connessi alla saga principale, oltre che episodi che hanno dato vita a svariate sotto saghe.
Belmont contro Dracula
Se da un lato l’esperienza vieoludica proposta da Konami sembra riproporre lo stesso schema introducendo nuovi elementi, non si può però negare il successo e l’apprezzamento riscontrati dalla trama alla base di Castlevania. Di fatto ci viene raccontata l’epopea di una famiglia, i Belmont, che dedica la propria esistenza alla lotta contro le creature demoniache, trovando in Dracula il suo più acerrimo nemico. I numerosi protagonisti (Simon, il figlio di Dracula Alucard, ecc.) sono legati tra loro da un destino e da una maledizione che superano e anticipano gli eventi narrati nel gioco, ma che riescono a dipanarsi lungo tutta la serie grazie a un sapiente uso degli antefatti incastrati sapientemente con i vari eventi.
La presenza della dinastia Belmont non si sente solo nella presenza dei suoi discendenti, ma anche dagli elementi riproposti in quasi tutti i giochi, uno fra tutti la frusta ammazzavampiri e l’utilizzo di croci e acqua santa come armi speciali. La formula fu di tale successo da generare anche degli universi alternativi di Castlevania, dove vengono introdotti nuovi personaggi.
Sequel e serie parallele
Come spiegato, l’originale Akumajo Dracula ha dato origine a una saga davvero corposa e districarsi tra i molti titoli non è semplice, specialmente per chi vuole ricostruire una story line di Castlevania. Innanzi tutto dobbiamo dividere la serie principale da quelle parallele e soprattutto dall’universo alternativo. Proveremo di seguito a farne un sunto, escludendo i vari rifacimenti del primo videogioco.
Serie Pricipale:
- Castlevania
- Castlevania II: Simon’s Quest
- Castlevania III: Dracula’s Curse
- Castlevania: The New Generation
- Castlevania: Harmony of Dissonance
- Castlevania: Lament of Innocence
- Castlevania: Curse of Darkness
- Portrait of Ruin
- Castlevania: Order of Ecclesia
- Castlevania: Judgment
- Castlevania: Harmony of Despair
Saga La Leggenda di Dracula:
- Castlevania: The Adventure
- Castlevania II: Belmont’s Revenge
Saga Dracula X:
- Castlevania: Rondo of Blood
- Castlevania: Symphony of the Night
Universo Alternativo Apocalypse:
- Castlevania: Castlevania Legends
- Castlevania: Castlevania 64
- Castlevania: Legacy of Darkness
- Castlevania: Circle of the Moon
Saga SOMA CRUZ:
- Castlevania: Aria of Sorrow
- Castlevania: Dawn of Sorrow
Saga Lords of Shadows (reboot)
- Castlevania: Lords of Shadows
- Castlevania: Lords of Shadows – Mirror of Fate
- Castlevania: Lords of Shadows 2
Il reboot del 2010
Nonostante la popolarità del brand, nel 2010 Konami decise di rilanciare Castlevania ormai carico del peso degli anni e di molti videogiochi dai risultati altalenanti, proponendone il reboot con Castlevania: Lords of Shadows. CLoS non è il primo episodio della serie ad abbandonare il 2D per sfruttare la visuale in 3D, ma di fatto sancisce un nuovo inizio, fornendo nuovi e più profondi elementi alla sopracitata epopea dei Belmont. Confermando lo spirito innovativo del brand, Lords of Shadows sfruttò le potenzialità offerte da PlayStation 3 e Xbox 360 per offrire uno stile di gioco profondamente rinnovato sia nel comparto narrativo che nel gameplay. Vengono introdotti livelli rompicapo e un nuovo stile di combattimento molto più dinamico, aumentando l’immersione nel mondo di gioco e spingendo il giocatore a un approccio più esplorativo.
[ATTENZIONE: SPOILER!!!] Per quanto riguarda la trama, viene presentato per la prima volta Gabriel Belmont, il quale acquisterà un’importanza estrema per il proseguo del reboot. Infatti sarà lui a prendere il nome di Dracul e a dare ancora più spessore al nemico principale, che nella serie originaria giocava invece un ruolo passivo, salvo qualche sporadica apparizione prima dello scontro finale. Lords of Shadows riscrive quindi la trama della saga, offrendo il punto di vista dell’antagonista, ma all’epoca della sua pubblicazione fu accusato di aver perso l’identità dell’originale. Nonostante queste rare critiche negative il gioco fu un successo, tanto che Konami decise di produrne i sequel.
A CLoS seguirono altri due videogiochi: CLoS – Mirror of Fate (uscito su Nintendo 3DS) e il sequel diretto del primo, Castlevania: Lords of Shadows 2. Quest’ultimo è forse l’episodio narrativamente più intricato, ma che grazie all’espediente dei viaggi nel tempo riesce a giustificare alcuni passaggi della trama e a porre le basi per un “lieto fine”, sebbene il giocatore si ritrovi nei panni di un personaggio generalmente considerato malvagio come Dracula. Purtroppo CLoS 2 non può considerarsi un successo, tanto che la stessa Konami lo definì un flop, probabilmente a causa dell’allontanamento definitivo dallo stile e dalle ambientazioni dei giochi che diedero origine alla serie.
Un nuovo Castlevania?
Castlevania è certamente un marchio fondamentale per Konami e per il mercato videoludico, ma le ultime esperienze negative hanno portato all’apparente cancellazione di Lords of Shadows 3. Ad oggi non risultano notizie riguardanti nuovi titoli, e fatta eccezione per qualche porting sulle console dell’ultima generazione, pare che non esistano progetti intorno a Dracula e alla sua terra dei castelli. L’avvento delle console next gen porterà anche una ventata di novità per Castlevania? Ancora non lo sappiamo, ma nel frattempo possiamo ingannare l’attesa con la visione della serie Netflix omonima, ispirata ai fatti di Castlevania III: Dracula’s Curse, che offre una visione originale e piacevole delle atmosfere originali della saga.