Ha avuto il ruolo di chiusura di Alice nella Città, sotto-evento della Festa del Cinema di Roma di quest’anno (16esima edizione), il nuovo film della Marvel in uscita il 3 novembre nelle sale italiane. Si tratta di Eternals, pellicola che vanta un cast eccezionale (che analizzeremo per bene nella recensione) e che propone un super gruppo particolare inventato da Jack Kirby adattandolo all’interno del Marvel Cinematic Universe.
Venticinquesimo film targato MCU, questo Eternals – che stiamo per trattare in questa recensione – vanta un cast d’eccezione composto da volti noti della cinematografia: abbiamo infatti Angelina Jolie come Thena, Richard Madden come Ikaris, Salma Hayek nei panni di Ajak, Gemma Chan come Sersi, Ma Dong-seok nelle vesti di Gilgamesh, Kumail Nanjiani come Kingo, Barry Keoghan nei panni di Druig, Lia McHugh come Sprite, Lauren Ridloff come la velocista Makkari e Brian Tyree Henry come Phastos. Questi 10 Eterni, differenti per cultura e caratterizzazione, vengono poi affiancati da Kit Harrington che figura come Dane Whitman, personaggio che nel film avrà ruolo principalmente di “figura umana” in mezzo a questi esseri, ma che i fan del fumetto conoscono già come Cavaliere Nero.
Un cast di Eterni
Abbiamo già visto il cast al completo, ma perché prendere una serie di attori di alto calibro per raccontare una vicenda da cinecomic? Per capirlo dobbiamo rivedere come questi Eterni sono nati: parliamo di eroi creati da Jack Kirby, in un’epoca dove l’eroe era buono e il cattivo malvagio. Eppure questi Eterni vivevano in un mondo dove esistevano anche i Celestiali e i Devianti, e dove già allora il confine tra bene e male non era così definito. Forse proprio per questo la produzione ha deciso di prendere nomi importanti per alcuni ruoli. Questi, tra cui Thena, Kingo, e Sersi sono i più caratterizzati, a discapito di altri che invece stentano un po’ a decollare. Il lavoro inoltre non è omogeneo: se infatti Thena cade troppe volte nel classico rituale fatto di “supereroi con superproblemi”, personaggi come Makkari e Gilgamesh invece senza catturare l’attenzione riescono a proporre una caratterizzazione più dettagliata e di qualità del resto.
Tutto sommato però, i personaggi sono equamente posizionati e proposti, rendendo questo film uno dei più corali di sempre del genere: parliamo di una parità di meriti (e demeriti) studiata quasi a tavolino, ma che non stufa mai e anzi sembra naturale. In aiuto vengono anche i poteri, diversi per ogni Eterno, che riescono a dare spazio ad ogni personaggio sia per quanto concerne il combattimento, sia per le fasi più “riflessive”.
Botte da Eterni
Nonostante il film sia stato pensato da Chloé Zhao per mostrare una “famiglia” di supereroi inclusivi e un po’ outsider in confronto ai classici supergruppi, Eternals – come abbiamo già detto nella recensione – riesce anche a proporre però dei sani combattimenti coreograficamente ben strutturati e mai noiosi. Utilizzando la computer grafica quanto basta, le scene riescono a divertire e ogni singolo colpo dimostra come questi eroi combattano insieme da millenni. Ovviamente i migliori a schermo risultano quelli “combattenti” di Eterni, ma gli effetti utilizzati anche per personaggi come Sprite, Phastos e Druig risultano azzeccati quanto basta da concedere allo spettatore l’effetto wow necessario per un film del genere.
Con uno stile epico ben evidenziato, alla fine il film scorre nella sua lunga durata e, nonostante dei forti punti lenti costretti dalla voglia della sceneggiatura di raccontare la storia nel corso dei 5000 anni di questi personaggi, tutto sommato non annoia e mantiene in serbo un paio di colpi di scena per nulla male. Forse la maledizione del presentare degli eroi si è abbattuta pure su questo film, ma di certo sappiamo già fin da subito che Eterni, Devianti, Celestiali e ogni altro personaggio dentro questa pellicola sarà vitale nel futuro della Marvel, soprattutto per quanto riguarda le storie galattiche.